Giochi di ruolo




Gabriella Genisi


DETTAGLI:

Editore: Marsilio

Collana: Lucciole

Genere: thriller

Pagine: 256

Anno edizione: 2024

Sinossi. Uno spin-off della fortunata serie di Lolita Lobosco con protagonista Giancarlo Caruso, il poliziotto che si distingue per la somiglianza con Frank Serpico e la rombante Harley-Davidson. Giancarlo Caruso, il fascinoso vicequestore siciliano in servizio a Padova che i lettori hanno conosciuto in Dopo tanta nebbia e nei successivi libri delle indagini di Lolita Lobosco, dopo un anno sabbatico trascorso in Puglia e il fallimento della sua relazione con la commissaria più famosa d’Italia, accetta l’incarico di primo dirigente presso il commissariato di Manfredonia, in provincia di Foggia, nonostante presenti diverse criticità. La bellezza del paesaggio, infatti, stride con un sistema criminale che strangola l’intero territorio. Arrivato in Capitanata, nel tentativo di dimenticare Lolita, Caruso si imbarca in un paio di storie sbagliate, finché sulla scrivania non gli piomba un caso complicato. A Siponto, una frazione balneare di Manfredonia, in un villino sul mare è stato ritrovato un cadavere seduto in poltrona davanti alla tv: nel braccio era infilato l’ago di una siringa, all’interno della quale vengono rinvenute tracce di Fentanyl, un potentissimo analgesico che ormai, usato come droga, sta dilagando. La porta è chiusa dall’interno e tutto fa pensare a un’overdose, ma la fidanzata assicura che l’uomo non faceva uso di stupefacenti. L’indagine condurrà il commissario Caruso a Bologna, alla scoperta dei segreti della vittima legati al mondo dei giochi di ruolo.

 Recensione di Sabrina De Bastiani


Dall’inizio di quella storia, aveva l’impressione di trovarsi dentro un film. (…) Ogni aspetto appariva davvero eccessivo perché potesse trattarsi di un semplice delitto sipontino di mezza primavera.

Precisamente così. 

E  infatti “Giochi di ruolo”, va detto, conquista proprio dall’inizio, sin dalle prime battute.

La curiosità era tanta, tante le novità per Gabriella Genisi nel rapportarsi ed entrare in questa storia.

Un nuovo protagonista, questa volta maschile, innanzitutto.

Era un uomo ordinato, catechizzato da una vita passata quasi del tutto in solitudine, e per il quale la certezza quotidiana dei piccoli gesti era una forma di resistenza al male che affrontava durante l’orario di lavoro, giorno dopo giorno.

Vero che i lettori delle serie con protagonista Lolita Lobosco hanno già frequentato, il commissario Giancarlo Caruso, ma nelle vesti di comprimario, filtrato dalla visione e dagli umori della commissaria.

Un personaggio che si era  ritagliato un suo peso specifico importante e che si faticava a lasciar andare.

Decisamente stimolante, dunque, ritrovarlo in pienezza di espressione e di ruolo – ruolo, parola più che mai fondamentale in queste pagine – in una storia tutta sua, e che avesse le spalle abbastanza larghe per reggerla era chiaro  già dalle precedenti comparse, e non solo per la pratica di guidare la sua  fiammante Harley.

Entrare nei suoi pensieri, nel suo agire, nella sua testa,  offre un  punto di vista privilegiato dove  Genisi è stata mirabilmente in grado di modularne la voce con verità, nelle indecisioni, nelle vulnerabilità, nell’ironia, spesso screziata di malinconia, nella forza e nel vigore della dolcezza che, alla radice,  è la sua connotazione più forte e lo rende un carattere fresco, originale, credibile.

«Quando ti sentirai perso e non saprai che strada percorrere, ricordati che l’unica scelta giusta è il mare.»

Ed è il mare di Manfredonia e delle limitrofe Siponto e Mattinata, 

Il mare di Mattinata era di un colore turchese purissimo, illuminato dalla luce dorata dell’alba, i ciottoli sulla spiaggia brillavano con la lucentezza delle perle nere. A sinistra il promontorio del Gargano,

di fronte il Montenegro. 

