Il quarto testimone




Sinossi. Dopo essere stata in coma a seguito di un attentato, l’avvocato Antonella Demelas è una donna profondamente cambiata. Depressa, apatica e dolorante, ha deciso di appendere la toga al chiodo e lascia che le giornate le scivolino addosso. Intanto un nuovo omicidio sconvolge l’opinione pubblica. È un caso di grande risonanza mediatica, anche per le sue implicazioni politiche: Echenim Destiny, un immigrato irregolare proveniente dalla Nigeria, viene accusato di aver ucciso il proprietario di un locale durante una rapina. L’avvocato d’ufficio a cui è stata assegnata la difesa dell’imputato chiede ad Antonella di leggere gli atti, e questa sarà la miccia che farà riaccendere in lei, poco alla volta, la voglia di vivere e di lavorare. Il compito si preannuncia tutt’altro che semplice: non solo Echenim Destiny è latitante, ma l’impianto dell’accusa appare solido e impossibile da scalfire. Per dare una speranza all’imputato, l’avvocato Demelas dovrà tornare quella di un tempo, pronta a mettersi in gioco in prima persona.

IL QUARTO TESTIMONE

di Paolo Pinna Parpaglia

Newton Compton Editori 2023

Giallo, Legal Thriller, pag.480

 Recensione Gabriele Loddo

“Il quarto testimone” è il nuovo romanzo dello scrittore sardo Paolo Pinna Parpaglia, nuova avventura che vede nell’avvocato Antonella Demelas (per sua volontà non vuole essere definita avvocatessa) la protagonista di una fortunata serie da più di novantamila copie vendute.

La donna ha subito un profondo evento traumatico e le ferite che le segnano il fisico, e l’animo, la devastano tanto nel suo ruolo di donna che di stimata professionista del mondo della Magistratura.
Puntare su una sua ripresa è una scommessa persa in partenza, lei stessa rifiuta i tanti salvagenti che le vengono offerti da amici e dai colleghi, arrivando a rinchiudersi in un mondo privato fatto di dolore e depressione. Solo una potente scossa potrà risvegliarla dal torpore narcolettico che l’avvolge e scardinare la fitta rete di maglie che la legano stretta alla propria autocommiserazione. 

Sarà un caso giudiziario estremo a obbligarla a mostrare e tirare fuori i vecchi artigli da combattente, a farle sfidare tutto e tutti pur di ribaltare un risultato scontato solo in apparenza:

Echenim Destiny è un extracomunitario partito dalla Nigeria. L’uomo vuole raggiungere Londra, sogna di vivere libero e di sfuggire a un destino che, nel suo paese natale, per chi condivide i suoi orientamenti sessuali, è stato scritto tanto tempo fa da leggi retrograde e omofobe.

Il suo viaggio attraverso l’Africa e il Mediterraneo è costellato da soprusi, da sofferenze, umiliazioni, ma quando finalmente riesce a mettere piede sul vecchio continente, contro ogni previsione, si ritrova in Sardegna, un’isola che ancor più lo allontana dalla realizzazione dei desideri. 

Echenim non ha soldi, ha fame e non trova la solidarietà del padrone del Drago nero, bar che rimane aperto fino a ora tarda nel comune di Sestu, nell’hinterland cagliaritano. Corrado Lodde, il titolare, è un simpatizzante degli ideali di estrema destra e fa di tutto per arrivare a una colluttazione col nigeriano, non immaginando che l’esito del loro scontro terminerà con la propria morte.

Echenim ora è un uomo di colore, è un immigrato irregolare, è un assassino, è un latitante. Una grossa fetta della comunità lo vuole morto, una parte politica approfitta dell’occasione per puntargli contro il dito. Trovare chi possa assicurargli una corretta difesa legale è praticamente impossibile, finché Antonella Demelas non scorge in lui l’origine di quella scossa utile a riportarla alla vita.

Il romanzo è un bel giallo giudiziario, corretto e puntuale in ogni sua argomentazione, grazie all’esperienza professionale dello stesso autore. Coinvolgente nella vita e nelle esperienze di Echenim Destiny, intrigante nella voglia di rinascita della Demelas.

Un unico appunto: le quattrocentottanta pagine appaiono, soprattutto nel finale, “gonfiate” dalla sottotrama di Salvatore e Giada. I due sono gli agenti che hanno il compito di indagare sul caso del nigeriano, ma che non portano nessuna novità utile a raggiungere la soluzione dello stesso, tanto da apparire superflui alla trama e alla narrazione. Le loro vicende personali sono del tutto slegate dalle indagini, praticamente condotte dall’avvocato.

Non so per quale motivo l’autore abbia voluto introdurre le loro storie, se per alleggerire o per trovare una distrazione dall’argomentazione principale, ma il risultato finale è stato opposto, apparendo del tutto scollegato. A ogni modo, è un buon lavoro per gli amanti del genere giudiziario.

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Paolo Pinna Parpaglia


È nato nel 1974. Laureato in giurisprudenza, svolge la professione forense dal 2005. Vive a Cagliari. Oltre al presente titolo, la Newton Compton ha pubblicato per l’autore i seguenti romanzi: Quasi colpevole, Quasi innocente, Vendetta privata, Inviato a giudizio e Chi ha ucciso Desiré Bellanova?