Il mondo visto da Annika Rose




Recensione di Manuela Moschin


Autore: Tracey Garvis Graves

Editore: Sperling & Kupfer

Genere: Narrativa contemporanea

Pagine: 292

Data di pubblicazione: 11 giugno 2019

Sinossi. Università dell’Illinois, 1991. Annika non ama socializzare. Teme sempre di dire o fare la cosa sbagliata, non riesce mai a capire i pensieri o i comportamenti dei suoi interlocutori, a interpretarne i gesti o le espressioni del volto: per lei, stare in mezzo agli altri è come trovarsi in un Paese straniero di cui non conosce la lingua. Preferisce la compagnia silenziosa dei libri, che sanno trasportarla in mondi diversi dal suo; o quella confortevole degli animali di cui si prende cura alla clinica veterinaria, dagli occhi così espressivi e rassicuranti. Solo al tavolo degli scacchi può affrontare un estraneo; perché quel gioco, con le sue regole e la sua disciplina, con quella netta divisione tra bianco e nero, rispecchia la sua visione del mondo e non la fa sentire fuori luogo. È proprio a una partita che incontra Jonathan. Lui è stupito dalla bravura di quell’avversaria che riesce a batterlo, è colpito dalla sua bellezza, ma ancor di più conquistato dal suo modo di essere: dove gli altri vedono solo stranezza, lui scopre una creatura fragile ma assolutamente autentica e sincera, l’unica con cui possa essere se stesso. E Jonathan è l’unico ragazzo da cui Annika si sia mai sentita accettata. Il loro amore nasce così, studiando attentamente ogni passo, con pazienza e dedizione, ma anche col coraggio di sfidare pronostici e immaginare insieme il futuro. Finché il destino, con una mossa imprevista, separa bruscamente le loro strade. Chicago, 2001. Annika fa il lavoro dei suoi sogni, la bibliotecaria, e si fa aiutare da una specialista per affrontare quella paura del mondo che adesso sembra avere una diagnosi. Quando rincontra per caso Jonathan, ora un genio della finanza, il tempo tra loro sembra non essere mai passato, anche se c’è una vita in mezzo. I loro sentimenti sono ancora lì, evidenti e tangibili, come pedine lasciate al loro posto in attesa di ricominciare a giocare. È una partita che richiede coraggio, per superare le paure e i non detti di ieri. È una sfida che dovranno affrontare uniti, contro un avversario – il destino – che già una volta li ha battuti. Ma è l’unica chance per riprendersi quella felicità che solo insieme hanno conosciuto davvero.

Recensione

Questo libro mi ha letteralmente catturata, segnandomi profondamente. Uno di quei romanzi che non si dimenticano. Alla fine di questa lettura sono rimasta qualche minuto in silenzio, meditando su ciò che mi ha trasmesso “Il mondo visto da Annika Rose”, sulle sensazioni che ho provato e su ciò che ho acquisito dalla timida e delicata Annika.

Una ragazza incompresa che in passato è stata derisa e umiliata per il suo carattere introverso. La sua insicurezza, i suoi modi gentili e la sua grazia hanno catturato l’attenzione di Jonathan, un uomo sensibile che ha avuto l’accortezza di apprezzarla nella sua semplicità.  

Come si legge nella sinossi, Annika non ama socializzare e in varie occasioni si ritrova a combattere con se stessa. Ha paura di sbagliare e di rapportarsi con gli altri. Jonathan sarà l’unica persona della sua vita che sarà in grado di entrare nel suo mondo. Annika è una ragazza trasparente e sincera, incapace di ingannare e di disprezzare.

“Come potevo fargli capire che ero perlopiù invisibile agli altri? Gran parte dei membri del club mi aveva da tempo etichettato come una ragazza timida e un po’ strana, e non avevano tutti i torti.”

A questo punto mi chiedo… Perché le persone buone, amabili, affettuose, gentili e oneste vengono considerate “strane”? Personalmente me lo sono chiesta da sempre. Molto spesso gli individui sensibili sono spesso vittime di pregiudizi, ma perché?

“Mi è venuta voglia di piangere. Ma poi mi sono ricordata che nessuno può farmi sentire inferiore senza il mio consenso.” “Te l’ha detto Janice?” “Eleanor Roosevelt.”

L’autrice tratta l’argomento in modo molto delicato, con discrezione, entrando in punta dei piedi.

Vi è nel libro una particolare cura nei dettagli, nella descrizione dei personaggi e delle situazioni,nelle quali essi si trovano coinvolti. La scrittrice accompagna il lettore a piccoli passi “Nel mondo di Annika”, facendogli scoprire e apprezzare le sue doti.

Grande pathos, dunque,  che si intensifica in maggior misura alla fine del libro.

A cura di Manuela Moschin

 larteraccontataneilibri.blogspot.com

 

Tracey Garvis Graves


Tracey Garvis Graves è autrice di narrativa contemporanea. I suoi romanzi hanno conquistato le classifiche di New York Times, Wall Street Journal e USA Today. Il suo esordio, L’isola dell’amore proibitoè stato subito un bestseller: rimasto per 9 settimane in Top Ten sul New York Times, è stato tradotto in 31 lingue e diventerà un film prodotto dalla MGM.