Il capanno di Flipke




Il capanno di Flipke e altri racconti

 

Recensione di Bruno Balloni


Autore: Georges Simenon

Traduzione: Marina Di Leo

Editore: Adelphi

Genere: Narrativa

Pagine: 139

Anno di pubblicazione: 2022

 

 

 

 

 

Sinossi. Si dice che i nostri sogni, anche i più lunghi, durino solo pochi secondi. E forse questa ne è la prova. Boussus aprì gli occhi e si stupì di non vedere la betta accanto alla sua barca. Anche guardando più lontano, non c’era niente in mare, a parte un grosso cacciatorpediniere grigio ancorato nella Baie des Salins. La bottiglia di vino di Porquerolles era vuota, o quasi. Le mosche ronzavano intorno alla scatola di sardine piccanti e l’ultimo pezzo di pane si rinsecchiva al sole. Il viso di Boussus sembrò incavarsi di colpo come quando aveva mal di fegato, e gli occhi gli diventarono simili a biglie galleggianti in una pozza d’acqua. E se non fosse stato un sogno? Se fosse vero?…

 

Recensione

Una raccolta di dieci novelle prodotte da George Simenon tra il 1941 ed il 1945 durante la sua permanenza in Vandea (Francia occidentale), anni particolarmente prolifici dal punto di vista letterario. In questa raccolta troviamo un Simenon in grande forma nella sua tipica prosa elementare e d’immediato impatto.

Un viaggio nella Francia (e nel Belgio) popolana di ante guerra, non importa se le storie sono ambientata negli arrondissement di Parigi o nei villaggi contadini ciò che conta è che si tratta di novelle rappresentative di un viaggio nell’animo umano, obiettivo nel quale Simenon è un autentico maestro.

Sia che si tratti di opere poliziesche o romanzi popolari la fortuna letteraria dell’autore belga sta proprio nella capacità di estrarre dai suoi personaggi sentimenti ed emozioni, quelli più veri e autentici che appartengono a ciascuno di noi o forse gli appartenevano prima che il “benedettoprogresso ci rendesse gli uni estranei agli altri.

Lo stile di Simenon è un marchio di fabbrica, sa raccontarci le miserie e le bellezze che albergano nell’essere umano con la sua prosa asciutta e semplice, elementare come un quadro di Guttuso, naif come una tela di Ligabue, non ha bisogno di inutili equilibrismi lessicali, di azzardate metafore, ce le mostra per quel che sono per come chiunque le vive. Questa raccolta di novelle d’antan, magari ostiche per i giovani fuoriusciti da una scuola che non fa più leggere ma legge, che tradisce la lingua per l’esterofilia, sono invece, per chi, come me, ha qualche anno in più, un’autentica manna dal cielo.

Mentre si leggono le sue novelle prendono la forma di un pallone preso a calci tra le macchine parcheggiate, il profumo del pane appena sfornato, il suono delle urla gioiose di bambini all’uscita della scuola e ci riportano a scoprire la bellezza in tutte le sue forme e un mondo nel quale ci si conosceva e riconosceva attraverso uno sguardo e non per mezzo di un nickname.

Lo ammetto, mi sono lasciato prendere da una (mal)sana nostalgia ma è così grande la capacità di Simenon nel portarti dentro al suo mondo che non c’è nulla al quale aggrapparsi per evitare di precipitare a Porquerolles, a Furnes o in rue Saint Jeane, tra le persone che ci vivevano negli anni Quaranta dello scorso secolo e vivere le loro stesse angosce, drammi e piccole, effimere gioie.

Assolutamente consigliato, anche per coloro che, cimentandosi nella scrittura, potrebbero rendersi conto di come sia più facile del previsto arrivare al cuore del lettore senza ricorrere ad alcun “effetto speciale”.

 

 

 

 

Georges Simenon


Georges Joseph Christian Simenon (Liegi, 13 febbraio 1903 – Losanna, 4 settembre 1989) è stato uno scrittore belga di lingua francese e autore di numerosi romanzi, noto al grande pubblico soprattutto per avere inventato il personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese, protagonista in ben settantacinque romanzi e ventotto racconti. La produzione di Georges Simenon è sconfinata, a lui si devono centinaia di romanzi e racconti, molti dei quali pubblicati sotto vari pseudonimi, la tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta paesi ha superato i settecento milioni di copie e risulta essere il terzo autore di lingua francese più tradotto nella storia dopo Jules Verne e Alexandre Dumas (padre). Sebbene abbia raggiunto la notorietà planetaria grazie al personaggio del commissario Maigret l’opera di Simenon non si è limitata al genere poliziesco anzi, a buon titolo si può affermare che abbia intrecciato diversi generi e sottogeneri letterari, dal romanzo popolare al romanzo d’appendice passando al noir e al romanzo psicologico. Uno stile inimitabile caratterizzato, nonostante il vocabolario scarno e la rinuncia a qualsiasi finezza letteraria, da atmosfere molto dense e personaggi che incarnano il popolo nelle sue infinite sfaccettature.

 

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