I segreti del professore




Recensione di Loredana Gasparri


Autore: Cristina Rava

Editore: Rizzoli

Genere: Giallo

Pagine: 384

Data di pubblicazione: febbraio 2020

Sinossi. Regna la pace al confine tra il basso Piemonte e la Liguria di Ponente, tra un cielo pallido di fine inverno e il tenero verde delle colline. Ma è solo apparenza. Ci può scommettere l’ex commissario Bartolomeo Rebaudengo. A richiamarlo all’azione dal suo ritiro a vita privata provvede Ardelia Spinola, il medico legale che non ha mai imparato a mettere la giusta distanza tra sé e i cadaveri distesi sul tavolo autoptico. Adesso il poliziotto deve vedersela con una scia di sangue che parte da Alassio e si perde in Alta Langa, con una serie di delitti dietro cui sembra celarsi la mano di un serial killer. Tre fori di proiettile, a formare un triangolo scaleno sul petto delle vittime, sono la firma dell’assassino. Mentre la nuova amicizia tra Bartolomeo e Ardelia nasconde a fatica le tracce dell’antica passione, il segugio piemontese comincia la caccia. Stavolta, però, battere la pista giusta è davvero difficile: una giovane scrittrice, un anziano prete e un enigmatico professore custodiscono segreti inconfessabili. E le menzogne confondono la verità come la nebbia appanna il profilo dei crinali.

Recensione

Sorprendente. Divertente con quella tinta di black humour che personalmente ritengo irresistibile. Affascinante. Molto locale, anzi, molto piemontese. Ho chiuso il volume e ho lasciato che venissero su alcune parole per dargli una definizione, una tinta, e anche un suono.

Per essere un libro giallo e di mistero, dove il silenzio è uno strumento apprezzato per coprire i misfatti, queste pagine traboccano di suoni. Sono le parole che pronunciano i protagonisti della storia, quasi tutti piemontesi, che fanno sentire la musica singolare del loro accento, pur non parlando tantissimo.

Si sa, i piemontesi sono riservati, chiusi nel loro cappotto di cortesia, per cui non si sbilanciano mai, ma quando decidono di aprir bocca, lasciano il segno. È anche lo stile particolarissimo di Cristina Rava, che mi ha piacevolmente sorpreso: usa le parole e le virgole come tagli, e anche i silenzi sono salti nel buio.

Poche volte ho visto usare la lingua italiana in quel modo, e l’ho seguita attenta e ben sveglia, perché la musica che ne scaturisce è leggermente cacofonica ma, oh, talmente affascinante che ora vorrei ritrovarla in altri suoi libri. Quando leggerete il libro lo sentirete subito, e non potrete fare a meno di sedervi e chiedervi: ma dove mi sta portando?

Questa è stata la prima domanda che mi è salita, dopo le prime pagine in cui ho incontrato il professore del titolo, Federico Giraudo, averlo accompagnato ad una festa in cui non voleva assolutamente andare, averlo seguito mentre cercava di non inimicarsi troppo nessuno degli ospiti (soprattutto una) e poi… averlo perso del tutto di vista.

Proseguendo nella lettura, incontro Ardelia Spinola (che nome meraviglioso! Sentite che potenza?) alle prese con la sua situazione sentimentale, l’ex-commissario Rebaudengo diventato apprezzato scrittore di gialli che si vede consegnare un romanzo da una giovane esordiente e sua fan, e inciampo nel primo di una serie di omicidi.

Dopo la prima perplessità, vorrei chiedere notizie ma non faccio in tempo perché Rebaudengo è già salito in macchina e sta percorrendo mezzo basso Piemonte, da solo o in compagnia di Ardelia, la brillante anatomopatologa che prende quasi ogni pretesto per offrire il suo valido aiuto.

E qui inizio a distrarmi gustandomi il rapporto tutto fitto di non detti tra i due… professionali, professionalissimi sul lavoro, amici divertenti nell’informalità, e ben attenti a non scavalcare i limiti. Pure troppo. Fate attenzione, quando li vedete assieme.

Bene, e il professore? Un momento, prego, Bartolomeo Rebaudengo sta incontrando un anziano sacerdote, un personaggio che fu importantissimo per la sua infanzia, che sembra avere informazioni importanti.

Oh, dobbiamo andare di già, ci sono altre piste da seguire, e l’ex-commissario non è tipo da risparmiarsi, se c’è da offrire il suo contributo e il suo intuito.

E qui siamo arrivati in un punto intricato della storia: alcune cose non quadrano proprio, mancano delle informazioni che sembrano essere irreperibili, e altre totalmente incongruenti! Ma che rompicapo è?

Come, scusate? Il professore?

Ma sì, certo, c’è anche lui. Continuate a leggere, e lo incontrerete!

A cura di Loredana Gasparri

https://www.delfurorediaverlibri.it

 

Cristina Rava


Vive ad Albenga, sulla Riviera di Ponente, dove sono ambientati i suoi libri. Dopo inconcludenti studi di medicina, ha lavorato nel settore dell’abbigliamento e successivamente in campagna, ma sempre con la scrittura come efficace salvagente per galleggiare nella vita. Già autrice di due raccolte di racconti e di una memoria storica, tutte legate al territorio ligure, dal 2007 ha intrapreso la via del noir con alcuni romanzi pubblicati da Fratelli Frilli tra il 2006 e il 2012. Per Garzanti ha pubblicato i romanzi Un mare di silenzio (2012) e Dopo il nero della notte. Un’indagine di Ardelia Spinola (2014), entrambi aventi come protagonista il medico legale Ardelia Spinola.

 

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