Il fiume del male





Recensione di Cristina Bruno


Autore: Douglas Preston e Lincoln Child

Traduzione: Manuela Senza Peluso

Editore: Rizzoli

Genere: thriller

Pagine: 444

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Sulla battigia di Sanibel Island, placida località balneare al largo della costa sudovest della Florida, la mareggiata ha sospinto un insolito tipo di spazzatura: decine di scarpe, restituite dalle onde alla terra, appesantite da un macabro dettaglio che lascia intravedere un gioco incomprensibile, violento, perverso. Né l’FBI, né la Guardia costiera, né le autorità locali sembrano in grado di stabilire a chi appartengano o da dove provengano. Una domanda, in particolare, esige una risposta urgente: le vittime di quel gioco malato sono ancora vive? Un caso così complesso richiede l’esperienza e le competenze dell’agente speciale Aloysius Pendergast, suo malgrado costretto a interrompere le vacanze per volare sulla scena del crimine. Arrivato a Sanibel, Pendergast si trova coinvolto in quella che ben presto si delinea come una delle indagini più difficili della sua carriera.

Recensione. Siamo in Florida e dopo la brillante risoluzione del caso “Cuori infranti” l’agente Coldmoon ha appena superato una lunga convalescenza e l’agente Pendergast sta trascorrendo una meritata vacanza assieme alla sua pupilla Constance.

Ma la loro tranquillità ha breve durata. Nella assolata spiaggia di Sanibel infatti cominciano ad apparire, trascinati dalle onde, dei piedi umani, con tanto di calzature tutte uguali. Oltre cento arti amputati giungono a riva e la polizia locale si trova in gravi difficoltà.

I federali sopraggiungono e naturalmente approfittano di Pendergast per chiedergli una consulenza. Il caso si presenta complesso e le ricerche si svolgeranno su diversi fronti sempre più scottanti. Appare subito chiaro infatti che non può trattarsi di un serial killer, ma di una vera e propria organizzazione. Quali saranno i suoi fini e chi la dirige? Pendergast e Coldmoon dovranno nuovamente mettere a rischio le loro vite per scoprirlo.

Ritroviamo così l’inconfondibile Aloysius Pendergast, abito bianco e panama, alle prese con un altro bizzarro caso nella soleggiata Florida. Di nuovo i paesaggi delle Everglades, tra foreste e paludi, fanno da sfondo alle indagini su quello che si presenta come un caso decisamente fuori dell’ordinario. Rivediamo anche Coldmoon, coinvolto da Pendergast, e la giovane Constance, bella e indecifrabile. Tutti gli altri personaggi restano in secondo piano perché la scena è occupata dai tre investigatori che poco per volta giungeranno alla risoluzione del caso.

Pendergast è un personaggio eccentrico, fuori dalle righe, che unisce acute intuizioni a precise strategie investigative. Tutta la narrazione procede spedita e riesce a tenere il lettore in tensione fino alla fine, alla catarsi che si esplica nello scontro tra buoni e cattivi. Scontro epocale, epico, con gli eroi che trionfano al di là di ogni aspettativa. Eppure tra la sottile ironia che pervade il romanzo e aleggia attorno a Pendergast e gli eccessi di “effetti speciali” nella battaglia finale, quel che fa capolino tra le pagine è una tematica di non poco conto. Riguarda infatti i migranti che dall’America centrale e dal Messico cercano di entrare clandestinamente negli Usa per raggiungere i familiari o trovare un lavoro dignitoso. La loro sorte molto spesso non sarà felice. Dopo aver pagato un “coyote”, ovvero una guida che li accompagna per una parte del tragitto, vengono abbandonati a loro stessi, molti scompaiono oppure diventano facile preda di trafficanti di droga, mafie locali, personaggi senza scrupoli che ne sfruttano il lavoro mal pagato. Problematiche difficili da risolvere, ma che riguardano direttamente o indirettamente tutti noi.

Nel complesso si tratta di un libro avvincente e con spunti di riflessione interessanti, da leggere tutto d’un fiato, magari sotto l’ombrellone in una calda giornata di sole.

 

A cura di Cristina Bruno

http://fabulaeintreccio.blogspot.com/

 


Douglas Preston

Lincoln Chil


Douglas Preston: è uno scrittore statunitense, famoso per aver scritto bestseller appartenenti al genere techno-thriller e horror, alcuni scritti in collaborazione con Lincoln Child.  Lavora per le riviste «The Atlantic Monthly», «The New Yorker», «Harper’s Bazar» e «National Geographic» dove pubblica articoli riguardanti l’archeologia. Insieme a Lincold Child ha firmato successi come La stanza degli orrori, Ice Limit, Maledizione, Marea, Dossier Brimstone, Relic, Due tombe, La mano tagliata, Labirinto blu, La costa cremisi, La stanza di ossidiana. Dal 1978 al 1985 Preston ha lavorato come scrittore, editor e direttore editoriale per conto dell’American Museum of Natural History di New York. In collaborazione con lo scrittore italiano Mario Spezi ha scritto sul caso del mostro di Firenze con Dolci colline di sangue. Vive nel Maine con la famiglia.

Lincoln Child: è editor, saggista e scrittore americano. Molti dei suoi thriller sono stati scritti in collaborazione con Douglas Preston. Tra questi ricordiamo: L’isola della follia, Sotto copertura, Le porte dell’inferno, Labirinto blu, La costa cremisi. Sempre con Douglas Preston nel 2019 esce L’uomo che scrive ai morti (Rizzoli).

 

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