Il pesatore di anime




IL PESATORE DI ANIME

di Olivier Norek

Rizzoli 2023

Collana Nero Rizzoli

Maurizio Ferrara (Traduttore)

Thriller, pag.400

Sinossi. Il pesatore di anime, con cui Olivier Norek ha definitivamente conquistato il pubblico francese, è un’immersione in un microcosmo ignoto, dove tra le brume spunta il volto di un protagonista indimenticabile, poliziotto di vecchia data, uomo consumato eppure capace ancora di far brillare i suoi occhi. Saint-Pierre-et-Miquelon è un minuscolo arcipelago punteggiato di casette colorate al largo della costa del Canada, una sconosciuta appendice di Francia ai confini del mondo che, all’inizio dell’estate, quando i merluzzi attraversano le sue acque, viene inghiottita dalle nebbie. Un luogo ottimo per sondare, sotto i silenzi della neve e il fruscio del vento, le anime degli uomini. Assegnato al programma per la protezione dei collaboratori di giustizia, nella sua residenza-fortezza a picco sull’oceano il capitano Victor Coste esamina i potenziali candidati, per lo più ceffi da galera della specie peggiore, e decide se accordare loro una nuova chance o rispedirli in cella. Ma quando da Parigi arriva sull’isola una ragazza di nome Anna, sopravvissuta a un serial killer che opera indisturbato da dieci anni, il metodo di Coste deve cambiare. Mentre il capitano tenta di stabilire un rapporto confidenziale con questa giovane donna ferita, dal fascino equivoco e dallo sguardo ipnotico, a offuscare ogni cosa, certezze comprese, scendono puntuali le nebbie, tra le più dense al mondo, e quello che sembrava un rifugio sicuro e inaccessibile diventa una trappola infernale.


Recensione di Sabrina De Bastiani

Li vorremmo spaventosi, i mostri.

Nelle città, tra la folla, i loro demoni sono invisibili. Ci sfiorano senza farci rabbrividire. I loro sorrisi somigliano ai nostri, li rasentiamo, li avviciniamo, li invitiamo.

Ci affascinano o ci lasciano indifferenti, perché sono normali, i mostri. La loro pelle, la loro voce, i gesti, tutto in superficie rientra nell’ordinario. Ma da qualche parte si è posata un’ombra. silenziosa, si è nutrita di una ferita, di un’umiliazione, di una violenza, di un’anomalia, di un difetto. Si è posata

su una sottile screpolatura che a colpi di becco e di artigli ha trasformato in crepa. Un baratro, una trappola per la ragione. (…)

Dopo l’escalation di successo anche  in Italia, da Tra due mondi a Superficie, l’attesa per il  nuovo romanzo di Olivier Norek era davvero altissima e oggi  l’uscita, sempre per Nero Rizzoli, de Il pesatore di anime, la sublima  in un convinto ne valeva la pena e nel mentre  dà il là ad un altro countdown, quello per il prossimo nuovo  libro e per la traduzione dei precedenti.

Una conferma, dunque, Il pesatore di anime, per chi già conosce l’Autore francese e un thriller assolutamente imperdibile per chi debba ancora affacciarsi sul suo universo narrativo.

Una delle scommesse vincenti di Norek è  innanzitutto nel non ripetersi. 

Sebbene agganciato, grazie al trait d’union di uno dei personaggi che ricorre, al precedente Superficie, di cui ricordiamo l’impianto narrativo decisamente noir ma sapientemente  virato al giallo classico per alcuni dénouements Il pesatore di anime, pur di anima noir, come quelle che pesa il protagonista,  capitano Victor Coste, nel suo svolgere  incarico di esame e protezione di pentiti, differisce dal precedente nell’intarsio che poggia solidamente  la struttura e il senso della trama nelle interazioni e nelle dinamiche psicologiche tra i personaggi, suggestioni  che scaturiscono da due elementi principalmente:

 l’ambientazione, davvero una delle più suggestive che si potessero trovare 

Le residenze sorvegliate del Servizio di protezione dei testimoni devono rispettare un solo identico criterio: essere in un luogo senza esserci davvero, invisibili nel formicolio anonimo di una grande città come in un deserto rurale. Quella di Coste, piantata alla fine della scogliera, sfiorando il precipizio come una casa per aspiranti suicidi, non contravveniva alla regola.

