Il potere segreto




Sinossi. La storia di un’incredibile congiura nel racconto della giornalista che ha pubblicato i principali scoop dai documenti segreti di WikiLeaks e con le sue inchieste sul caso sta contribuendo in maniera decisiva alla battaglia per salvare Julian Assange e i suoi giornalisti

Questo è un libro che dovrebbe farvi arrabbiare moltissimo. Se crediamo di vivere in una democrazia, dovremmo leggere questo libro. Se ci sta a cuore la verità e una politica onesta, dovremmo leggere questo libro.” Dalla prefazione di Ken Loach

Nella cella di una delle più famigerate prigio­ni di massima sicurezza del Regno Unito, un uomo lotta contro alcune delle più potenti istituzioni della Terra che da oltre un decen­nio lo vogliono distruggere. Non è un crimi­nale, è un giornalista. Si chiama Julian Assange e ha fondato WikiLeaks, un’organizzazione che ha profondamente cambiato il modo di fare informazione nel XXI secolo, sfruttan­do le risorse della rete e violando in maniera sistematica il segreto di Stato quando questo viene usato non per proteggere la sicurezza e l’incolumità dei cittadini ma per nascondere crimini e garantire l’impunità ai potenti. Non poteva farla franca, doveva essere punito e so­prattutto andava fermato. Infatti da oltre dieci anni vive prigioniero, prima ai domiciliari, poi nella stanza di un’ambasciata, infine in galera. È possibile che a un certo punto venga libera­to, oppure rimarrà in prigione in attesa di una sentenza di estradizione negli Stati Uniti e poi finirà sepolto per sempre in un carcere ameri­cano. Con lui rischiano tutti i giornalisti della sua organizzazione. L’obiettivo è distruggerli e farlo in modo plateale.

Stefania Maurizi è l’unica giornalista che ha lavorato fin dall’inizio, per il suo giornale, su tutti i documenti segreti di WikiLeaks, a stret­to contatto con Julian Assange, incontrandolo molte volte. Ha contribuito in maniera deci­siva alla ricerca della verità, citando in giudi­zio quattro governi – gli Stati Uniti, l’Inghil­terra, la Svezia e l’Australia – per accedere ai documenti del caso. Gli abusi e le irregolarità emersi da questo lavoro d’inchiesta sono en­trati nella battaglia legale tuttora in corso per la liberazione del fondatore di WikiLeaks.

In queste pagine ripercorre tutta la vicenda, con documenti inediti, una narrazione incal­zante e sempre puntuale. La storia di una ven­detta silenziosa ma feroce. Un libro cruciale su un caso decisivo del nostro tempo.

 Perché vogliono distruggere

Julian Assange e Wikileaks

di Stefania Maurizi

Chiarelettere 2021

Saggio d’inchiesta, pag.400

 Recensione di Sara Zanferrari

Perché parlare di un libro uscito in libreria più di un anno fa?

Perché questo libro è ancora terribilmente attuale, e non si tratta di un romanzo, non è una spy story, come potrebbe ahinoi sembrare, ma è un libro inchiesta che purtroppo parla di fatti realmente accaduti, ma che, soprattutto, accadono tutt’oggi e continuano ad accadere.

Nonostante l’idea che abbiamo di democrazia e libertà in occidente, ci sono cose di cui non siamo affatto a conoscenza, che ledono fortemente quei valori su cui i nostri Paesi sono fondati, Paesi che non stanno prendendo posizione contro una detenzione ai limiti della tortura, in una delle più famigerate prigioni di massima sicurezza d’Inghilterra, a un passo da noi. 

Il potere segreto” è la storia della congiura messa in atto nei confronti del giornalista Julian Assange, raccontata dalla giornalista Stefania Maurizi, unica giornalista ad aver lavorato fin dall’inizio su tutti i documenti segreti di WikiLeaks, a stretto contatto con Julian Assange. Per poter accedere ai documenti del caso, Maurizi ha dovuto citare in giudizio (a spese sue) quattro governi, Usa, Inghilterra, Svezia e Australia, e quanto emerso dal suo lavoro d’inchiesta è entrato nella battaglia legale in corso per la liberazione del fondatore di WikiLeaks. 

Assange, giornalista e programmatore australiano, è ben noto alla comunità internazionale per aver rivelato documenti secretati statunitensi sui crimini di guerra ricevuti dalla ex militare Chelsea Manning. Grazie a lui e alla sua organizzazione il mondo è venuto a conoscenza dell’orrore di crimini di guerra perpetrati dagli americani in diverse parti del globo, e per questo è attualmente ancora detenuto nel Regno Unito, ma soprattutto rischia a brevissimo di essere estradato negli Usa dove potrebbe essere condannato a 175 anni di carcere.

È l’11 aprile 2019 quando viene preso in consegna dalla polizia britannica dopo che l’Ecuador gli ha revocato l’asilo. Oggi, 2023, si trova ancora incarcerato, in condizioni molto difficili, e la prospettiva di essere estradato in Usa è sempre più concreta. Il che equivarrebbe alla sua fine. 

Ma la sua lotta per la libertà di stampa, di informazione, e nel suo caso di libertà vera e propria, dovrebbero essere le battaglie di tutti noi, anche di chi è convinto di vivere in democrazia e non sa quante cose accadano a sua insaputa. L’autrice ci racconta tutta la storia di Assange e di Wikileaks, fin dall’inizio, con dovizia di dati, ma senza appesantire la lettura. 

Un libro che deve essere letto se non altro per la luce che fa su molti casi internazionali, su come siano andate veramente le cose, sull’importanza del lavoro portato avanti da Assange e l’organizzazione.

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Stefania Maurizi


Stefania Maurizi è giornalista d’inchiesta, collabora con il Fatto Quotidiano, dopo aver lavorato quattordici anni per il quotidiano la Repubblica e per il settimanale l’Espresso. In cooperazione con un team di media internazionali, ha lavorato fin dal 2009 con Julian Assange e con la sua organizzazione, WikiLeaks, al rilascio di tutti i documenti segreti, a partire dai file sulla guerra in Afghanistan (Afghan War Logs), dai cablo della diplomazia Usa (Cablegate) e dalle schede segrete dei detenuti di Guantanamo (GitmoFiles), fino alle rivelazioni più recenti sulla missione europea in Libia contro i trafficanti di migranti e sullo spionaggio dei leader francesi ed europei da parte della National Security Agency (Nsa). Ha lavorato con il giornalista americano Glenn Greenwald ai file top secret di Edward Snowden per l’Italia e guidato la ricerca giornalistica del documentario di inchiesta “Snowden’s Great Escape” della tv pubblica tedesca “Ndr” e danese “Dr”. Ha indagato su gravi casi di inquinamento ambientale, sulle condizioni dei lavoratori pakistani in una fabbrica del tessile italiano, esposto i seri problemi del decommissioning nucleare italiano, intervistato l’inafferrabile A.Q.Khan, il padre dell’atomica pakistana. Ha vinto diversi premi giornalistici. Ha scritto “Una bomba, dieci storie” per Bruno Mondadori, 2004, e il “Dossier WikiLeaks” per Rizzoli, 2011. 

A cura di Sara Zanferrari

 poesiedisaraz.wordpress