Forse ho sognato troppo




Recensione di Marina Morassut


Autore: Michel Bussi

Editore: Edizioni e/o

Traduzione: Alberto Bracci Testasecca

Genere: Giallo

Pagine: 429

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. La vita di Nathalie, hostess dell’Air France, scorre liscia come l’olio: vive in una graziosa villetta sulle rive della Senna, è amata dal marito ebanista e ha due belle figlie di diciotto e ventisei anni. La sua vita oscilla tra il lavoro, che tre volte al mese la fa volare all’altro capo del mondo, e la famiglia, a cui si dedica con entusiasmo e attenzione. L’idilliaco quadretto si spezza però a causa di una serie di incredibili coincidenze in seguito alle quali si trova a ripercorrere lo stesso itinerario di viaggio, tre voli in rapida successione a Montréal, Los Angeles e Giacarta, durante il quale vent’anni prima si era perdutamente innamorata del giovane chitarrista Ylian. Un amore breve e travolgente, ma all’epoca Nathalie era già sposata e madre di famiglia, così dopo un’ultima notte di passione i due amanti si erano impegnati a non avere più il minimo contatto. C’è qualcosa di strano, però. È come se, vent’anni dopo, una mano invisibile la spingesse a fare le stesse cose che aveva fatto con Ylian, a riandare negli stessi posti in cui era andata con Ylian, a rivivere gli stessi episodi che aveva vissuto con Ylian; un mistero che si fa sempre più inquietante man mano che le coincidenze si susseguono, a al quale forse non è estranea la pietra del tempo, un sassolino sciamanico degli Inuit che sembra apparire e scomparire a piacimento. Nathalie ha paura, crede di impazzire, né le sono d’aiuto gli amici storici, la hostess Flo e il comandante Ballain. Anzi, a ben guardare sembra che tutti le nascondano qualcosa. Un complotto? La situazione passa dal mistero al giallo quando qualcuno, a Los Angeles, tenta di ucciderla…

Recensione


Se siete donne, probabilmente odierete Forse ho sognato troppo”, il nuovo romanzo che Michel Bussi questa volta ambienta in Paesi lontani dall’amata Normandia..

Se siete lettori, sicuramente divorerete il suo nuovo romanzo.

Perchè dopo il capolavoro assoluto che è stato “Ninfee Nere”, dove l’arte si mescolava all’assassinio e ai misteri, e gli altri incredibili gialli che in questi ultimi anni quest’autore ci ha regalato, in questo romanzo Bussi fa una cosa parimenti straordinaria: sublima la normalità e l’ammanta di molteplici possibilità, ciascuna delle quali potrebbe proseguire su una propria via parallela, reale o meno che sia.

Traveste dall’inizio alla fine la vicenda di magia, realtà, musica e poesia, viaggi e località remote eppur famose, eventi e routine, giocando al gatto con il topo con i suoi affezionati lettori. E questa volta anche con Nathalie, la protagonista. 

Le carte le distribuisce tutte, senza trucchi e senza inganni, ma come un bravo mazziere le mescola continuamente, tanto gli attori della vicendaquanto per i lettori. Saremo al contempo rondini in balia del vento capriccioso, un po’ come Nathalie, portate ora di qua ora di là e allo stesso tempo legno duttile nelle mani di un abile artigiano.

Come di consueto monsieur Bussi ci porterà in giro per il mondo, facendoci visitare luoghi meravigliosi, allontanandoci dalle sue adorate falesie e facendoci immergere in altrettanti luoghi famosi eppur ancora misteriosi. Ci porterà a Montreal, Los Angeles e Giacarta, facendoci visitare i luoghi d’elezione dell’amore di Nathalie e di Ylian, quasi come se fossimo anche noi dei turisti.

Ma soprattutto ci farà “visitare” la vita di questa famiglia e di tutti gli amici o conoscenti che girano intorno alla normale vita quotidiana. E che a ben scavare riserva segreti e sorprese. Segreti che potrebbero diventare molto pericolosi.

Come anticipato in apertura, forse odierete la protagonista, pur se riconoscerete in lei una donna dei nostri tempi, in fuga dalla realtà della vita abitudinaria ed in cerca costante di un qualcosa di più… eccitante?, mistico?, qualcosa che possa paragonarsi all’eterna giovinezza?

Qualcosa che le permetta di potersi sentire viva nonostante le responsabilità della vita adulta? A voi Michel Bussi lascia la lettura, la scoperta di un magnifico giallo e le considerazioni che scaturiscono dalla vita che ciascuno di noi vive nella realtà e che gli permette di trarre spunti da questa vicenda.

Insieme alla protagonista Nathalie e alla sua famiglia, vivremo il presente del 2019 ed il passato dell’anno 1999, quando la protagonista aveva 33 anni, era spostata con Olivier ed era la madre di una bimba piccola – e proprio in quell’anno dorato e maledetto aveva incontrato colui che sarà l’amore della sua vita.

I capitoli intervallati raccontano ciò che succede nel presente e ciò che succede nel 1999 quando tutto ha inizio.  È sempre al presente, anche quando siamo nel passato, per rendere tutto il racconto importante in modo equanime e focalizzare l’attenzione e l’interesse del lettore tanto sul presente quanto sul passato.

E dopo aver pianto tutte le Vs lacrime, guarderete alla Vs famiglia con il cuore che vi scoppierà di quell’amore che la quotidianità, la fretta, le troppe cose talvolta fanno passare in sordina.

Un amore così grande per un cuore in fondo così piccolo.

E come nei più bei romanzi, un cuore così infido, che richiede il sacrificio del bene più prezioso: la vita.

A cura di Marina Morassut

libroperamico.blogspot.it

 

Michel Bussi 


Autore francese di gialli più venduto oltralpe. È nato in Normandia, dove sono ambientati diversi suoi romanzi e dove insegna geografia all’Università di Rouen. Ninfee nere (Edizioni E/O 2016) è stato il romanzo giallo che nel 2011, anno della sua pubblicazione in Francia, ha avuto il maggior numero di premi: Prix Polar Michel Lebrun, Grand Prix Gustave Flaubert, Prix polar méditerranéen, Prix des lecteurs du festival Polar de Cognac, Prix Goutte de Sang d’encre de Vienne. Tra le sue pubblicazioni per E/O figurano: Tempo assassino (2017), Mai dimenticare (2017), La doppia madre (2018), Il quaderno rosso (2018), La follia mazzarino (2019).

 

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