Il re ai confini del mondo




Il re ai confini del mondo


Autore: Arthur Phillips

Editore: Fazi

Traduzione: Silvia Castoldi

Genere: Storico

Pagine: 350

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Inghilterra, 1601. La regina Elisabetta I è in fin di vita. Non ha avuto figli: il suo è un regno privo di erede, e i potenziali successori cominciano a tramare. Il trono spetterebbe a Giacomo VI di Scozia, ma a corte si vocifera che il re nasconda qualcosa. Ha tutte le ragioni per affermare di essere protestante, ma se segretamente condivide il cattolicesimo della sua famiglia, allora quarant’anni di guerra di religione saranno stati inutili. È un rischio che il paese non può permettersi. Qual è, quindi, la vera fede di Giacomo VI? A Geoffrey Belloc, tra i più abili collaboratori della corona, viene affidato il compito di ideare un test per scoprirlo. Belloc arruola Mahmoud Ezzedine, un medico musulmano rimasto in Inghilterra dopo l’ultima visita diplomatica dell’impero ottomano, come suo agente sotto copertura. È l’uomo perfetto per il lavoro: è un outsider, bloccato da anni su quell’isola fredda, umida e primitiva. Pur di riabbracciare la moglie e il figlio è disposto a tutto. Una scrittura superba, una caratterizzazione psicologica acuta e una trama perfettamente congegnata fanno di Il re ai confini del mondo un magistrale romanzo storico e al tempo stesso un avvincente romanzo di spionaggio, in cui ogni personaggio gioca la sua partita su tavoli diversi, cercando di anticipare gli altri e scrivendo, mossa dopo mossa, il copione della Storia.

Recensione di Mara Cioffi 

Il re ai confini del mondo” è un romanzo storico finissimo, ambientato sul finire del Regno di Elisabetta I d’Inghilterra, infatti, siamo nel 1601 e la Regina è in fin di vita. Come se non bastasse, non ha avuto figli, quindi il suo Regno è privo di erede e i potenziali successori cominciano a tramare.

Per genealogia, il trono spetterebbe a Giacomo VI di Scozia, figlio della decapitata Maria di Scozia, ma nei suoi riguardi c’è qualche sospetto: ha tutte le ragioni per dichiararsi un protestante, ma ha sposato una cattolica: e se segretamente condividesse il cattolicesimo di sua madre? Trent’anni di guerre di religione sarebbero state inutili e l’Inghilterra non può permettersi un sovrano cattolico.

Entra in scena Geoffrey Belloc, abile collaboratore della corona, a cui viene affidato il compito di scoprire la vera fede di Giacomo. Belloc, a sua volta, arruola Mahmoud Ezzedine, un medico musulmano rimasto in Inghilterra dopo la visita diplomatica dell’Impero Ottomano come suo agente di copertura.

Mahmoud è l’uomo perfetto per questo compito: è un outsider, si ritrova bloccato su quest’isola fredda, umida e primitiva senza alcuna possibilità di tornare in patria e farebbe di tutto per rivedere sua moglie e suo figlio.

Questo romanzo colpisce innanzitutto per lo stile e la scrittura, davvero incantevoli.

É un’opera che trasporta direttamente il lettore al tempo della vicenda, anche grazie a una prosa dal sapore antico, erudito, distante dalla contemporaneità, ma non per questo straniante o pesante.

La storia del medico musulmano, poi, naturalizzato inglese, convertitosi addirittura al cristianesimo prendendo il nome di Matthew Thatcher, non può lasciare indifferenti. É impossibile non percepire le sue emozioni: la nostalgia per la terra natia e per la famiglia, il dolore fisico e i dilemmi morali.

E poi c’è la componente dello spionaggio, che ci porta dietro le quinte di un mondo fatto di intrighi, segreti, personaggi che simulano, mentono, giocano diverse parti e portano avanti più partite. Come dimostra bene l’Epilogo, anche quando si pensa di aver svelato tutti i misteri, c’è sempre qualcuno che c’è l’ha fatta sotto il naso senza che noi ce ne accorgessimo…

Questo romanzo ha inoltre anche il merito di aver messo in luce un personaggio poco conosciuto come Giacomo VI.

La natura del potere e della morale, la fede, la religione, l’essenza stessa dell’essere umano e ci cosa può celare davvero il nostro cuore, sono tutti temi affrontati da Phillips in maniera magistrale.

Insomma, a “Il re ai confini del mondo” non manca proprio nulla! Una lettura coinvolgente e sorprendente, consigliata agli amanti del genere, ma anche a chi vuole dare una possibilità ai romanzi storici.

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Arthur Phillips


Scrittore americano acclamato dalla critica, premiato da vendite bestseller e tradotto in ventisette lingue, è nato a Minneapolis e ha studiato ad Harvard. Prima di dedicarsi alla narrativa, è stato attore in tenera età, poi musicista jazz, speechwriter e imprenditore. Il re ai confini del mondo è il suo ultimo romanzo, incluso tra i migliori libri dell’anno da «The New York Times Book Review» e «The Washington Post». Ha vissuto a Budapest e a Parigi e oggi vive a Los Angeles.