Il gigante e la Madonnina





Recensione di Silvana Meloni


AutoreLuca Crovi

Editore: Rizzoli (Nero Rizzoli)

Genere: giallo storico

Pagine: 146

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Maggio 1932. Sotto lo sguardo attento della Madonnina, i milanesi si preparano ad assistere all’evento sportivo del momento: il ritorno sul ring di San Siro del boxeur Primo Carnera. Osannato da Mussolini per incarnare la forza e il coraggio dell’Italia fascista, le sue gesta e le sue vittorie in giro per il mondo l’hanno ormai reso un simbolo dello spirito nazionale all’estero, un motivo d’orgoglio per l’intero Paese. Eppure, qualcuno trama nell’ombra perché il gigante del pugilato italiano perda il proprio incontro. Qualcuno con cui il commissario Carlo De Vincenzi, conosciuto da tutti come “il poeta del crimine”, ha già avuto a che fare in passato. Intanto, la morte di una giovane donna impegna il poliziotto. Si è lanciata dalla cima del Duomo ma a De Vincenzi qualcosa non torna…Dopo i due precedenti romanzi, continua l’omaggio appassionato di Luca Crovi alla Milano che fu, e al poliziotto di culto del giallo italiano creato da Augusto De Angelis a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta.

Recensione

Il terzo libro della serie dedicata alla Milano che fu.

Qui abbiamo una panoramica del decennio tra il 1921 e il 1932, infatti il romanzo si apre con dei suicidi sospetti, avvenuti al cospetto della Madonnina, nel Duomo di Milano, nel 1921, e si chiude con uno storico evento di boxe del campione italiano Primo Carnera, noto anche come La Montagna.

Nel mezzo la storia del Re della musica Giovannino D’Anzi, compositore della famosa melodia

Oh mia bela Madunina

e del famoso circense Giuseppe Bagnoli, noto anche come nano Bagonghi. Girovaghiamo intorno al Duomo anche attraverso le vicende criminose su cui indaga il commissario Carlo De Vincenzi, che deve mantenersi sul filo di lama tra la ricerca della verità e le protezioni delittuose, ad opera del regime, per giungere alfine a far trionfare la giustizia e tutelare le brave persone.

È una lettura particolare: non è una fiction e non è tecnicamente un giallo. Infatti il romanzo viene costruito su una serie di aneddoti che riguardano i personaggi, figure storiche molto amate dal popolo in quegli anni.

Anche l’attività investigativa del Commissario è particolare, giacché non si avvale degli strumenti a cui siamo abituati nel giallo tradizionale, ma si snoda attraverso l’intuizione che collega chiacchiere e fatti, per poi arrivare al vero e proprio interrogatorio.

Alla fine il puzzle si ricompone, anche se in maniera piuttosto originale. È la nemesi ad assumere un ruolo fondamentale affinché la giustizia trionfi, con una spintarella da parte del Commissario.

Certamente una lettura appagante per gli appassionati degli antichi racconti su Milano, ma anche interessante per coloro che, come me, hanno conosciuto superficialmente quei personaggi, nonostante un tempo fossero tanto amati dalla gente e il loro nome riecheggi ancora nella storia popolare.

A cura di  Silvana Meloni 

https://www.instagram.com/silvameloni/

 

Luca Crovi


Luca Crovi, critico rock e conduttore radiofonico, si è laureato in Filosofia con specializzazione in Storia Antica presso l’Università Cattolica di Milano. Dopo aver lavorato per le case editrici Camunia e Garzanti è diventato redattore presso la Sergio Bonelli Editore, dove dal 1993 si occupa della collana Almanacchi e cura le serie del commissario Ricciardi e di Deadwood Dick. Collabora con diversi quotidiani e periodici, ed è autore della monografia Tutti i colori del giallo (2002) trasformata nell’omonima trasmissione radiofonica di Radiodue. Per Rizzoli ha pubblicato: L’ombra del campione (2018) e L’ultima canzone del Naviglio (2020).

 

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