Il Francese




Recensione di Sara Zanferrari


Autore: Massimo Carlotto

Editore: Mondadori

Genere: noir / giallo

Pagine: 216

Pubblicazione: 18 gennaio 2022

 

 

 

 

 

Sinossi. Lo chiamano il Francese. Gestisce una “maison” di dodici donne. Ognuna ha un nome d’oltralpe, ognuna recita un personaggio diverso: dalla pin-up d’altri tempi alla manager in carriera, il Francese è in grado di soddisfare le fantasie di commercianti, imprenditori, professionisti. E un giro medio-alto, il suo, le mademoiselle non lavorano in strada, e non tutti se lo possono permettere. Tutto precipita quando una di loro scompare nel nulla: è lui l’ultimo ad averla vista viva, e quindi il primo sulla lista degli indagati. Il commissario Franca Ardizzone non gli dà tregua, lo vuole sbattere in galera a tutti i costi. E la sua maison fa gola alle bande che gestiscono la prostituzione in zona. Per salvarsi, il Francese è costretto a cercare la verità, un gioco pericoloso dove nessuno rispetta le regole. Massimo Carlotto, uno degli autori più amati, incisivi e schierati del noir italiano, debutta nel Giallo Mondadori con un nuovo, iconico personaggio, dimostrando per l’ennesima volta il suo talento unico nel raccontare la nostra società e gli scheletri che cerca di nascondere nell’armadio.

 

Recensione

Non vuole essere confuso, il Francese di Massimo Carlotto, con quei “papponi” che vendono donnetenendosi la fetta più grossa del guadagno, picchiandole e tenendole in condizioni di schiavitù. Il Francese, all’anagrafe Toni Zanchetta, è un macrò a cui piace sentirsi più un protettore che uno sfruttatore, quasi un amico, un familiare, giocando sulle sfumature di comportamenti che alla base,tuttavia, hanno sempre gli stessi identici principi.

Lavora rigorosamente da solo, niente compagni, niente bande; in quella che lui chiama la sua “Maison” ci sono poche donne, dodici, che lui chiama “mademoiselle” e alle quali ha dato evocativi nomi francesi, che abbiano più appeal sui danarosi clienti della provincia veneta in cui ha insediato il suo traffico.

Un noir che Carlotto ancora una volta ambienta nel ricco (e ipocrita) Nordest, una storia che, come spesso accade, gira attorno ai soldi e alle donne, con un protagonista arguto, elegante, conosciuto e tollerato negli ambienti ben frequentati della città. E ancora perbenismo, omertà, tradimenti, avidità e tutto il repertorio di (se così posso chiamarli) “sentimenti primitivi” che si celano dentro all’uomo. Temi a cui l’autore ci sta piacevolmente abituando da un po’ di tempo a questa parte e che io personalmente amo molto.

Una storia pronta a scardinare le nostre convinzioni su male e bene, su quelle sfumature di grigio che sempre li contornano, che ci porteranno alternativamente a chiederci chi sono i buoni e chi i cattivi, che ci proporrà diverse soluzioni, diverse piste, opposte opinioni.

L’opulenta città veneta è uno scenario perfetto per questo noir che si fa leggere con avidità e fa a volte sorridere, mentre scorriamo i fotogrammi della serie di avventure in cui si troverà a navigare il protagonista nel giro di un tempo relativamente breve.

Il Francese, infatti, si troverà suo malgrado al centro delle “attenzioni” del commissario Ardizzone, dopo che una delle sue protette sparisce nel nulla, e quasi sicuramente sarà stata ammazzata. E avrà voglia a tentare di spiegare la propria estraneità ai fatti: il suo personaggio non ha margini di movimento, non è previsto per la collettività (e il commissario in particolare) lui è la feccia dell’umanità, che merita solo disprezzo.

Peccato che, a ben pensarci, se c’è offerta è perché c’è domanda, se c’è chi si prostituisce, c’è anche chi, sotto un paravento di perbenismo e ipocrisia, va in cerca di soddisfare le più basse necessità o fantasie, pagando. Alla fin fine, niente di nuovo sotto il sole.

Le strade del Francese si incontreranno più spesso di quanto desideri con il commissario, che lo ha condannato comunque e quantunque, mentre cerca di salvarsi da un’accusa per un (delitto?) che non ha commesso. Mentre l’opinione pubblica, aizzata dalla stampa (altro tema caro all’autore), si muoverà come un’onda in più direzioni, di volta in volta condannando o assolvendo questo o quello.

Un nuovo noir per molti versi più psicologico del solito, dove Carlotto proverà a renderci partecipidei meccanismi complessi, inconsueti per noi, della mente criminale, attraverso una trama ben architettata, da cui fa ogni tanto capolino quell’ironia, quello sguardo disincantato dell’autore nei confronti dei “cattivi” ma. anche e soprattutto. dei cosiddetti “buoni”.

 

A cura di Sara Zanferrari

 poesiedisaraz.wordpress

 

 

 

Massimo Carlotto


è nato a Padova nel 1956. Scoperto dalla scrittrice e critica Grazia Cherchi, ha esordito nel 1995 con il romanzo Il fuggiasco, pubblicato dalle Edizioni E/O e vincitore del Premio del Giovedì 1996. Per la stessa casa editrice ha scritto: Arrivederci amore, ciao (secondo posto al Gran Premio della Letteratura Poliziesca in Francia 2003, finalista all’Edgar Allan Poe Award nella versione inglese pubblicata da Europa Editions nel 2006), La verità dell’Alligatore, Il mistero di Mangiabarche, Le irregolari, Nessuna cortesia all’uscita (Premio Dessì 1999 e menzione speciale della giuria Premio Scerbanenco 1999), Il corriere colombiano, Il maestro di nodi (Premio Scerbanenco 2003), Niente, più niente al mondo (Premio Girulà 2008), L’oscura immensità della morte, Nordest con Marco Videtta (Premio Selezione Bancarella 2006), La terra della mia anima (Premio Grinzane Noir 2007), Cristiani di Allah (2008), Perdas de Fogu con i Mama Sabot (Premio Noir Ecologista Jean-Claude Izzo 2009), L’amore del bandito (2010), Alla fine di un giorno noioso (2011), Il mondo non mi deve nulla (2014), la fiaba La via del pepe, con le illustrazioni di Alessandro Sanna (2014), La banda degli amanti (2015), Per tutto l’oro del mondo (2016) e Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane (2017). Sempre per le Edizioni E/O cura la collezione Sabot/age. Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato Mi fido di te, scritto assieme a Francesco Abate, Respiro corto, Cocaina (con Gianrico Carofiglio e Giancarlo De Cataldo) e, con Marco Videtta, i quattro romanzi del ciclo Le Vendicatrici (Ksenia, Eva, Sara e Luz). Per Rizzoli ha pubblicato nel 2016 Il Turista. Nel 2020 ha pubblicato La signora del martedì per le Edizioni E/O, da cui ha tratto anche la piece teatrale Hotel Lisbona. Nel 2021 è uscito E verrà un altro inverno, pubblicato da Rizzoli. I suoi libri sono tradotti in molte lingue e ha vinto numerosi premi sia in Italia che all’estero. Massimo Carlotto è anche autore teatrale, sceneggiatore e collabora con quotidiani, riviste e musicisti.

 

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