Il dossier Wuhan 




Sinossi. Chen Cao è sempre più ex: ex ispettore capo della polizia di Shanghai e ormai, di fatto, anche ex direttore dell’ufficio per la Riforma del sistema giudiziario, visto che la sua licenza di convalescenza – impostagli per metterlo fuori gioco – non sembra avere fine.

Intanto la pandemia di coronavirus, partita da Wuhan, si sta diffondendo in modo incontrollato, e anche le strade di Shanghai cominciano a essere attraversate da ambulanze che sfrecciano a sirene spiegate e da addetti dei comitati di quartiere che intimano alla popolazione di rimanere in casa. Se in un primo tempo le autorità hanno tentato di insabbiare i problemi per «mantenere la stabilità sociale», adesso colgono l’occasione per stringere il cappio della sorveglianza e della repressione, calando la metropoli in un’atmosfera che ricorda fin troppo quella descritta da George Orwell in 1984.

Mentre si dedica alla traduzione in inglese di un dossier sugli effetti della politica zero-Covid del governo, Chen Cao viene nominato «consulente numero uno» della squadra investigativa incaricata di far luce sulla morte violenta di tre persone legate al prestigioso Ospedale Renji. Consapevole del proprio destino da sorvegliato speciale, l’ex poliziotto, nonché poeta e buongustaio, dovrà prendere una decisione nei confronti di un regime sempre più autoritario, ma anche nei confronti di Jin, preziosa assistente che ancora scalda il suo cuore. Questa volta i risultati delle sue indagini non saranno più condizionati dal cosiddetto “quadro d’insieme”: Chen Cao è pronto ad affrontare senza compromessi un caso in grado di rappresentare per lui un punto di non ritorno.

 IL DOSSIER WUHAN

di Qiu Xiaolong 

Marsilio 2023

Fabio Zucchella ( Traduttore )

Noir, pag.304

 Recensione di Salvatore Argiolas

Il dossier Wuhan” è il libro più politico scritto da Qiu Xiaolong sulla realtà della Cina contemporanea. Il suo investigatore Chen Cao era sempre critico sul suo paese, guidato da una classe dirigente lontanissima dei problemi del popolo, tesa solo all’occupazione del potere a tutti i costi ma con questo noir, che il titolo inglese “Love and Murder in the Time of Covid” esplicita ancora meglio il tema trattato, richiamando alla memoria anche “L’amore ai tempi del colera” di Gabriel Garcia Marquez, esprime un vero e proprio j’accuse contro i governanti incapaci e dediti solo alla loro auto celebrazione.

Erano stati spazzati via da una nuova campagna di nazionalizzazioni lanciata dall’attuale capo del partito. Per l’economia cinese era un suicidio, ma lui insisteva nell’assestare colpi durissimi, uno dopo l’altro. Il nomignolo Testa di Maiale esprimeva tutta la sua stupidità, la sua cocciutaggine e la sua ottusità. E non c’era da stupirsi che il suo slogan preferito fosse “Non dimenticate il cuore originario del comunismo.”

Nella nota dell’autore che precede il romanzo Qiu Xiaolong lo mette nero su bianco

Questa è un opera di narrativa, ma tutti i tragici eventi riportati nel “dossier Wuhan” sono reali.”

Il “dossier Wuhan” è un documento che Pang, un amico di Chen Cao elabora per futura memoria dal centro di espansione della pandemia e, data la stringente censura che colpisce ogni notizia sgradita, invia all’ex ispettore per tradurlo in inglese in modo che tutto il mondo sappia cosa succede nella terra del Dragone.

“In Cina la vita reale poteva essere più strana di quella raccontata in un romanzo. E anche più tragica, oltre che soggetta a cambiamenti ancor più repentini. La mossa del partito di insabbiare i problemi causati dal Covid per mantenere la stabilità sociale, provvedimento che a sua volta poteva aver provocato una disastrosa pandemia mondiale, era qualcosa di sconvolgente. Ma pur essendo presentata come un opera di finzione, una cosa come “Il dossier Wuhan” non aveva possibilità di essere pubblicata in Cina.”

Ch’io non avrei mai creduto che morte tanta n’avesse disfatta” pensa spesso Chen, ragionando sulla strage di uomini che sta avvenendo a Wuhan, citando un brano di Dante, poi ripreso da Eliot in “Terra desolata” (The Waste Land) e questi non sono i soli riferimenti letterari visto che il libro intreccia e riflette romanzi distopici come “1984” di George Orwell e “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley ma mostra come la realtà abbia superato le più pessimistiche previsioni di questi autori britannici.

