Il castello delle congiure




Un’indagine

di Leon Battista Alberti


DETTAGLI:

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Giallo storico

Pagine: 224

Anno edizione: 2024

Sinossi. Ferrara, autunno 1442. Leon Battista Alberti è invitato a corte per partecipare, in qualità di giudice, a un concorso indetto dal marchese Leonello d’Este: al vincitore sarà commissionato un monumento in onore del suo defunto padre, Niccolò III. Nel frattempo, approfittando dell’antica amicizia che li lega, il marchese incarica Leon Battista di indagare su un fatto spinoso che sta turbando la città: la giovane Laura Pendaglia, erede del cittadino più ricco di Ferrara e promessa sposa di Folco Bonacossi, ha deciso di rinunciare alle nozze e rifugiarsi in convento per farsi monaca. Mentre Leon Battista cerca di orientarsi tra giochi di potere e trame ordite dalle famiglie dei mancati sposi, il giovane Folco muore in circostanze che rimandano alle pagine dei romanzi d’amor cortese. Con l’aiuto dei suoi fidati compagni, il dotto Parentucelli e l’avventuriero de’ Conti, e di Margherita, un’audace e bellissima nobildonna, l’Alberti, in una giostra di amori, tradimenti e rivelazioni inaspettate, tenta di far chiarezza sulla scia di sangue che macchia la corte di Ferrara. Una traccia che conduce a una tragedia confinata nel passato oscuro degli Este, la cui ombra minaccia il potere di Leonello e la sorte stessa del suo casato.


Il castello delle congiure

A cura di Marina Toniolo


 Recensione di Marina Toniolo

Ferrara, Anno Domini 1442.

Leon Battista Alberti, giovane curiale, assieme ai due compari Nicolò e Tommaso giunge via fiume alla città. Leonello d’Este ha incaricato Battista di fungere da giudice per una gara di statue equestri raffiguranti il padre, Niccolò III.

Non appena varcano la soglia del palazzo vengono però intercettati da Messer Guarino per una questione spinosa: la giovane Laura Pendaglia, erede delle fortune di famiglia si rifiuta di sposare il giovane Folco Bonacossi e ha trovato rifugio nel convento delle clarisse affidandosi a suor Caterina de’ Vigri. Il curiale deve scoprirne la ragione prima che il passato della casa d’Este torni prepotente ed esiga un tributo di sangue.

Ispirato alla storia di Ugo e Parisina, tragici amanti uccisi dalla vendetta del marito Niccolò, il romanzo si serve di figure storiche per un insieme di fatti che non lasciano tuttavia scia nel lettore.
A parte l’anno in cui viene introdotta, la storia non ha particolare connotazione temporale.

Ci sono sì i romanzi di amor cortese, i tornei con i cavalieri, riferimenti all’abbigliamento che riconducono al periodo, ma la trama è come scollegata: ho l’impressione che potrebbe essere stato scritto anche in altri tempi.

Per questo non riesco a simpatizzare appieno con i protagonisti che trovo caricaturali; Tommaso, curiale che segue alla lettera i precetti di nostro Signore e Battista che invece si lascia tentare dalla carne, Nicolò, veneziano e quindi in modo stereotipato l’archetipo dell’avventuriero gradasso.
Molte piccole cose che inficiano il gusto della lettura e che non mi fanno apprezzare l’insieme. 

La città di Ferrara ancora non è il luogo meraviglioso che si sviluppa poco più avanti ed è preda ambita dalle signorie vicine.
La morte improvvisa di Fosco durante una giostra riaccende le vecchie diatribe e si svelano nuovi complotti. Lo stile è asciutto e i dialoghi ben curati anche se spesso non capisco chi è la voce narrante. 

‘Il castello delle congiure’ può essere letto per puro intrattenimento non avendo uno spessore tale da rimanere impresso a lungo.

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Davide Cossu


è nato a Cagliari nel 1987. Laureato in Storia del Cinema e Filosofia, ha studiato Scrittura Creativa presso la Scuola Holden di Torino. ‘Il quinto sigillo’, suo romanzo di esordio, è stato vincitore del Premio Selezione Bancarella 2023. La Newton Compton ha pubblicato anche ‘Il castello delle congiure’.

A cura di Marina Toniolo

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