I fiori della morte




Recensione di Giuseppe Tursi

Autore: J.J. Ellis

Editore: Ponte alle grazie

Genere: Thriller

Pagine: 368

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. La nuova voce del thriller internazionale ha scelto il Giappone come straordinario scenario di un esordio ricco d’azione. Un libro che cattura le contraddizioni del Giappone contemporaneo e di Tokyo, città in cui antico e avanguardia si incontrano: la metropoli delle tradizioni millenarie e del consumismo sfrenato incarnato da Hello Kitty. Un serial killer spietato, per un’indagine che tiene i lettori col fiato sospeso. Nella caotica e modernissima Tokyo, si intrecciano i destini dell’ispettore di polizia Tanaka, scosso da un grande lutto alle spalle che ha la forma del senso di colpa; una giovane e androgina giornalista inglese che ha scelto di vivere in Giappone e che ha una passione per la cronaca nera; un serial killer che inserisce le sue vittime in composizioni floreali delicatissime e perfette. L’ispettore e la giornalista si ritrovano un po’ per caso a collaborare e formano una coppia insolita ma molto legata. Le indagini intorno al serial killer fiorista li porterà a percorre il Giappone nel momento della fioritura dei ciliegi, che li immerge per brevissimi periodi nella natura e nelle tradizioni giapponesi.

Recensione

I fiori della morte è un thriller ambientato in Giappone, che vede come protagonisti principali una giovane giornalista inglese trapiantata a Tokyo, Holly Blain, Tanaka un ispettore di polizia ligio alle regole e severo con sé stesso e infine un assassino dal passato oscuro.

Tanaka e Holly, tramite un’amicizia in comune, si alleano per scovare il serial killer che inserisce le sue giovani vittime in spettacolari, quanto macabre, composizioni floreali. Ma l’alleanza tra i duedeve fare i conti con l’ambizione della giornalista.

Holly nel giornale in cui lavora è relegata a un ruolo marginale: occupandosi principalmente di concerti di giovani musicisti. Holly vuole di più. Il suo sogno è quello di scrivere cronaca nera, ed è disposta a tutto per riuscirci. Con qualsiasi mezzo e con un carattere forte e deciso, la giornalista riesce a carpire prima di tutti le informazioni utili per seguire la pista dell’assassino.

Tanaka, dal canto suo, non può abbassare la guardia. Sente la pressione del suo capo, e non si fida nemmeno di Izumi, suo socio. Ma per Holly è diverso. C’è qualcosa in lei che gli ispira fiducia.

J.J. Ellis delinea con efficacia gli avvenimenti, costruendo dal punto di vista della narrazione una buona storia. La sua è una scrittura semplice che riesce a dosare bene ritmo e tensione.

Mi ha convinto meno la caratterizzazione dei personaggi. A mio avviso sono tratteggiati in maniera superficiale. Ellis non è mai entrato a fondo nella psiche dei protagonisti. A sua discolpa c’è da annotare che i fiori della morte è il primo libro di una trilogia che vede come protagonisti l’ispettore Tanaka e la giornalista Holly Blain. Questo fa sperare che nei prossimi romanzi vengano approfonditi in maniera più significativa sia l’ispettore che la giornalista.

Ellis,  al suo debutto,  è riuscito a costruire un buon thriller dal ritmo incalzante. Il Giappone, che fa da sfondo alla vicenda, è descritto in maniera minuziosa, non solo dal punto di vista paesaggistico. Viene esaminata la contraddittoria società nipponica. Una società che fonde vecchie tradizioni a un presente tecnologico e avanzato. In cui è facile entrare nel quartiere pericoloso di Kabukicho, centro a luci rosse del Giappone, un luogo pieno di motel, locali notturni dove a farla da padrone c’è la temibile Yakuza, una delle mafie più potenti al mondo 

A cura di Giuseppe Tursi

instagram.com/giuseppetursi.libri

J.J. Ellis


J.J. Ellis è nato e cresciuto nello Yorkshire, ma ora vive vicino a Londra. I fiori della morte è il suo primo romanzo, l’inizio di una trilogia che ha per protagonisti l’ispettore Tanaka e la giornalista Blain.

 

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