Grido di guerra




Recensione di Francesca Giovannetti


Autore: Wilbur Smith & David Churchill

Traduzione: Sara Caraffini

Editore: Longanesi

Genere: Avventura/Narrativa

Pagine: 536

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi. Autunno 1938. Dopo un breve periodo di pace incostante, il mondo intero è nuovamente di fronte all’abisso di un sanguinoso conflitto. Ma il cuore di Saffron Courteney è in tumulto per la guerra non meno devastante esplosa dentro di sé. Cresciuta nel Kenya coloniale degli anni ’20 sotto l’occhio attento del padre, Leon, imprenditore di successo oltre che famoso veterano della grande guerra, Saffron Courteney ha avuto un’infanzia idillica, finché un evento drammatico l’ha costretta a maturare molto, forse troppo in fretta. È ormai una giovane donna testarda e indipendente quando il destino dà una nuova svolta inaspettata alla sua vita… L’uomo che ama disperatamente, per il quale ha rischiato uno scandalo e perso gli amici più cari, porta il nome di Gerhard von Meerbach, il cui fratello è un magnate della nascente industria automobilistica tedesca nonché membro attivo del partito nazista. Nella sua lotta per rimanere fedele a se stesso e ai propri ideali di giustizia e libertà, Gerhard sarà presto costretto a opporsi alle forze del male che hanno preso il sopravvento sulla sua nazione e la sua stessa famiglia, legata da uno scomodo segreto a quella dei Courteney. Scaraventata nell’occhio del ciclone della Seconda guerra mondiale, anche Saffron si trova di fronte a scelte crudeli sul suo futuro, quello dei suoi cari e del suo Paese. Sullo sfondo dell’Europa dilaniata dal conflitto e della sublime bellezza dei paesaggi africani, Saffron e Gerhard assistono, entrambi in prima linea ma su fronti opposti, allo scontro tra i rispettivi mondi. Potrà il loro legame sopravvivere al capitolo più efferato della storia dell’uomo?

Recensione

Dopo quasi dieci anni arriva, per le gioia dei suoi lettori più affezionati, il seguito della saga dei Courteney d’Africa, il cui ultimo libro era stato Il destino del Cacciatore. L’autore deve dunque riprendere la fila di un capitolo non troppo recente e le “incursioni” nell’opera precedente sono molteplici.

Non poteva essere diversamente. Io stessa, che mi considero una delle seguaci più agguerrite, ho apprezzato molto che mi si riportassero all’attenzione eventi che la memoria aveva reso un po’ sbiaditi. È un libro che può dunque essere letto indipendentemente ma ahimè, non autoconclusivo; il materiale sarebbe risultato oggettivamente eccessivo, dunque , anche in questo caso, scelta giustificata e obbligata.

Grido di Guerra è un testo dove la parte narrativa, di crescita fisica e psicologica dei personaggi è molto approfondita e curata, alla perfezione, come è proprio dell’impeccabile stile di Wilbur Smith. Questo ovviamente limita in estensione, non in qualità, lo spazio adrenalinico riservato alla pura avventura.

Non per questo il testo ne rimane penalizzato, tutt’altro. Saffron è la protagonista indiscussa del romanzo, giovane bella, intelligente, combattiva, audace, impossibile non innamorarsene. Caratterizzata fin dall’infanzia da una impulsività marcata, rimane fedele a questo tratto anche in amore.

Un colpo di fulmine, che potrebbe sfiorare il ridicolo se decontestualizzato dall’analisi narrativa , si adatta qui perfettamente all’immagine che al lettore è stata presentata fin dalle prime pagine. Il personaggio di Gerhard è, dal punto di vista letterario, portatore di un carattere che potremmo definire antagonista.

Cresciuto in una casa fredda, orfano di padre, amato dalla madre con quel distacco che impongono le regole di una Germania agli albori del nazismo, viene completamente travolto dalla visione di Saffron; costretto dalle circostanze a bilanciare la propria volontà per sfuggire alla mania persecutrice propria del Reich, trova un equilibrio precario rinunciando a una parte importante di se stesso; scopriremo solo nel prossimo capitolo se riuscirà a fare pace con il suo io, con l’aiuto di Saffron.

Il punto di forza è l’analisi del clima politico, degli animi e dei venti che portarono allo scoppio della seconda guerra mondiale. Sempre splendide le descrizioni che accompagnano tutta l’opera, dai colori sgargianti e polverosi dell’Africa fino alla fumosa e grigia Londra. Un libro di amore e guerra, di faide familiari, segreti e tradimenti. Un viaggio nel passato insieme a protagonisti eccezionali.

Lo stile rimane unico nella sua perfezione. L’abilità di unire il contesto storico, l’avventura, la psicologia dei personaggi , la sfumatura romantica, riuscendo a dosare ogni elemento con naturalezza è una delle caratteristiche che rendono ogni testo di Smith un piccolo capolavoro.

Wilbur Smith


Wilbur Smith : Nato a Broken Hill, Zambia (ex Rhodesia del Nord) il 9 gennaio 1933 , ha studiato alla Natal and Rhodes University, conseguendo la laurea in scienze commerciali nel 1954. Smith iniziò a scrivere libri incentrati su tutto ciò che meglio conosceva e amava: la foresta, gli animali selvaggi, le montagne impervie, le dolci colline del Natal, l’oceano, la vita degli indigeni, la storia della scoperta dell’Africa del Sud, la lunga e travagliata strada verso l’abbandono dell’apartheid e il ritorno nella comunità internazionale. Il suo primo libro è stato Il destino del leone, iniziatore della fortunata serie che prende il nome di Ciclo dei Courteney. A questo hanno fatto seguito altri 34 libri. vive attualmente a Londra. Considerato l’incontrastato «maestro dell’avventura» e uno dei massimi autori di bestseller, ha venduto oltre 122 milioni di copie dei suoi libri nel mondo, di cui 23 milioni solo in Italia. Il Times lo ha definito «un autore di culto, uno di quei punti di riferimento cui gli altri scrittori vengono continuamente paragonati».


David Churchill

David Churchill è lo pseudonimo di un giornalista pluripremiato, che ha condotto diverse centinaia di interviste approfondite con politici di alto livello, imprenditori miliardari, atleti olimpici, stelle del cinema, top model e leggende del rock. Ha indagato sugli scandali finanziari a Wall Street, sugli intrighi in studio a Hollywood e sulle stelle dello sport corrotte in Gran Bretagna, e ha vissuto a Mosca, Washington DC e L’Avana. E’ l’autore di “Leopards of Normandy”, una trilogia di romanzi acclamata dalla critica sulla vita e l’epoca di Guglielmo il Conquistatore

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