Il pantarèi




Recensione di Francesco Morra


Autore: Ezio Sinigaglia

Editore: Terrarossa edizioni

Genere: Narrativa

Pagine: 318

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Daniele Stern è un giovane collaboratore editoriale che viene incaricato di redigere una sintetica storia del romanzo del Novecento per una “Enciclopedia della Donna”. Un lavoro nel quale si getta a capofitto, cercando di tenere lontano il pensiero della moglie che lo ha lasciato per un altro, e della quale è ancora innamorato, sebbene continui a essere molto attratto anche dai ragazzi. Assistiamo così alle sue scorribande senza meta, tra una pagina su Proust e una su Joyce, Kafka, Faulkner e gli altri autori che hanno rivoluzionato il romanzo moderno, mentre la tentazione di scriverne uno lui stesso si fa di giorno in giorno più forte. Pubblicato nel 1985, “Il pantarèi” è un’opera metaletteraria sulle inesauribili possibilità della scrittura, una risposta alla domanda sulla morte del romanzo che già a quei tempi circolava con insistenza fra gli intellettuali, ma è anche una storia sull’instabilità sentimentale ed emotiva, sull’ambiguità dell’eros e la meravigliosa inafferrabilità della vita.

Recensione

Nell’universo del possibile trovano posto tutte le cose che al nostro scarno realismo appaiono inverosimili.

Ezio Sinigaglia pubblica nel 1980 “Il pantarèi” poi più nulla fino al 2016 quando darà alle stampe il racconto lungo “Eclissi”.

Oggi nel 2019 viene ristampato da Terrarossa edizioni per la collana Fondanti. Bisogna solo ringraziare questa casa editrice che ha il merito di aver nuovamente diffuso un gioiello della letteratura italiana.

Il volume ha una prefazione dell’autore, di fatto analisi autentica del libro: se ne consiglia la lettura come preziosa guida del romanzo.

Daniele Stern, grafomane e intellettuale, da poco abbandonato dalla moglie, sbarca il lunario arrangiandosi con piccoli lavori di consulente editoriale. Viene contattato da una casa editrice che gli affida il compito di redigere un compendio e una breve panoramica della letteratura per una sezione di una enciclopedia femminile.

Il nostro protagonista mosso da questo incarico sceglie alcuni autori: Proust, Musil, Svevo, Faulkner, Kafka, Joyce, Cèline e Robbe- Grillet.

Costoro sono per lui caratterizzanti la cesura tra il diciannovesimo e ventesimo secolo letterario, anche sostanziata dallo sperimentalismo stilistico, rottura dell’ordine cronologico della narrazione, flusso di coscienza, esplosione dell’intreccio.

Tutto ciò è poi rielaborato e imbevuto e guida la scrittura della parte narrativa di Sinigaglia.

‘Il romanzo e i giorni’, questa era la prima idea di titolo per questo libro, dove per il romanzo si identificava la parte di saggistica mentre per i giorni la parte narrativa.

I saggi contenuti in quest’opera sono occasione ghiotta per i bibliofili e per coloro i quali vogliono essere condotti nel fantasmagorico mondo delle lettere. La parte narrativa emoziona e stupisce per densità e ritmo.

Lode a te organismo uno e trino. Gloria al padre intelletto, al cuore figlio e alla santa spiritualità del corpaccio nostro guadente e dolente. Padre Joyce che sei nei cieli, posa i tuoi occhi sofferenti su di noi, proteggi il tuo umile servo Stern, che elevando a te l’ammirato canto della sua devozione ha guadagnato il pane suo quotidiano con il sudore benedetto della fronte sua. Proteggilo, e tieni lontana da lui ogni tentazione, ma sopra tutte quella luminosa della letteratura, che Satana con le sue arti malefiche tenta già di insinuargli nel petto. Scrolla via dal capo del tuo umile servo, o padre James,il peccato orribile della superbia. Ricordagli che, come tu hai stabilito, non vi sarà altro romanzo dopo di te. Amen.

Il titolo definitivo scelto, è “Il pantarèi”, viene fuori da un passo sui buchi neri e si può interpretare come una dedica al romanzo, opera d’arte, frutto della ricca indeterminatezza che è il buco nero della fantasia umana.

Nottitudine teterria nero rotante fuor del pantarèi

Un libro ibrido, questo, tra saggistica e narrativa. Un meta romanzo post moderno e precursore stilistico. Qui emerge un protagonista descritto come uomo esitante, poco incline all’agire e molto all’analizzare e al riflettere. Un personaggio tormentato e dei nostri precari tempi. Intellettuale soggiogato dalle sue pulsioni sessuali che lo spronano e assieme con l’amore per la lettura ne caratterizzano il vissuto.

Vaghiamo con Daniele, ne beviamo le riflessioni, siamo accuditi dai suoi pensieri che coccolano e forniscono erudizione preziosa. Colpiti dai giochi di parole, enigmi e lunghi ragionamenti che scorrono torrenziali, arricchendoci.

L’alta letteratura non ha tempo e scadenza ed è  il caso di quest’opera magnifica estremamente attuale. La sua originalità permette di essere letta ed apprezzata rendendola un classico che ogni lettore dovrebbe gelosamente assorbire ed inserire nel proprio pantheon libresco.

Questo libro, come era nei suoi intenti, dimostra quanto il romanzo non sarà mai votato alla scomparsa.

A cura di Francesco Morra

www.youtube.com/user/Vetriera

Ezio Sinigaglia


Ezio Sinigaglia: è nato a Milano nel 1948. Ha svolto diversi lavori in ambito sia editoriale che pubblicitario e, dopo aver esordito con Il pantarèi nel 1985, ha preferito non pubblicare altro per oltre un trentennio: solo nel 2016 è uscito per Nutrimenti Eclissi, un romanzo breve molto apprezzato dalla critica e dai lettori. Tra gli autori che ha tradotto e curato figurano Charles Perrault, Marcel Proust e Julien Green. Suoi contributi narrativi e saggistici sono apparsi su prestigiose riviste a stampa e sul web.

 

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