Il Caso Kodra




Recensione di Costantino Giordano


Autore: Renato Olivieri

Editore: Mondadori

Genere: Giallo

Pagine: 214

Anno di pubblicazione: 2013

Sinossi. Milano, una fredda sera di gennaio, una donna viene investita da un’auto e muore poco dopo all’ospedale, pronunciando una sola parola incomprensibile, forse un nome. La nebbia è fitta, sulla città come sulle indagini: non ci sono testimoni attendibili, e l’incidente rimarrebbe archiviato senza soluzione se non fosse che al commissario Giulio Ambrosio una strada, via Catalani, rimescola ricordi e nostalgie. Decide così di occuparsi direttamente del caso, in cui qualcosa non torna: forse non si è trattato solo di una sventura, forse la povera signora Kodra non è stata vittima di un pirata della strada ma di un assassino. Chi era Anna Kodra? Chi poteva volerla morta? E perché?

Recensione

Può un solo piccolo, minuscolo, insignificante dettaglio fare la differenza?

Può cambiare le sorti di un’indagine donandole un significato completamente diverso da quello immaginato?

La risposta a queste domande, dopo aver letto il “Caso Kodra”, è una sola: sì!

Un romanzo magistralmente scritto e orchestrato dall’autore che riesce a rendere inizialmente tutto incredibilmente semplice, a tratti sembra di trovarsi di fronte ad un caso quasi banale, ma poi, piano piano, ci si rende conto che, in realtà, l’indagine è complicata e all’apparenza quasi impossibile da risolvere per la mancanza di testimoni, di moventi, ma soprattutto di frammenti di vita della vittima che sembrano essere svaniti nel nulla, persi nella fitta nebbia della Milano degli anni ’70 descritta dall’autore.

Quasi per caso, ad indagare, si trova il vice commissario Giulio Ambrosio che decide di uscire dalla routine quotidiana per fare indagini su un presunto investimento; in realtà, a convincere il vice commissario ad indagare, non è la monotonia lavorativa bensì, la strada nella quale è avvenuto il presunto incidente che gli riporta alla mente eventi del passato e dell’adolescenza.

L’intenzione dell’autore è proprio quella di farci concentrare sul passato, sia della vittima che del protagonista stesso, cercando di far capire che solo scoprendo il passato di una persona si possono diradare le nebbie che spesso offuscano il nostro pensiero e il nostro giudizio. Sin da subito il vice commissario comprende che sarà proprio il passato della vittima a portarlo verso la soluzione del caso, quel passato che sembra essersi volatilizzato nel nulla ma che, alla fine, esce allo scoperto rivelando tutti i segreti in esso contenuti.

Il lettore, pagina dopo pagina, acquisisce una amara consapevolezza ovvero, che il passato prima o poi torna sempre, lo si può nascondere, evitare, ma non eliminare.

La narrazione è scorrevole e piacevole, gli ambienti sono descritti dall’autore in modo preciso e mirato, riesce a far focalizzare l’attenzione su quei piccoli particolari che creano nel lettore una sana e morbosa curiosità nel voler indagare più a fondo la vita della vittima e dei personaggi che vengono presentati.

In ogni capitolo la matassa sembra ingarbugliarsi sempre di più, ogni personaggio presentato dall’autore sembra avere qualcosa da nascondere ma non si riesce a comprendere cosa.

Capitolo dopo capitolo, il numero di personaggi implicati nella storia cresce in maniera esponenziale creando nel lettore quella confusione tipica dei gialli ben scritti.

Si arriva ad un punto nel quale sembra essere vana ogni direzione intrapresa eppure, da un minuscolo e quasi impercettibile dettaglio, improvvisamente, l’indagine prende piede e come avviene in uno sprint finale dopo una lunga corsa, si viene travolti da uno stato di esaltazione ed agitazione, gli eventi travolgono il lettore in maniera così immediata, così inaspettata, che l’ultima parte del libro la si legge senza pause, si riesce a gustare a pieno il momento più bello di ogni Giallo, ovvero, la soluzione del caso e le verità che si celano dietro ogni personaggio.

Un romanzo affascinante, ben costruito, con una trama interessante e appassionante contenente un segreto sepolto in un passato nascosto e dimenticato ma, come dice lo stesso autore: “non c’è segreto che possa essere portato tutto intero in una tomba.

Qualche traccia rimane sempre, fosse pure un biglietto del tram, un numero di telefono, una data, la dedica in un libro…” e chissà che non sia proprio una di queste tracce a svelare il mistero sulla misteriosa morte di Anna Kodra.

Renato Olivieri


Renato Olivieri: E’ stato uno scrittore e giornalista italiano. Nato a Sanguinetto in provincia di Verona, trascorre l’infanzia a Torino e a 14 anni si trasferisce a Milano, dove ha vissuto fino alla morte. Nel 1978 pubblica il suo primo romanzo giallo, Il caso Kodra; in esso compare il personaggio del commissario Ambrosio, uno degli investigatori più noti nel panorama letterario italiano, interpretato al cinema da Ugo Tognazzi ne I giorni del commissario Ambrosio, per la regia di Sergio Corbucci. Caratteristiche dei suoi libri sono le malinconiche atmosfere milanesi e la figura del personaggio principale, un poliziotto introverso, anch’egli estremamente malinconico, amante del bello e conoscitore d’arte (non diversamente dal suo autore).

 

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