“Malong, lei è davvero pieno di risorse, ma dovrebbe fare maggiore attenzione” Ribatté Jin. “Diverse persone sono finite in carcere soltanto perché hanno usato un vpn o cose del genere. E’ un altro esempio di cosiddetto psicoreato, quelli molto in voga e redditizi tra i cyberpoliziotti. Si dice che ricavano delle gratifiche per ogni criminale che riescono a sbattere in galera”.

Pang riferiva che ormai il numero delle vittime del Covid era stato di gran lunga superato da quelle imputabili ai danni collaterali. E questo era accaduto a causa delle regole che imponevano test ripetuti, spietate misure di lockdown, il divieto d’ingresso negli ospedali e di uscire di casa in mancanza di un codice verde… Era la grande battaglia cinese contro il Covid, e nel frattempo il partito usava la crisi provocata dalla pandemia come necessaria giustificazione per sorvegliare e reprimere qualunque sfida, vera o presunta, al suo traballante regime. Un giorno la pandemia sarebbe stata debellata, ma tutto questo sarebbe proseguito all’infinito, come in 1984?

La gente era arrabbiata, depressa, terrorizzata e indifesa, lottava invano sotto lo sguardo vigile delle telecamere del partito, come rane che nuotano in un’acqua sempre più calda dentro un calderone di vetro.”

Questa citazione di un apologo di Noam Chomsky rende bene l’ambiente in cui Chen Cao deve agire malgrado sia in disgrazia e abbia capito che il regime ha deciso di metterlo a riposo, quando alcuni omicidi a Shanghai preoccupano le autorità che decidono di richiamarlo in servizio, sia per la sua grandissima abilità sia per trovare un capro espiatorio in caso di fallimento delle indagini.

Coadiuvato dall’intraprendente segretaria Jin, con cui vive una tenera relazione amorosa, l’ex ispettore Chen Cao indaga in profondità nelle bugie ufficiali per capire il motivo degli omicidi che hanno come sfondo un grande ospedale di Shanghai e mentre traduce “il dossier Wuhan”, un repertorio di tutte le prevaricazioni e i crimini che lo stato compiva per salvare l’apparenza della stabilità sociale, si avvale della pervasiva presenza delle telecamere di sorveglianza e dei più aggiornati programmi di riconoscimento facciale.

Quando Chen Cao riesce a risolvere i casi, trovando il vero movente viene esortato dai vertici del partito di considerare attentamente il quadro d’insieme che consiglia di rendere pubblica una verità alternativa,

Perciò tutto quel dolore e quei danni collaterali erano stati inflitti in nome del quadro d’insieme, la cui cornice era, ed è tuttora costituita dagli interessi del Partito comunista cinese.”

“Il dossier Wuhan” è essenzialmente un pamphlet di denuncia della deriva che la società cinese ha subito in seguito alla pandemia, che ha accelerato un processo in atto da molto tempo, ma è anche un potente noir che fa capire la realtà molto meglio di tanti saggi, dove la trama poliziesca si coniuga perfettamente con la coraggiosa decisione di far conoscere la condizione di repressione e controllo a cui è sottoposto il popolo cinese.

“Il dossier Wuhan” è un libro da leggere e meditare perché Qiu Xiaolong ha, come afferma nella parte finale “Dovuto prendere in mano la penna , e se sarò costretto a correre dei rischi ne affronterò le conseguenze” in quanto “questa parte della storia cinese non può e non deve essere cancellata, e nessun tipo di indottrinamento può e deve farla dimenticare.”

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Qiu Xiaolong


scrittore e traduttore, è nato a Shanghai e dal 1989 vive negli Stati Uniti, dove insegna letteratura cinese alla Washington University di Saint Louis. La pluripremiata serie dell’ispettore Chen, dodici episodi, è stata tradotta in venti lingue e adattata per una popolare serie radiofonica di Bbc Radio, e diventerà anche una serie televisiva. Di Qiu, Marsilio ha inoltre pubblicato i due romanzi che raccontano le storie del Vicolo della Polvere Rossa, e una raccolta di poesie dedicate a Chen Cao.