Gioco dunque sono




Recensione di Chiara Alaia


Autore: Massimo Villa

Editore: Il Melangolo

Genere: Saggio

Pagine: 120

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. “Videogiocare è una cosa seria. Videogiocare coinvolge milioni di persone in tutto il mondo, di ogni età. Videogiocare non vuoi dire solo sedersi davanti al televisore, prendere un joypad in mano e accendere la PlayStation. Vuoi dire portarsi dietro le proprie passioni anche su uno smartphone, sul treno, in strada, in vacanza o al lavoro. Videogiocare spesso comporta scelte etiche, percorsi da seguire, finali da condividere o apprezzare da soli. Videogiocare apre portali su versi alternativi dove creare il proprio alter ego per vivere un’esistenza diversa. In questo volume troverete fenomeni sociali che hanno sconvolto la vita di intere popolazioni, non solo di gamer ma del mondo intero. Tendenze, mode, passioni e rivoluzioni tecnologiche che non credereste essere possibili. O forse sì, se siete un po’ hardcore nerd inside.”

Recensione

Un viaggio nel mondo dei videogames, articolato in dieci capitoli monografici. È di questo, in estrema sintesi, che tratta il breve (e piacevole) saggio “Gioco dunque sono”.

Attraverso la narrazione di aneddoti e situazioni, che hanno caratterizzato l’evoluzione delle tecnologie e della modalità di gioco, Massimo Villa ripercorre la storia del genere video ludico dagli anni Settanta ad oggi, e l’impatto che esso ha avuto sul modo di giocare – e di pensare – di migliaia di gamer.

L’arco di tempo è sufficientemente ampio per valutare la portata di certi cambiamenti, alcuni davvero rivoluzionari, a pensarci: dai cabinati ai giochi per smartophone, dalle platform adventure in terza persona, come Tomb Raider (passato alla storia anche, o forse soprattutto, per la sua eroina sexy) alla modalità di gioco discovery tour di Assassin’s Creed, con il suo potenziale in ambito didattico, fino ad arrivare agli MMORPG, come World of Warcraft, e agli eSport.

Non perdetevi poi l’ultimo capitolo, un racconto breve intitolato “Dead Again”, che narra la serata di un ragazzo alle prese con l’aggiornamento del suo videogioco preferito. Una vera e propria summa, affettuosa e ironica, dello slang usato dai videogiocatori di oggi.

In “Gioco dunque sonoMassimo Villa (con la collaborazione di Piermarco Rosa, Giacomo Conti e Lorenzo Plini) cerca di raccontare il mondo dei videogame in modo nuovo e onesto, soprattutto a chi a questo mondo è estraneo, alternando riflessioni socio-culturali, a esperienze personali. Il risultato è una lettura scorrevole e attuale, per fare il punto della situazione su un fenomeno che ormai fa parte della nostra cultura da cinquant’anni.

Massimo Villa


ha pubblicato fin dagli anni ’90 articoli e recensioni per testate web dedicate ai videogiochi, tra cui Gamesource, MMORPG Italia e MMO.it. Ha scritto diversi racconti, tra cui Il rock uccide la vostra anima (Mondadori, 2000), un romanzo di fantascienza Frigo Leader (Erga, 2018) e ha curato un’antologia dal titolo Sei un mito 4.0 (Erga, 2019). Nonostante il suo mezzo secolo è decisamente nerd.

 

Acquista su Amazon.it: