Figlia della cenere




Recensione di Sabrina De Bastiani


Autore: Ilaria Tuti

Editore: Longanesi

Collana: La Gaja scienza

Anno edizione: 2021

Pagine: 368 p., Rilegato

Sinossi. Dopo Fiori sopra l’inferno e Ninfa Dormiente, torna il commissario Teresa Battaglia in una storia intrisa di spietatezza e compassione, di crudeltà e lealtà, di menzogna e gentilezza. L’indagine più pericolosa per Teresa, il caso che segna la fine di un’epoca.

«La mia è una storia antica, scritta nelle ossa. Sono antiche le ceneri di cui sono figlia, ceneri da cui, troppe volte, sono rinata. E a tratti è un sollievo sapere che prima o poi la mia mente mi tradirà, che i ricordi sembreranno illusioni, racconti appartenenti a qualcun altro e non a me. È quasi un sollievo sapere che è giunto il momento di darmi una risposta, e darla soprattutto a chi ne ha più bisogno. Perché i miei giorni da commissario stanno per terminare. Eppure, nessun sollievo mi è concesso. Oggi il presente torna a scivolare verso il passato, come un piano inclinato che mi costringe a rotolare dentro un buco nero. Oggi capirò di dovere a me stessa, alla mia squadra, un ultimo atto, un ultimo scontro con la ferocia della verità. Perché oggi ascolterò un assassino, e l’assassino parlerà di me.»

Recensione. “E’ la mente il suo terreno di caccia. La sua e quella degli assassini. Riesce a ricostruire le loro storie, vede nascere intenti che poi si realizzano. (…) Riesce a infilare una mano nelle fauci di una tigre, e quella gliela lecca, e fa le fusa.”

Cosa puoi fare quando il “momento”, e forse nemmeno quello, è tutto ciò che ti rimane?
Cosa puoi fare se, per salvare delle vite,  ciò che ti è richiesto al “momento”  è ricordare, affrontare, guardare un passato che già avresti voluto cancellare, cosa che la malattia ti sta aiutando a fare, unica sua misericordia?
Cosa puoi fare se il futuro, tuo e della tua famiglia, un futuro che tu non ricorderai nemmeno di vivere,  dipende da questo preciso momento?

“(…) Lo devi fermare, Teresa. Fermalo, come hai fermato me.” (…) Quando lo condussero via, ciò che Teresa vide negli occhi sbarrati dell’assassino era un paradosso. Chi può spaventare lo spavento?

Un patto col diavolo, forse? La propria anima in cambio del fermare l’attimo?
No, perché qui non non si tratta di Faust, ma di Teresa Battaglia. E lei col diavolo non scende a patti, e nemmeno con se stessa.

Ilaria Tuti ne “La figlia della cenere”, riduce il lettore letteralmente in cenere, lo stringe in una morsa affettiva e tensiva che taglia vivo il respiro e non lascia tregua ne’ scampo alcuno. Non ha filtri nel denudare Teresa davanti agli occhi di che legge,

Teresa alzò gli occhi su di lui. La stava osservando. Vedimi, avrebbe voluto dirgli, vedimi davvero, spingi fino in fondo quello sguardo.

nel mostrarla all’acme della sua fragilità

Era cresciuto, Massimo, mentre lei si rifaceva piccola…

eppure titanica.

Titanica.

Come lo sforzo che fa su se stessa e con se stessa,  per disseppellire il suo passato e  salvare, e salvarsi, compiendo la rinuncia più grande, quella alla libertà.

Lo lasciò andare, nel palmo una carezza che non sfiorò la pelle.

Un thriller che artiglia lo stomaco e il cervello, un romanzo che non ha paura di mostrare cosa sia la paura, e così facendo, salva anche noi.

Perché la perfezione non conosce caduta, ma nemmeno rinascita.

E così, dalle ceneri, come una fenice, meravigliosa.

 

Ilaria Tuti


Ilaria Tuti è nata a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Ha studiato Economia. Appassionata di pittura, nel tempo libero ha fatto l’illustratrice per una piccola casa editrice. Nel 2014 ha vinto il Premio Gran Giallo Città di Cattolica. Il thriller Fiori sopra l’inferno, edito da Longanesi nel 2018, è il suo libro d’esordio. Tra i suoi libri ricordiamo anche: Ninfa dormiente (Longanesi, 2019) e Fiore di roccia (Longanesi, 2020). Del 2021 il romanzo La luce della notte, il ritorno dell’amatissima Teresa Battaglia in un romanzo di rinascita e speranza. Nello stesso anno esce Figlia della cenere (Longanesi).
Fonte immagine: credit P. Gurisatti.

 

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