E in mezzo i dubbi esistenziali che si trascinava dietro dall’infanzia.

la scelta giusta di Caruso. Accettare l’incarico che lo porta a Foggia è la dichiarazione di intenti di permettersi una nuova vita, anche se la “vecchia” non aveva nulla di sbagliato, se non, possiamo sperare, i tempi, forse. 

Certo che se avevi accettato l’incarico a Manfredonia con l’idea di startene un po’ tranquillo ti converrebbe pensare a un piano B!»

«Eri tu il mio piano B» rispose Caruso.

 Lo è per certi versi anche lei, Lolita, qui,  un personaggio “nuovo” presente nella storia non per esserne cameo, ma,  ben appunto,  presenza

Fisica, emotiva, totale.

Una commissaria come non avevamo mai visto –Lolita era l’unica donna capace di farlo sentire al sicuro – che più ancora ci affata.

Lolita era l’unica donna capace di calmarlo, di consolarlo, di rassicurarlo.

Quante volte si era sentito perso in quella terra aspra e straniera dove aveva scelto di confinarsi, e tante volte lei lo aveva salvato con la sua voce.

Una relazione che si è interrotta, tra i due.

Ma un rapporto che non può smettere di essere,  che sboccia, cresce, nutrito dal nutrimento reciproco che Lolita e Giancarlo sono di fatto l’una per l’altro. 

Un essere presenti nelle reciproche vite puntellato  di ironia, di cameratismo, di sostegno, di una sensualità diffusa e soffusa che avvolge i pensieri.

In tutto questo, l’asse portante di un’indagine che, nella migliore tradizione di Genisi e del suo rigore nel documentarsi,  va a scoperchiare reati nel nostro circostante, nelle pieghe del vivere odierno, segnatamente qui in quello che è un hobby  codificato in base a regole precise, praticato per divertimento, ossia quello  dei giochi di ruolo.

Ma quando ci sono dei morti, il gioco non è più un gioco. Rimane il ruolo.

E non sarà semplice per Caruso, alle prese anche con vendette trasversali legate al racket che stritolava i commercianti dell’intera provincia di Foggia, individuare chi sia  davvero chi, ed è decisamente avvincente che, per svelare le colpe, occorra partire appunto dal ruolo per  cercare di capire quale sia la persona che lo interpreta.

Tra Foggia e Bologna, dove è ambientata una coda fondamentale del romanzo, l’Autrice ci racconta i  luoghi come solo lei sa fare così, perchè prima di scriverli li ha respirati, li ha assaggiati, li ha percorsi, le sono piaciuti e ci porta lì, perchè arrivino anche noi odori, sapori, sprazzi di luce, strade camminate.

Forte di una scrittura sempre più raffinata e allo stesso tempo catturante e di una sensibilità profonda e ricca di cura  nei confronti delle persone e delle vicende che sceglie di trattare, Gabriella Genisi ogni volta si conferma e ogni volta si supera.

Cosa non aveva funzionato, allora? Com’era potuto accadere che un gioco si trasformasse in una sequenza di morte?

Nulla. Perchè tutto davvero funziona in questo “Giochi di ruolo”.

E come fare per anticipare le prossime mosse dell’assassino?

A voi, che vi accingete a leggere queste pagine, il gusto e la sfida di provarci assieme al commissario Caruso.

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Gabriella Genisi


ha scritto numerosi libri e ha inventato il personaggio del commissario Lolita Lobosco, la poliziotta più sexy del Mediterraneo, protagonista di alcuni romanzi pubblicati da Sonzogno, tra cui: La circonferenza delle arance (2010), Giallo ciliegia (2011), Uva noir (2012), Gioco pericoloso (2014), Spaghetti all’assassina (2015), Mare nero (2016), Dopo tanta nebbia (2017) e Lo scammaro avvelenato (2022). Ha inoltre scritto: La teoria di Camila. Una nuova geografia familiare (Perrone, 2018), Pizzica amara (Rizzoli, 2019), La regola di Santa Croce (2021) e L’angelo di Castelforte (2023). Nel 2024 esce Giochi di ruolo, spin-off della fortunata saga.