Il colibrì




Recensione di Francesco Morra


Autore: Sandro Veronesi

Editore: La nave di Teseo

Genere: Narrativa

Pagine: 368

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Marco Carrera è il colibrì. La sua è una vita di continue sospensioni ma anche di coincidenze fatali, di perdite atroci e amori assoluti. Non precipita mai fino in fondo: il suo è un movimento incessante per rimanere fermo, saldo, e quando questo non è possibile, per trovare il punto d’arresto della caduta – perché sopravvivere non significhi vivere di meno. Intorno a lui, Veronesi costruisce un mondo intero, in un tempo liquido che si estende dai primi anni settanta fino a un cupo futuro prossimo, quando all’improvviso splenderà il frutto della resilienza di Marco Carrera: è una bambina, si chiama Miraijin, e sarà l’uomo nuovo.

Recensione

Preghiamo per lui, e per tutte le navi in mare.

Sandro Veronesi torna con il suo ultimo libro “Il colibrì”, lo scrittore pluripremiato ci regala un romanzo perfetto e da cui si impara e si viene portati pagina dopo pagina ad innamorarsi perdutamente del suo protagonista, Marco Carrera, il colibrì.

È stata un’illuminazione: tu sei davvero un colibrì. Ma non per le ragioni per cui ti è stato dato questo soprannome: tu sei un colibrì perché come il colibrì metti tutta la tua energia nel restare fermo. Settanta battiti d’ali al secondo per rimanere dove già sei. Sei formidabile, in questo. Riesci a fermarti nel mondo e nel tempo, riesci a fermare il mondo e il tempo intorno a te, certe volte riesci addirittura anche a risalirlo, il tempo, e a ritrovare quello perduto, così come il colibrì è capace di volare all’indietro. Ed ecco perché starti vicino è così bello.

Il mondo che viene sapientemente costruito attorno alla figura dell’oculista Carrera si dipana tra Firenze e Bolgheri e attraversa tutta la vita del personaggio principale, ritratto nei suoi momenti di gioia e dolore. Veronesi fornisce un esempio di resilienza che abbevera il lettore, una empatia travolgente. Un ritorno dello scrittore toscano che fa gridare al capolavoro.

Vi sono esseri che per tutta la loro vita si dannano allo scopo di avanzare, conoscere, conquistare, scoprire, migliorare, per poi accorgersi d’esser sempre andati alla ricerca solo della vibrazione che li ha scaraventati al mondo: per costoro il punto di partenza e il punto di arrivo coincidono. Poi ce ne sono altri che invece pur stando fermi percorrono una strada lunga e avventurosa perché è il mondo a scivolare sotto i loro piedi, e finiscono molto lontano da dove erano partiti.

Capitoli brevi , salti temporali e una corrispondenza epistolare sono le sfaccettature del volume.

Una narrazione potente e in molti punti carica di emozioni.

L’amore in tutte le sue declinazioni affettive travolge e stravolge il colibrì. Il suo rapporto con i genitori, i fratelli, donne sono banchi di prova costanti che forgiano il modus vivendi del Carrera.

Il romanzo si sviluppa in una cronaca anche se in alcuni momenti l’io narrante permette al fruitore delle pagine di sentirsi lui il protagonista e percepire sulla propria pelle ciò che sta affrontando Marco Carrera, uomo che insegna ,tra le altre cose, come non esistano ostacoli e pur abbattendosi bisogna andare avanti e vivere. Si cade e introitano le sconfitte ma da lì bisogna ripartire e costruire il proprio quotidiano. Emblematiche e perfette le pagine sull’adolescenza e il rapporto con l’amore della sua amata Luisa. Importanti le riflessioni su temi quali il fine vita, la diversità e l’integrazione.

Nella parte finale del libro lo scrittore introduce  la figura dell’uomo nuovo. Il futuro deve avere come obbiettivo preservare il Creato e redimere tutto quanto di spregevole ha fatto l’umanità sia in azioni che in derive contrarie al senso della giustiza, uguaglianza e etica. Ottimismo non idealista ma pragmatico. I giovani sono i protagonisti e devono appropriarsi della guida del pianeta.

Libro mondo contenente una trama appassionante e che riesce ad essere attuale per temi e messaggi, non addomesticandoli e dando anche input per approfondimenti.

Sandro Veronesi ci dona un gioiello che ogni lettore deve leggere e conservare gelosamente. Un regalo inestimabile.

A cura di Francesco Morra

www.youtube.com/user/Vetriera

 

Sandro Veronesi


Sandro Veronesi: è nato a Firenze nel 1959. È laureato in architettura. Ha pubblicato: Per dove parte questo treno allegro (1988), Live (1996, nuova edizione La nave di Teseo 2016), Gli sfiorati (1990), Occhio per occhio. La pena di morte in quattro storie (1992), Venite venite B–52 (1995, nuova edizione La nave di Teseo 2016), La forza del passato (2000), Ring City (2001), Superalbo (2002), No Man’s Land (2003, nuova edizione La nave di Teseo 2016), Brucia Troia (2007, nuova edizione La nave di Teseo 2016), XY (2010), Baci scagliati altrove (2012), Viaggi e viaggetti (2013), Terre rare (2014), Non dirlo. Il Vangelo di Marco (2015) e Un dio ti guarda (La nave di Teseo, 2016). Pubblicato nel 2005 e vincitore nel 2006 del Premio Strega, Caos calmo (nuova edizione La nave di Teseo 2016) è stato tradotto in 20 paesi. Sandro Veronesi ha collaborato con numerosi quotidiani e quasi tutte le riviste letterarie. Attualmente collabora con il “Corriere della Sera”. Ha cinque figli e vive a Roma.

 

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