I miei martedì




I miei martedì con il professore


Recensione di Anna Sonatore


Autore: Mitch Albom

Traduzione: Francesca Bandel Dragone

Editore: Sperling & Kupfer

Genere: Narrativa

Pagine: 208

Anno edizione: 2020

Sinossi. Mitch Albom ha ormai da tempo abbandonato le sue ambizioni giovanili da musicista e, a trentasette anni, conduce una carriera di successo come giornalista sportivo e una vita frenetica votata a un lavoro che lo soddisfa. Almeno così crede, fino a quando un giorno, per caso, vede in tv il suo vecchio professore universitario, e maestro di vita, Morrie Schwartz, con cui aveva perso i contatti. Quella sera Mitch decide di andare a trovarlo e, dopo quasi vent’anni, i due ricominceranno a incontrarsi ogni martedì, come ai tempi dell’università. Mitch tornerà ad ascoltare le parole illuminanti di Morrie negli ultimi mesi prima della sua morte, e l’ultima lezione di vita sarà la più importante, sarà la sua seconda possibilità.

Recensione


La vita è una sorta di tiro alla fune. Vorresti fare una cosa, ma sei costretto a fare qualcosaltro. Qualcosa ti fa male, eppure tu sai che non dovrebbe. Prendi per scontate alcune cose, pur sapendo che non c’è nulla di scontato.

Mitch desiderava diventare un musicista, la vita che immaginava davanti a sé era tutta musica e avventura, ma le cose non vanno sempre come desideriamo. I ricordi delluniversità sono lontani, e lui ormai è un affermato giornalista sportivo.

Carriera splendente, un conto in banca con molte cifre e una salute di ferro. Verrebbe da chiedersi, che altro potrebbe desiderare una persona? Quanta insoddisfazione può nascondersi dietro a vite apparentemente perfette?

Avevo barattato una montagna di sogni per un salario cospicuo e non me nero accorto.

Tv accesa, zapping, e limmagine del professore Morrie. Cosa ci fa il suo vecchio professore in tv? Rivederlo, scatena mille pensieri, riporta alla luce ricordi sepolti. Un uomo saggio, brillante, che ha sempre stimato. Ora, è in televisione e sta parlando della sua malattia, la SLA. Il ricordo di una promessa non mantenuta arriva con la forza di uno schiaffo in pieno volto. La promessa di non sparire, di non perdersi di vista. Mitch, dopo luniversità, è stato risucchiato dalla carriera, dalla frenesia della vita, ma è forse questa una giustificazione?

Mitch Albom ci mostra le cose essenziali della vita e lo fa usando la figura straordinaria del suo professore. Un romanzo ricco di saggezza ma che non risulta in nessun modo pesante. La morte, superficialmente, è largomento principale ma in realtà è un romanzo sulla vita. Su come la bellezza delle piccole cose ci sfugge mentre siamo presi solo da noi stessi o concentrati su cose futili. Spinto da un impulso, Mitch decide di far visita al professore Morrie. L’accoglienza sarà stupefacente, come se il tempo non fosse passato. Nessun distacco sembra esserci stato. Inizieranno di nuovo gli incontri del martedì, come ai tempi delluniversità, ma le lezioni saranno diverse, ora, è la vita largomento da affrontare.

La semplicità è alla base di Morrie, lui che nella sua malattia si sente fortunato. L’osservare cose a cui, di solito, non si dà peso, amare ogni istante e viverlo a pieno.

«È orribile vedere il mio corpo che avvizzisce lentamente e si riduce in niente. Ma è anche meraviglioso perché ho tutto il tempo per i commiati.»

Sorrise. «Tanta fortuna non capita a tutti.»

Lo studiai con attenzione, lì nella sua poltrona, incapace di stare in piedi, di lavarsi, dinfilarsi i calzoni. Fortuna? Aveva proprio parlato di fortuna?

L’intensità degli incontri è disarmante. Morrie e la sua totale sincerità, la sua visione senza filtri che va a scontrarsi con la realtà di Mitch. Finirà, ogni volta, per uscirne intontito. Mille domande a cui cercherà di dare risposte sensate.

Siamo così presi dai nostri impegni egocentrici la carriera, la famiglia, fare abbastanza denaro, pagare il mutuo, comprare la macchina nuova, riparare il calorifero che perde che ci lasciamo coinvolgere in miriadi di piccole operazioni solo per tirare avanti. In modo da non essere costretti a fermarci a guardare le nostre vite per constatare: È tutto qui? È questo ciò che voglio? Manca qualcosa?

Nella vita avremmo tutti bisogno di maestri di vita così puri. Spesso perdiamo noi stessi nel corso della vita, abbandonando amici e sogni. Si diventa lopposto di quello che si desiderava. Fermarsi, riflettere e ripartire. Un messaggio chiaro che si percepisce in tutto il romanzo, e leggerlo è stato dispirazione. Confesso, sento già tanto la mancanza di Morrie. Il professore che tutti vorremmo avere.

 

Mitch Albom


Mitch Albom:è sceneggiatore e giornalista, autore di opere teatrali e numerosi bestseller. Tra i suoi maggiori successi, tutti numeri uno del New York Times, si ricordano Le cinque persone che incontri in Cielo e I miei martedì col professore. Le sue opere hanno venduto oltre 36 milioni di copie nel mondo e sono tradotte in 42 lingue. Attesissimo, il romanzo La prossima persona che incontrerai in Cielo ha esordito a sua volta al primo posto della classifica ed è stato accolto come un vero e proprio evento editoriale. Albom ha fondato diversi enti caritatevoli a Detroit, la sua città natale, e un orfanotrofio ad Haiti. Vive con la moglie in Michigan.