Il rappresentante




IL RAPPRESENTANTE DI CARTOLINE


Autore: Roberto Centazzo

Editore: TEA

Genere: Romanzo

Pagine: 240

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. È luglio, tempo di villeggiatura, e nella placida località di Cala Marina arriva un bell’uomo, distinto, elegante. Scende dal treno portando con sé una grossa valigia in cui tiene il suo campionario. Sì, perché è un rappresentante di cartoline. Dopo aver annusato un po’ l’aria, inizia a far visita a ogni commerciante della cittadina proponendo lo stesso affare: raffigurare l’attività – negozio, bar o ristorante che sia – su una cartolina, con una scritta, Saluti da Cala Marina, il panorama delle spiagge e l’esercizio commerciale in bella vista. Il rappresentante ci sa fare, e così in molti accettano. Tutta Cala Marina resta ammaliata dai modi dell’attraente fotografo, in particolar modo Maria Sole, la proprietaria della pensione in cui alloggia, una donna sola e malinconica, che per una volta nella vita inizia a sognare l’amore. Qualcosa però insospettisce Norberto, il maresciallo della Polfer, che lo fa seguire con discrezione. Tutto sembra perfettamente in regola, ma…In una piccola città della Riviera ligure degli anni Sessanta, Roberto Centazzo trova un microcosmo perfetto per rappresentare ogni aspetto dell’umanità, dando vita a personaggi memorabili, raccontando storie che fanno sorridere, ma anche riflettere, e dipingendo con nostalgia un mondo che non c’è più.

Recensione di Pier Livrieri

Un romanzo di assoluta godibilità e scorrevolezza l’ultima fatica di Roberto Centazzo “Il rappresentante di cartoline”, edizioni TEA.

Se è vero come dicono che un libro è ben più di un semplice testo e che può essere un amico o un compagno prezioso, ritengo valga la pena di considerare l’opera nella sua intiera completezza, spendendo un cenno per la sua faccia, la copertina, prima di arrivare all’anima.

Essa ha un’efficacia rappresentativa potente, tale da strappare il lettore dalle fatiche quotidiane proiettandolo immediatamente indietro di oltre mezzo secolo, facendogli assaporare la croccante fragranza delle vecchie cartoline ingiallite dal tempo.

Un tempo, molto tempo fa, in cui si attribuiva ai mestieri una denominazione misurata:

il “rappresentante“, che parla a nome di un’azienda mostrandone il volto umano, e non (come si abusa oggi) il “commerciale”, cioè uno che ha la pretesa di attaccare bottone anche con una mosca e che ti deve vendere ciò che non vuoi.

Un tempo, il romanzo è ambientato nel 1967, in cui si riempiva di valore anche il tempo sospeso: l’attesa per l’arrivo della cartolina, per lo sviluppo del rullino e, perchè no, per la realizzazione dei propri sogni, non solo quelli d’amore.

Nel romanzo tutti chiedono al tempo, declinato al futuro, che avveri i loro desideri.

Il Maresciallo Norberto spera che prima o poi Ludovica si accorga di lui.

Maria Rosa desidera che prima o poi un uomo la faccia sentire come mai le è accaduto.

Emma sogna che presto o tardi la sua carriera da indossatrice spicchi il volo.

Cesare Motta e la moglie auspicano reciprocamente che sia l’altro a chiedere il divorzio.

Stella e Christel cercano il modo di dichiararsi al mondo potendo finalmente vivere liberamente il loro sentimento.

Ci sono loro e tanti altri a costellare la quotidianità di Cala Marina; non tutti troveranno realizzazione per le proprie ambizioni o, perlomeno, non in questo libro; ma non vogliamo anticipare nulla ai lettori nè tantomeno offrire suggerimenti (non richiesti) all’autore.

A fronte di sogni e desideri si erge Teo Zeno, il rappresentante di cartoline, che tra una foto e un consiglio, una proposta e un sorriso, una posa e una battuta, promette agli altri quel successo economico, sentimentale e professionale che tanto bramano.

Niente paura, nessun potere paranormale nè magico, si tratta prosaicamente di un truffatore seriale. Per certi aspetti un killer sentimentale, ferocemente attratto dal genere femminile, ma irrimediabilmente innamorato del denaro.

È grazie a Teo Zeno, o forse sarebbe meglio dire che è per responsabilità sua, che Cala Marina si spoglia per sempre della sua innocenza.

Per una località di spensierata villeggiatura quale periodo migliore se non una torrida estate??!!

La stessa esposizione delle vicende ha bisogno di tempo e pagine da scorrere per disvelare la sua vera natura, cioè quella di romanzo con delitto: c’è il morto ma non subito, a tre quarti, quando si è fatto il momento opportuno.

La narrazione è decisamente gradevole e senza inciampi, il delitto aggiunge una venatura nera ad un caleidoscopio di fatti e situazioni già di per sè multicolor.

Azzeccata la scelta della voce narrante affidata ad un operatore delle pulizie della stazione, attento osservatore, acuto ragionatore. E soprattutto muto, nel senso pieno del termine.

Alla fine ciò che resta è il sapore di una scrittura piacevole e accattivante, il premio è  giungere ad una scena finale assolutamente deliziosa e di spessore emotivo per la quale vale la pena attraversare la fatica, non epica, dell’individuazione del colpevole.

Un romanzo agile da leggere non solo sotto l’ombrellone. E quando durante la passeggiata serale, lavata via la salsedine e con addosso il profumo rassicurante del doposole, tra le giostre e le bancarelle a corredo della sagra della salsiccia capiterà di scorgere un espositore di cartoline, chissà chi sarà in grado di limitarsi a cercare il francobollo disinteressandosi di un contemporaneo Teo Zeno. Che è proprio lì…

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Roberto Centazzo


conseguita la laurea in Giurisprudenza e successivamente l’abilitazione all’insegnamento, era certo da anni di voler fare lo scrittore. Di polizieschi. Svolge per un paio d’anni l’attività di insegnante e poi si arruola in Polizia. La lunga esperienza come ufficiale di polizia giudiziaria prima all’Unità Operativa di Vigilanza e controllo della Questura, poi per dieci anni alla Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica e infine come Comandante del Posto Polfer di Savona, fanno di lui uno dei più preparati autori noir, tanto che svolge anche l’attività di consulente per altri colleghi scrittori. Nonostante ciò ha sempre rifiutato polemicamente l’etichetta di poliziotto scrittore.