I segreti di Rachel Jordan




Recensione di Priscilla D’Angelo


Autore: Dreda Say Mitchell

Editore: Newton Compton

Traduzione: Serena Tardioli

Genere: Thriller

Pagine: 320

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Ormai sommersa dai debiti, la giovane Rachel non crede alla sua fortuna quando le viene offerto un lavoro presso un’azienda di successo. L’edificio che ospita la società ha però una storia tragica, cosa che inizialmente la incuriosisce, almeno fino a che quel senso costante di inquietudine non comincia a perseguitarla. Il lavoro di ogni giorno si trasforma ben presto in un incubo, ma Rachelnon ha scelta, e se non vuole finire in mezzo a una strada deve tenere duro senza farsi suggestionare da stupide storie. In fondo, ormai è acqua passata, no? Ne è quasi convinta, quando una terribile scoperta le fa comprendere il pericolo che sta correndo e il presente e il passato si fondono improvvisamente in un affresco dai contorni agghiaccianti. Di che cosa si occupa davvero la società per cui lavora?

Recensione


In un momento di lucidità disarmante, mentre la morte incombeva su di lui, provò un sollievo innaturale. Era la fine che si meritava. Perché sapeva che a lungo andare non sarebbe mai stato in grado di affrontare la vita da questo lato della soglia che divide coloro che hanno ucciso da coloro che non l’hanno fatto. E nella morte non c’è nulla da ricordare e nulla da dimenticare”.

L’incipit di questo romanzo è spiazzante, crudo, travolgente.

Il lettore viene già catapultato nella storia turbolenta di Rachel, una ragazza piena di fragilità psichica sommersa dai debiti, bisognosa di un lavoro per evitare di essere inserita nel registro finanziario dei reietti in bancarotta.

Caso vuole che si trova a sostenere un colloquio con l’ambiguo amministratore delegato Michael Barrington per ottenere un posto come sua consulente manageriale, e nonostante non possedesse i requisiti viene subito assunta.

Rachel viene catapultata già al primo giorno nella stranezza e nell’inquietudine del luogo di lavoro: l’edificio, infatti, era circondato da un’aura di mistero circa il caso di un incendio avvenuto anni fa, in cui persero la vita delle giovani operaie tessili.

Ad allarmare ulteriormente e ad aumentare il disturbo paranoide della ragazza, la sua nuova postazione: un’anonima scrivania posta in un seminterrato con una porta che funge da botola.

Comincio a vedere cose che non esistono. Il tragitto da percorrere è un tubo angusto e sgretolato di oscurità che non porta da nessuna parte. I grumi e le protuberanze dei mattoni che crescono, tumori viscidi che minacciano di inghiottirmi da entrambi i lati. Ciò che mi fa inorridire, ciò che mi schermisce, sono soprattutto le urla delle ventidue operaie tessili morte. Terrificanti. Si fondono insieme fino a diventare il rauco verso stridulo delle ruote di un treno, il suo viaggio della morte, una collusione frontale che viene dritta verso di me.”.

Rachel si trova così costretta a lavorare in uno spazio angusto con una “tutor” completamente coperta da capo a piedi per non rilevare la sua identità.

Ad aggravare la situazione si aggiunge una scoperta: la sua compagna lavora alle esequie dell’amico di Rachel, Philip, morto ben dieci anni prima in un tragico incidente.

Cosa ci faceva il volto di Philip nel computer di Keats?

Quante possibilità c’erano di ottenere un lavoro e di scoprire tale collegamento tra il capo, Michael, e l’amico di Rachel?

Nonostante fosse una ragazza dotata di immense fragilità, ossessioni e fobie, tra cui il disturbo paranoide, la claustrofobia, la pirofobia

(“…ovunque io viva, devo essere pronta in caso di incendio; quindi devo avere un secchio d’acqua vicino a me quando dormo.”),

la continua ricerca di una finestra in una stanza

(“Ho sempre bisogno di sapere dove si trova la finestra più vicina da usare come via di fuga dal fuoco, per questo appendo una corda”),

Rachel è anche una combattente, il meglio del meglio.

Si sa che il meglio non sceglie di rimanere in ginocchio a prostrarsi quando può stare in piedi con le proprie forze e, dunque, nonostante il suo passato che continua a insinuarsi nella sua vita, Rachel compirà un percorso verso la verità, che sia ammirevole ma sofferente.

I segreti di Rachel Jordan è un romanzo accattivante e leggero, da inserire nella categoria del thriller-psicologico.

Ho apprezzato l’introspezione psicologica della protagonista, mettendo in evidenza le sue paure ed ossessioni ma anche la voglia di redimersi e di scovare la verità della morte del suo migliore amico.

Consigliatissimo!

 

 

 

Dreda Say Mitchell


è un’autrice pluripremiata, conduttrice, attivista e giornalista. Ha scritto undici romanzi e ha ricevuto il prestigioso premio CWA Dagger John Creasey. Alcuni dei suoi libri diventeranno serie televisive. È nata e cresciuta nell’East End di Londra, dove vive tuttora. Già collaboratrice di «The Guardian», «The Independent» e «The Observer», con La stanza degli ospiti, pubblicato dalla Newton Compton è arrivata al successo internazionale.

 

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