Lontana il più possibile dal centro abitato di Saint-Pierre, al riparo da ogni vicino e da ogni sguardo, aveva la stupefacente particolarità di essere in un’isola di venticinque chilometri quadrati dove ciascuno dei cinquemila abitanti conosceva gli altri 4999. (…)

Tuttavia, la residenza sorvegliata aveva il vantaggio di trovarsi a Saint-Pierre, un territorio d’oltremare che il novantanove per cento dei francesi era incapace di collocare

correttamente su un mappamondo senza sbagliarsi di migliaia di chilometri, o addirittura di emisfero. Perciò Coste poteva tenerci i suoi pentiti sottochiave, il tempo che si mostrassero collaborativi, e nessuno dei cinquemila abitanti di Saint-Pierre ne avrebbe visto nemmeno l’ombra.

e il serrato faccia a faccia  tra i protagonisti e in rapporto ai comprimari, laddove nessuno, a partire da Coste stesso, nel bene e nel male, è chi dice di essere, perlomeno non del tutto. 

« Lei rimane il capo della polizia di frontiera e uno zio preoccupato del benessere della nipote. Ricevuto?»

Ne risulta che, grazie al suo talento fortemente impregnato di verità, di vissuto e di capacità narrativa e stilistica del tutto peculiari e altrettanto forti e mature, Oliver Norek consegna un thriller dal quale è impossibile sconnettersi, mettersi in pausa, dove nulla è assodato, tutto è in divenire, tutto può avere una spiegazione diversa e perfettamente plausibile  rispetto a  quella cui si tenderebbe  a credere.

I sentimenti sono parassiti che distolgono dalla verità. Quando le emozioni ribollono, la ragione si fa da parte e la realtà diventa quella a cui si decide di dare forma.

Sentimenti ed emozioni sono il cemento degli errori giudiziari. Ma più perniciosi sono l’odio e la rabbia. Come un granello di polvere nell’occhio, come il sole se si guarda direttamente:

accecano. Come una nebbia appiccicosa fissata su un arcipelago.

E tutto ciò non perché Norek meni il can per l’aia con i lettori, ma al contrario perché riesce a mettere in scena un meccanismo geniale e personalità così sfaccettate da riflettere costantemente luce e ombra, polarità antitetiche

«Anche se il piano A è infallibile, non per questo non bisogna prevedere un piano B.»

riuscendo a non farci perdere nella storia, che si segue, catturati,  in maniera perfetta nonostante sia tutt’altro che esile, ma facendoci perdere la testa, letteralmente, per questa storia.

Una matrioska di stanze chiuse, dalla più inaccessibile interiorità dei personaggi, agli appartamenti dove erano segregate e recintate le vittime, all’inespugnabile residenza protetta di Coste, alla stessa isola di Saint-Pierre-et-Miquelon:  tutti luoghi, fisici o dell’anima, feticci di vita, dai quali pare impossibile evadere, ma laddove evadere rappresenti l’unica salvezza possibile, a costo della propria vita. 

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Olivier Norek 


Olivier Norek  ha partecipato ai soccorsi umanitari durante la guerra nella ex Jugoslavia prima di entrare nella polizia giudiziaria, dove è rimasto per diciotto anni. È autore di quattro romanzi polizieschi con il commissario Coste, tutti tra i primi posti delle classifiche francesi. Tra due mondi (Rizzoli 2018) è il suo primo libro pubblicato in Italia. Tradotti in 14 lingue, i libri di Norek hanno venduto due milioni di copie nel mondo, ottenendo numerosi premi letterari, tra cui il Prix “Le Point” du Polar Européen nel 2016, il Grand Prix des Lectrices de “Elle” nel 2017, il Prix Maison de la Presse, il Prix Relay e il Prix Babelio per Superficie.