I 444 scalini




Recensione di Marianna Di Felice


Autore: Mario Mazzanti

Editore: Newton Compton

Pagine: 353

Genere: Thriller

Anno di Pubblicazione: 2017

Il Cerro de Santa Ana è uno dei più affascinanti luoghi di Guayaquil, in Ecuador. Dal faro posto alla sua sommità, si può ammirare un panorama mozzafiato sulla città e il fiume che la attraversa. Ma per arrivarci bisogna salire ben 444 scalini, tutti numerati. È in corrispondenza dello scalino 382 che Sheila Ross, una giovane turista americana in viaggio con un’amica, sparisce senza lasciare alcuna traccia. Unico indizio: un italiano con cui Sheila avrebbe parlato la mattina. Sono pochissimi e fragili gli elementi a disposizione degli inquirenti, ma sufficienti a convincere Claps, rinomato profiler, ad attraversare l’oceano. Perché c’è qualcosa di strano in quel caso, qualcosa che lo riporta al suo incubo: Giacomo Riondino, uno spietato omicida sfuggito all’arresto in Italia due anni prima, dopo aver lasciato una lunga scia di sangue dietro di sé. Da allora Claps è ossessionato dall’idea di catturarlo. Una volta in Ecuador, scoprirà che la Ross non è l’unica ragazza scomparsa e che la presenza di Riondino in quel Paese è sempre più probabile. Trovarlo sarà come cercare un ago nel pagliaio. E Riondino è un ago con cui si rischia di morire…


Quanto può essere frustrante per un famoso profiler rimanere dietro di un passo ad un uomo con ben dieci personalità che lascia cadaveri sul suo cammino. Claps è costretto a vedere gli effetti della pazzia di Giacomo Riondino senza riuscire ad acciuffarlo e a seguirlo al di là dell’oceano convinto che abbia tra le mani Sheila Ross, membro di una importante famiglia americana, scomparsa da qualche giorno da Guayaquil (Ecuador).
Claps ha vivido nella mente il ricordo dei corpi delle donne che Riondino ha lasciato dietro di sé, compreso quello di Greta, quindi vuole prenderlo più di chiunque altro.
Sembra dura ma due delle personalità di Riondino, il Furbo e Jack, commettono un errore…far arrabbiare Giulia che risveglia il Piccolo…
Pare incredibile anche agli esperti, ma il famoso Riondino ha delle personalità che interagiscono e riescono a confinare le altre.

…Sei coniglietti andarono a spasso, uno di loro morì contro un sasso…Cinque conigli andarono al mare, uno di loro fu visto affogare…Quattro coniglietti andarono in un prato e uno di loro non si è più trovato…Tre coniglietti videro un bue, uno morì e rimasero in due…Due coniglietti andarono all’ovile, un cacciator gli sparò col fucile…Un coniglietto che aveva buon cuore, rimasto solo morì di dolore…

Così si scatena la rabbia di Jack, el demonio va a caccia di una preda che già conosce, braccato dal cacciatore che è sulle sue tracce, solo un passo indietro.
Claps non può permettere che Riondino riesca a scappare di nuovo e per sempre, per questo diventa un segugio che fiuta le sue tracce, rischiando quasi di finire in una trappola ossessiva.

Un thriller entusiasmante che ti porta con sé tra le strade dell’Ecuador prima e dell’Italia poi, all’inseguimento di un pericoloso seriale, e dal quale non si riesce a staccarsi sino alla fine. Di solito una suspense del genere si può trovare in una serie tv (fatta bene naturalmente), invece, grazie all’autore, chi legge può sentire la stessa tensione tra le pagine de I 444 scalini.

La noia non risiede nella storia di Mazzanti che, con una scrittura scorrevole, cattura il lettore che vorrebbe arrivare subito alla fine, guidato dalla curiosità che si viene a creare pagina dopo pagina; ma l’autore, da buon giocatore di scacchi, centellina il tempo e, con calma, conduce al finale.

Mario Mazzanti


toscano d’origine, è cresciuto a Milano, dove ha compiuto gli studi di Medicina e dove ora lavora. Vive attualmente nella provincia di Bergamo, in compagnia della moglie, quattro figli e tre amici a quattro zampe. È appassionato di cinema, letteratura, opera e scacchi. Con la Newton Compton ha pubblicato Un giorno perfetto per uccidere e Non uccidere, raccolti poi, insieme a un racconto, in Tre casi scottanti, e I 444 scalini.