Il corridore





Recensione di Antonella Bagorda


Autore: Maurizio Foddai

Editore: libro/mania

Genere: thriller

Pagine: 304

Anno di pubblicazione: maggio 2021

Sinossi. Gabriele Costanzo ha smesso da tempo di gareggiare nel mezzo fondo, ma non ha mai perso l’abitudine di andare a correre al parco. Durante una delle sue corse mattutine, scopre tra i cespugli il cadavere di una ragazza con un violino stretto tra le braccia e non può fare a meno di pensare che potrebbe avere la stessa età di suo figlio David. Se fosse ancora vivo. Se una mano crudele non gliel’avesse portato via quand’era ancora un bambino. Una perdita che Gabriele è lucidamente determinato a vendicare. Il destino vuole che a indagare sulla morte della violinista sia la sua nuova vicina, la sostituto procuratore Sara Merz, da poco arrivata a Torino in fuga da un marito oppressivo e violento. Fra i due si sviluppa un rapporto di reciproca stima e fiducia: le circostanze li portano a confrontarsi sul delitto e a dar vita a una coppia insolita di investigatori, entrambi alle prese con un complicato caso da risolvere e con gli incubi del proprio passato.

Recensione

Gabriele Costanzo e Sara Merz sono due personaggi molto diversi tra loro, quasi opposti si potrebbe dire, ma entrambi combattono una lotta contro degli spaventosi mostri che gli stanno incollati al collo da troppo tempo. Gabriele ha un conto aperto con i responsabili dell’uccisione del proprio bambino, Sara, invece, spera di aver chiuso per sempre i conti con un marito pericoloso e violento.

I due protagonisti di questo romanzo, l’ingegner Costanzo e la sostituto procuratore Merz, si incontrano per caso a Torino dopo essersi allontanati ognuno dal proprio incubo. Scopriranno di essere vicini di casa e, per una serie di circostanze, si ritroveranno a essere prima dei buoni vicini, poi degli ottimi confidenti e poi complici nella risoluzione di un caso che si rivelerà molto più complicato di come poteva sembrare all’inizio. Sarà proprio Gabriele a scoprire il cadavere dellaragazza su cui i due si ritroveranno a indagare; lo noterà nascosto tra i cespugli del parco della Pellerina, durante la sua irrinunciabile corsa giornaliera.

Da lì in poi ci sarà una susseguirsi di personaggi che siederanno a turno alla scrivania di Sara. Tutti saranno legati in modo più o meno profondo alla vittima e tutti avranno delle rivelazioni più o meno importanti da fare.

Maurizio Foddai ha scritto un thriller che scorre veloce e leggero. Nessun climax eclatante; i colpi di scena ci sono ma non fanno troppo rumore, arrivano con naturalezza e sempre con naturalezza vengono risolti, vengono superati, svaniscono. Questo romanzo è una lettura per tutti, soprattutto per chi ama il genere thriller ma a volte rinuncia all’approccio perché fatica a reggere troppa tensione o non  gradisce la presenza di situazioni troppo cruente.

L’autore, in questo romanzo, accompagna il lettore attraverso un’indagine complicata, senza però fargliela pesare troppo addosso. Un lettore abituale di questo genere troverà questo romanzo scorrevole e rilassante, un lettore che vuole avvicinarsi per la prima volta a questo genere lo troverà gradevole e facile da leggere. In ogni caso, ne risulterà una lettura piacevole.

Se dovessi concentrarmi ed esprimermi sull’elemento di questo romanzo che mi ha lasciato più perplessa, dovrei necessariamente citare le coincidenze. Gli snodi più importanti di questo romanzo vengono superati grazie a delle coincidenze e io, purtroppo, non riesco a gradire questo metodo di “gioco” nel caso specifico di un thriller. Ho come la sensazione che l’autore voglia in questo modosemplificarsi la vita con la famosa manna dal cielo, quindi devo ammettere che questo aspetto mi ha lasciato molto amaro in bocca.

Per il resto Foddai ha un’ottima padronanza della struttura narrativa e ha creato dei personaggi interessanti e riconoscibili. Ha descritto perfettamente delle ambientazioni che si riescono a visualizzare anche senza conoscerle e, a proposito di questo, devo dire di aver gradito moltissimo le descrizioni di Torino; sono riuscita a vivere la città anche se nella realtà non la conosco affatto, e credo che questo sia un grande merito per nulla scontato che va riconosciuto all’autore. Ma, soprattutto, Foddai può ritenersi assolutamente soddisfatto della nuova coppia anomala di investigatori che ha lanciato nel mondo letterario italiano. Sarà sicuramente bello leggerli ancora insieme.

Il finale è un finale aperto. Un po’ troppo aperto per la mia eccessiva curiosità di voler sapere tutto e subito. I finali così li paragono sempre alle puntate delle serie televisive: già riesco a gestire con fatica una settimana d’attesa per sapere che ne sarà degli intrecci di una fiction tv, figurarsiattendere un anno, nella migliore delle ipotesi, per sapere cosa ne sarà degli intrecci di un romanzo.

C‘è comunque da dire che il finale di questo thriller riserva un colpo di scena che è sicuramente inaspettato. E che sono certa lascerà moltissime persone col fiato sospeso. Ci saranno molti lettori impazienti che mi terranno compagnia in attesa del prossimo capitolo di questa serie.

 

 

Maurizio Foddai


Maurizio Foddai è un architetto torinese che oggi si occupa in prevalenza di urbanistica, ma al quale piacciono le storie da raccontare. A cavallo fra gli anni ’80 e ’90, prima di dedicarsi a tempo pieno alla professione di architetto, ha recitato in teatro, alternando Bernanos con Agatha Christie, Durrenmatt con Ionesco, Garcia Lorca con Achille Campanile. Negli anni successivi, abbandonato il palcoscenico, ha mantenuto comunque un forte legame con il teatro, scrivendo con lo pseudonimo di Mike Webb la commedia poliziesca “Brividi sotto il sole”, un giallo interattivo con l’intervento diretto del pubblico, rappresentata nel 2001 ad Arona e a Torino nell’ambito della rassegna «Delitti a Teatro». Ha pubblicato con Libro/mania (DeAgostini) i seguenti romanzi: “Il corridore”, “Il gioco dei silenzi”, “Un testimone pericoloso”, “Il manoscritto rubato”. Sempre con Libromania (DeAgostini) ha pubblicato i due racconti “L’attesa” e “Primavera” che fanno parte rispettivamente delle antologie “Una splendida giornata di sole” e “Il ratto di Proserpina”. Con il romanzo “Il Riflesso di un assassino”, edito da GeMS, è risultato fra i dieci finalisti del torneo letterario «IoScrittore 2013». 

 

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