Il popolo rosso





Autore: Adam Nevill

Editore: Watson Edizioni

Traduzione: Stefano Paparozzi

Pagine: 396

Genere: Horror

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. La giornalista di lifestyle Katrine è fuggita in una piccola cittadina nel Devon, nella penisola di Cornovaglia, per lasciarsi alle spalle i traumi del passato. Helene invece è una madre sola, disillusa: ha perso suo fratello Lincoln, sparito misteriosamente sei anni fa, dietro di sé il giovane ha lasciato solo una registrazione di rumori inquietanti provenienti dalle grotte di Brickburgh, un luogo dove i primi umani si massacrarono a vicenda. Quelle grotte erano la culla di un popolo misterioso e sconosciuto, che ha lasciato come unica prova della sua esistenza una serie di immagini delle loro divinità senza nome sulle pareti. Quando un vasto tesoro di manufatti preistorici e di resti umani viene scoperto nella città vicina, unombra orribile avvolge la vita di entrambe le protagoniste. Tra voci di contrabbando e nuovi avvistamenti del leggendario popolo rosso, non sono pochi i curiosi che si avventurano nella zona ma finiscono per sparire nel nulla. Un idillio rurale dove gli estranei sono sgraditi e dove si crede che un potere infernale indugi sotto la terra. Uninfluenza soprannaturale senza tempo che solo i disperati si sognerebbero di affrontare. Per salvare se stesse e i loro cari Kat ed Helene non hanno scelta: sono state coinvolte e condannate prima ancora che se ne rendessero conto, devono contrastare una marea cremisi di spietata barbarie.

Recensione

Arrossamento. Un pizzicore sulla pelle che si accende, un trucco pesante di cui non si può fare a meno, che nasconde e rivela allo stesso tempo, un segnale che ci invita a fermarci, ma che ignoriamo, una tinta che sconfina dai bordi, sbrodola sul foglio e invade ogni superficie. La furia cieca, la brama di violenza, l’eccitazione sanguigna, la frenesia bestiale in parte domata dall’evoluzione e dai codici, ma che permane negli strati più profondi ed è pronta a balzare fuori come una bestia da una caverna, come un incubo dai sogni.

Questo è il succo del romanzo di Adam Nevill: il rosso. Il colore della terra del Devon, l’incarnazione di un allarme, di un pericolo, il sangue che scorre dentro e fuori e ci rende ciò che siamo. Vivi, umani, esseri sensibili alle voci degli abissi, al richiamo della nostra essenza ancestrale.

E le due protagoniste, Kat ed Helen, ne sono le due sfaccettature principali: il rosso che esplode indomabile, incontrollabile come fuoco, e il rosso del cuore, che guida anche nell’oscurità più gelida, che accompagna a casa, che accoglie e protegge con la dolcezza di una madre e il furore di una creatura selvatica. Due donne con luci e ombre, traumi irrisolti e un bagaglio di vita travolte dallo stesso purpureo destino, fatto di rituali remoti, crudeli e ineluttabili e di nuovi, più prosaici ma non per questo meno letali, traffici.

Cosa celano le profondità delle caverne, chi canta e ride e ringhia e succhia accorciando le distanze tra un passato remoto e un futuro incerto?

Come sopravvivere alle visioni mostruose e imbrigliare energie che è meglio non chiamare per nome, non pensare nemmeno?


In un susseguirsi di eventi e scoperte, scene adrenaliniche e descrizioni efficacemente raccapriccianti e vivide, le due protagoniste compiranno il loro viaggio, una discesa fino al centro della terra, nella culla feroce dell’umanità, per poi risalire consapevoli, cambiate,
diverse… ma a quale
prezzo?

Il popolo rosso è un horror lisergico, intriso di fumi stordenti, di note di flauti ipnotici, di sostanze vischiose che ci avviluppano e non ci lasciano andare… e fa paura, sì, perché narra senza sconti unavicenda cruda e cupa, ma soprattutto perché parla di noi, della nostra anima più antica e sfuggente, millenaria ma non per questo stanca, smaniosa di emergere e di trascinarci davanti allo specchio per rivelare una verità scomoda: sotto l’epidermide e la cultura, oltre il tempo e lo spazio, siamo ancora animali preistorici dotati di zanne e di artigli, segugi pungolati dalla sete e dalla fame. Dall’istinto di sopravvivenza e sopraffazione.

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Adam L. G. Nevill


Adam L. G. Nevill è nato a Birmingham, nel 1969 ed è cresciuto in Inghilterra e Nuova Zelanda. È un autore di narrativa horror. I suoi romanzi, The Ritual, Last Days, No One Gets Out Alive e The Reddening sono stati tutti vincitori del The August Derleth Award per il miglior romanzo horror. Ha anche pubblicato tre raccolte di racconti tra cui Some Will Not Sleep che ha vinto il British Fantasy Award for Best Collection, 2017. Imaginarium ha adattato The Ritual e No One Gets Out Alive in lungometraggi e altri suoi lavori sono attualmente in sviluppo per lo schermo.

A cura di Francesca Mogavero