Furia




Sinossi. Brindisi, 1981. Teo ha quindici anni, è un ragazzo irrequieto, promessa della pallacanestro locale. Suo fratello maggiore Carmine è un pilota sospeso dalle gare che trova nelle corse clandestine un modo facile per fare soldi (più difficile per lui non spenderli tutti subito). I due fratelli vivono una situazione familiare delicata, con la madre morta in un incidente stradale e il padre, meccanico dei contrabbandieri conosciuto come Silvan, che pare non pensare troppo a loro. Tutto precipita quando Bruno, un criminale in passato legato a Silvan, viene liberato dopo sei anni di carcere. Seguendo gli ordini di un capo misterioso, Bruno s’impegna a organizzare un gruppo che estrometta i napoletani dal controllo delle sigarette di contrabbando sulla Puglia. È l’alba della Sacra Corona Unita. Bruno tenta invano di coinvolgere Silvan nel progetto, poi avvicina Carmine e Teo e li usa come un’arma di ricatto contro il padre. Andrea Martina scrive un romanzo che va veloce ed emoziona, un noir a Sud tra violenza e speranza.

 FURIA

di Andrea Martina

66THAND2ND 2024

gialli hard boiled, pag.240

 Recensione di Cinzia Passaro

“Tanto se non ti andava bene a scuola c’era sempre il contrabbando. A Brindisi non moriva di fame  nessuno.”

“Alla sua età alcuni amici erano già sposati e con figli, abbastanza furbi da farsi assumere alla Montecatini e blindare un posto sicuro da operaio.”

Era questa la realtà a Brindisi e provincia negli anni ottanta, o ti dedicavi al contrabbando o un lavoro da operaio alla Montecatini con il rischio di avere un tumore a soli quarant’anni e morirci.

Ed è questa la prospettiva di vita che hanno Teo e Carmine Furia, quindici anni il primo e venticinque il secondo.

I fratelli Furia però non ci stanno. La vita li ha colpiti duramente, privandoli della madre all’improvviso e troppo presto, lasciandoli con il padre Silvan, meccanico dei contrabbandieri, alle prese con i rimorsi e con un apparente durezza che sembra estraniarlo dai figli.

Andrea Martina ha scritto un libro su uno spaccato della vita in Puglia negli anni ottanta, anni difficili e di cambiamento, del passaggio dal “semplice” contrabbando di sigarette a veri e propri traffici di droga, armi ed esseri umani. Anni che segnano la nascita della SCU acronimo di sacra corona unita, la mala salentina, per volere di un boss che in carcere organizza la sua lotta e rivalsa contro i camorristi.

E qui entra in scena Bruno, un disgraziato rapinatore che proprio in carcere incontra lo Zio, per lui si macchia di delitti gravi, ne diventa luogotenente e, una volta fuori, espositore ed esecutore dei voleri del boss: rivoluzionare il contrabbando di sigarette, da sempre tollerato, con tutti che chiudono un occhio e molti che si girano dall’altra parte, spesso visto come soluzione alla disoccupazione, reclutando anche onesti padri di famiglia, stanchi di non riuscire a dare una vita decorosa ai figli, denaro facile e necessario che nell’ottica dei luoghi è quasi un lavoro come un altro. 

Bruno irrompe nella già complicata vita di Teo, Carmine e Silvan e cerca di trascinarli nel baratro che sarà la Scu negli anni a venire.

L’autore fa un gran lavoro e attraverso le passioni, i fallimenti e anche le speranze dei protagonisti racconta quei momenti, li racconta attraverso i Furia,  Bruno e altri ancora, personaggi immaginari che rappresentano i  tanti toccati e trascinati in quel vortice malavitoso di quegli anni.

I Furia vivranno i loro dissidi ma riusciranno a tenere testa a Bruno?

Silvan, ricattabile e quello che rischia di più ma è anche una brava persona nonostante gli inciampi.

Carmine, un futuro da campione automobilistico bruciato dalla sua irruenza, troverà in Cinzia la forza di cambiare?

E poi c’è Teo, adolescente complicato che sembra attirare i guai,  la passione per il Basket, il suo idolo Claudio Malagoli, l’amore per Martina, basteranno a tenerlo lontano da un destino già scritto?

Leggere questo romanzo sulla mia terra, sì proprio casa mia, mi ha catapultato in quegli anni i cui eventi mi sfioravano, mi tormentavano costatando come quattro cialtroni fossero riusciti a impadronirsi e trasformare una terra bellissima e a tratti difficile in una terra di sangue, dando credito a quanti guardano al sud come a un luogo dove delinquere è l’unica scelta. 

Andrea Martina racconta tutto quanto con maestria, offrendo un’occasione di redenzione, dove far vincere il bene sul male può essere ancora possibile.

Ho apprezzato tutto di questo romanzo lo stile, la caratterizzazione dei personaggi, la descrizione dei luoghi che ho riconosciuto, anche l’uso del dialetto nei dialoghi, la conoscenza dei fatti da parte dell’autore che all’epoca dei fatti non era ancora nato. 

Andrea Martina prima di questo romanzo non lo conoscevo, mi permetto di chiedergli di tornare a studiare e darci il seguito di quel brutto capitolo che è stata la SCU per un ventennio, conclusasi fortunatamente con l’Operazione Primavera nel 2000. 

Lo consiglio a quanti amano i noir, con riferimenti a fatti realmente accaduti nella storia più recente, i cui protagonisti accompagnano il lettore nel fenomeno sociale che è stato il contrabbando. 

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è nato in provincia di Brindisi, vive e insegna a Modena. Ha realizzato il podcast Bartali. Una guerra in bicicletta, finalista agli Italian Podcast Awards 2022, e scritto sceneggiature per documentari, spot e spettacoli teatrali. Collabora con Treccani e Runlovers.