Il pasto dell’iguana




Recensione di Mirella Facchetti


Autore: Federico Maria Rivalta

Editore: Amazon Publishing

Genere: Giallo

Pagine: 267

Anno di pubblicazione: 2017

SINOSSI

Ai giardinetti comunali ci sono la piccola Sonia con la mamma, un venditore di caldarroste, un uomo con un bambino e una suora. La mamma rivolge l’attenzione al cellulare per un attimo e quando risolleva lo sguardo la figlia è sparita.
Che fine ha fatto Sonia? E gli altri cinque bambini scomparsi prima di lei?
Un nuovo e delicato caso, diverso dal solito, per Riccardo Ranieri da poco diventato padre. Tra un pannolino messo male, una strigliata di Giulia, la sua compagna di sempre, e un’intuizione acciuffata all’ultimo secondo, il giornalista detective più geniale e maldestro d’Italia affronta il drammatico enigma con il cuore un po’ in mano e un po’ in gola. Al suo fianco un azzimato procuratore, un commissario fumantino e, naturalmente, i quattro zampe di famiglia: Mila e Ragù.

RECENSIONE

Tra i grandi piaceri del lettore vi è la felicità di iniziare un libro e capire, sin dalle prime pagine, che sì quel libro è nelle sue corde, è proprio quello che stava cercando in quel particolare momento e, girata l’ultima pagina, accorgersi che vi è la contentezza di aver letto qualcosa di veramente soddisfacente.

Se a ciò si associa il fatto che il romanzo permette di fare la conoscenza di un nuovo autore, vi è anche la felicità di poter aggiungere l’autore medesimo nella lista dei preferiti.

Infine, se a tutto questo si aggiunge che il libro è l’ultimo di una serie, cosa che permette di lanciarsi in una full immersion di lettura, modalità binge watching delle serie tv, va beh… allora si è proprio fortunati.

Ecco, mi ritengo una lettrice fortunata, questo libro mi ha permesso di fare l’en plein.

Se fossi la titolare di una casa editrice (magari!) farei subito “mio” l’autore: scrittura che ti trascina e ti diverte, personaggi azzeccati e che senti subito tuoi, capacità di miscelare bene l’ironia con la parte giallo/procedurale (pur trattando un argomento molto forte quale la pedofilia), che dire… sia lodato Amazon Publishing, per questa pubblicazione.

L’autore si pone, a mio avviso, in quel filone di nuovi talenti italiani che ben stanno facendo in questi anni, penso alla Gazzola, alla Basso, alla Teruzzi: autori di un particolare tipo di gialli, caratterizzato da una forte componente di ironia, con personaggi carismatici ed affascinanti e in cui si respira un’atmosfera familiare, che dona al romanzo quel quid in più e che lo differenzia dalla miriade di gialli puri e semplici.

Riccardo, il giornalista protagonista di questa serie, ha tutte le qualità cui accennavo: affascinante, ironico, bambinone, caparbio e in più è dotato di un grande intuito (per chi come me è appassionato di serie tv, vi potrà ritrovare un pizzico di dottor House misto a Richard Castle, intuito e simpatia).

Ma anche i protagonisti secondari, cosa non di poco conto, sono tutti ben delineati: sono quel genere di personaggi a cui ti affezioni subito e che non vedi l’ora di ritrovare in nuove avventure.

Menzione speciale, naturalmente, per Ragù, il gatto vietcong, e Mila: mi sono innamorata di loro e non poteva essere diversamente.

Spassoso il rapporto tra Riccardo e il piccolo Antonio, anche se non proprio idilliaco all’inizio, e il “triangolo” tra Riccardo, Giulia e Cristina.

Divertentissima poi la descrizione del putiferio casalingo causato dallo squillo del cellulare dello sbadato giornalista.

La melodia degli U2 squarciò la quiete della casa: Antonio si mise a strillare, Ragù sobbalzò per la vibrazione del telefono proprio sotto il suo giaciglio e con un balzo piombò miagolando spaventato sulle gambe di Giulia, che si sollevò di scatto senza capire cosa stesse succedendo. La Mila dalla sua cuccia abbaiò per il rumore, innescando un vivace contraddittorio con tutti i cani del vicinato nel raggio di un chilometro. L’unico immune a tutto il casino era proprio il destinatario della chiamata…”.

Non dirò che è un libro da leggere sotto l’ombrellone… dai ringraziamenti appare chiaro cosa ispirino questo tipo di affermazioni all’autore (amo gli scrittori che regalano chicche anche nei ringraziamenti), ma vi dico che, se volete trascorrere qualche ora (che poi saranno destinate a divenire molte di più, considerato che, come me, vorrete recuperare tutti i precedenti romanzi della serie) in compagnia di ottimi amici e di una scrittura frizzante questo è il libro che fa per voi.

Federico Maria Rivalta


è nato a Milano il 24 maggio del 1959. Laureato in Economia e Commercio, ha vissuto nel capoluogo lombardo per quarantasei anni prima di trasferirsi in Veneto, sui Colli Euganei, dove ha scritto il suo primo romanzo.

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