I sogni degli altri




Recensione di Marina Toniolo


Autore: Selim Őzdogăn

Editore: Emons Edizioni

Traduzione: Monica Pesetti

Genere: letteratura contemporanea, giallo

Pagine: 189 ebook / 288 libro

Pubblicazione: novembre 2021

Sinossi. Un thriller tra narcotraffico 2.0 e il cupo glamour della strada.

Nizar Benali lo ha fatto. Ha lasciato Westmarkt, dove regnano traffico di droga ed estorsioni. Lavora come investigatore privato di crimini informatici e viene assunto per rintracciare il trafficante di Darknet Toni_meow, con la droga ha causato la morte di un adolescente. A prima vista, sembra un lavoro ben pagato, anche se senza speranza. Ma poi una vecchia storia d’amore gli presenta il figlio diciassettenne Lesane, il loro figlio. Lesane gira per Westmarkt, fa affari e ha dei debiti. Nizar sospetta che trovare Toni_meow potrebbe essere l’unico modo per salvare Lesane dallo schianto finale.

Un romanzo sulla mobilità sociale e su ciò che si perde nel mentre. Sul triste fascino della strada. Sul traffico di droga 2.0, che rimane un affare sporco anche in piattaforme apparentemente pulite del Darknet – e sui figli prodighi che in un futuro dovrebbero sapersela cavare meglio.

Recensione

Questo romanzo è scandito da varie canzoni hip hop e rap amate dal protagonista Nizar. Sono canzoni che hanno puntualizzato momenti importanti della vita e che accomunano lui al figlio Lesane.

Per me c’è solo una canzone dopo aver finito la lettura: Nothing else matters dei Metallica che centra perfettamente le emozioni provate. “Life is ours, we live it our way  All these words, I don’t just say”.

Come ci si affranca da un quartiere dove si è nati, figli di immigrati che non parlano neanche la lingua del paese ospitante?

Che prospettive ci sono per un futuro migliore? Nizar ha voluto provarci in ogni modo essendo un pesce fuor d’acqua sia a Westmarkt che fuori. Ragazzo intelligente e pieno di speranze in ambito sportivo, è diventato un uomo mai cresciuto. Certo, ha un lavoro che gli permette di vivere, ma non ha affetti tranne la madre che va a trovare ogni domenica. Rimane costantemente legato ad un passato prepotente e ingombrante che non lascia margine di respiro. Solo l’incontro con il figlio Lesane scatenerà in lui la ricerca di una identità equilibrata.

Mi ero chiesto se internet non fosse una metafora di questa filosofia dell’interconnessione. E poi il dark web, su cui proiettare le proprie paure come accadeva con Westmarkt”.

Ho trovato questa storia onirica nelle parti dedicate alle ricerche del web che Nizar effettua come mestiere di investigatore, struggente per tutto il resto. Ci sono i rimpianti di ciò che è stato e che mai potrà essere; c’è la speranza per un futuro di condivisione con gli affetti della famiglia – strana sì, ma pur sempre famiglia; ci sono le scelte che ogni persona deve compiere per andare avanti e costruirsi un avvenire migliore rispetto all’esperienza dei propri genitori.

Tutti urliamo il nostro dolore, urliamo perché abbiamo dei sogni. “Il sogno di una vita più facile. In un posto o nell’altro. Il sogno di valere qualcosa. Sognavamo, tutti noi”.

Quante volte anche noi abbiamo urlato la nostra sofferenza per le speranze perdute? Quante volte alla fin fine ci siamo resi conto che bastano cose piccole e semplici per farci sentire in perfetta armonia con l’universo? Una carezza al gatto, mangiare una pizza con gli amici, leggere un bel libro.

E’ una storia potente di riscatto e di lealtà e mi ha regalato ore di commozione.

Sublime

A cura di Marina Toniolo

https://ilprologomarina.blogspot.com/

 


Selim
Őzdogăn


Selim Őzdogăn è uno scrittore tedesco di origine turca. Özdoğan è cresciuto bilingue. Dopo essersi diplomato al liceo (Hölderlin-Gymnasium) ha studiato etnologia, inglese e filosofia, ma ha interrotto gli studi. Dal 1995 lavora come autore. Il suo primo libro, il romanzo È stato così solo in sella da quando è morto il cavallo (1995), è considerato un libro di culto. Nel 1996 Özdoğan ha ricevuto il premio di sponsorizzazione dello stato del Nord Reno-Westfalia per giovani artisti e nel 1999 il Premio Adelbert von Chamisso dopo ulteriori lavori. Il quarto romanzo di Özdoğan In July (2000) è basato sulla sceneggiatura del film omonimo di Fatih Akın . Il suo romanzo in Anatolia La figlia del fabbro , pubblicato nel 2005, ha un ruolo nel film di Akın del 2007 Dall’altra parte. Il suo libro Between Two Dreams è stato nominato per il German Science Fiction Prize 2010 come miglior romanzo. Özdoğan è stato invitato al Concorso Ingeborg Bachmann nel 2016 e nel 2017 ha ricevuto il Premio letterario Hohenems per la storia del testo senza carta . Il suo romanzo poliziesco The Hearts of Dreams (2019) si è classificato al sesto posto nella migliore lista dei crimini di settembre 2019.

 

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