Il bibliotecario di Auschwitz




Recensione di Katia Fortunato


Autore: Andrea Frediani

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Narrativa storica

Pagine: 320

Anno di Pubblicazione: 2020

Sinossi. 1944. Il professore ebreo Isaia Maylaender, tornato in Ungheria da Fiume per stare vicino agli anziani genitori, si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato: finisce con loro ad Auschwitz-Birkenau. Maylaender è un uomo brillante, abituato agli agi, e la spietata vita nel lager lo consuma. Pur di vivere con minor disagio, accetta l’offerta di un ufficiale delle SS, Hillgruber, che vorrebbe mettere a frutto i libri requisiti nel ghetto di Cracovia e creare una biblioteca per offrire ai soldati nazisti distrazioni più elevate del gioco e del bordello. Il professore prende il compito molto seriamente: spera infatti che i libri possano rendere le SS più umane. Hillgruber, intanto, gli assegna altri due incarichi: fare da precettore al figlio e redigere le sue memorie di guerra, compito che si rivelerà molto più pericoloso di quanto Maylaender avrebbe mai potuto immaginare… Ignaro dell’avanzata inesorabile dei sovietici, ormai sempre più prossimi ad Auschwitz, il professore dovrà prestare attenzione alle numerose insidie che si celano dietro ognuno dei suoi incarichi, stretto nella morsa dell’inferno del lager.

Recensione

Il libro racconta la storia di un professore ebreo, Isaia Maylaender, che si ritrova, insieme ai suoi genitori, ad Auschwitz-Birkenau e che accetta di creare una biblioteca per i soldati nazisti sperando che i libri possano in qualche modo dare alle SS una parvenza di umanità…

“…in un campo di sterminio non ci sono armi, se non l’intelletto e la mancanza di scrupoli, spesso insufficienti contro la convinzione del tuo nemico che tu non sei nulla, e che può far scomparire ogni traccia di te…”

Il libro è raccontato dall’autore in prima persona, scelta che ho apprezzato e che mi ha permesso di immergermi nel libro ancora di più e che si è rivelata di forte impatto emotivo, soprattutto nella parte iniziale, dove si parla del Sonderkommando, molto crudo e per stomaci forti. I libri che adoro.

Ma, tranquilli, il libro non è tutto così, riesce anche ad essere lieve, nonostante l’argomento trattato. Interessanti i dialoghi a carattere storico tra Hillgruber e Maylaender, un po’ meno quelli tra le SS che mi sono parsi un po’ troppo “educati”.

Nel complesso il libro è gradevole con richiami ad autori e libri classici che mi han fatto venir voglia di leggere o di rileggere.

Sarebbe stato bello vedere i libri contaminare il pensiero di persone dedite alla violenza facendole fare un passo indietro. Bello ma utopico vista la fine che i tedeschi hanno fatto fare ai libri.

Del resto Heinrich Heine diceva: “Chi brucia i libri, presto o tardi arriverà a bruciare esseri umani” e sappiamo tutti com’è andata a finire.

 

 

Andrea Frediani


Consulente scientifico della rivista «Focus Wars», ha collaborato con numerose riviste specializzate. Con la Newton Compton ha pubblicato, tra gli altri, i saggi “Le grandi battaglie di Roma antica”; “I grandi generali di Roma antica”; I” grandi condottieri che hanno cambiato la storia”; “Le grandi battaglie di Alessandro Magno”; “L’ultima battaglia dell’impero romano” e “Le grandi battaglie tra Greci e Romani. Ha scritto inoltre i libri 101 segreti che hanno fatto grande l’impero romano e 101 battaglie che hanno fatto l’Italia unita, e i romanzi storici 300 guerrieri”; “Jerusalem”; “Un eroe per l’impero romano”; la trilogia “Dictator” (“L’ombra di Cesare”, “Il nemico di Cesare” e “Il trionfo di Cesare”, quest’ultimo vincitore del Premio Selezione Bancarella 2011), “Marathon”; “La dinastia”; “Il tiranno di Roma. Gli Invincibili – Alla conquista del potere” e “I lupi di Roma. La saga degli Orsini”. Le sue opere sono state tradotte in cinque lingue.

 

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