Il respiro dell’alba




Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Antonella Grandicelli

Editore: Frilli

Genere: Noir

Pagine: 304 p., R

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. In una livida alba d’ottobre un corpo galleggia alla deriva nelle grigie acque della baia di Vernazzola. Tirato a riva, il commissario Vassallo e i suoi uomini si accorgono che si tratta del cadavere di una suora. Nello stesso istante qualcuno bussa alla porta di Luigi Martines, il poeta, che si risveglia da un sonno agitato da molti fantasmi. Ha ancora tra le mani una vecchia foto trovata la sera prima nella cassetta della posta. Sul retro una data e un oscuro messaggio: Ciò che eri può ucciderti più di ciò che sei? Che cosa lega il cadavere di una suora e una vecchia fotografia? Indagando tra un passato dimenticato e un presente oscuro, Vassallo e Martines si ritroveranno invischiati in una ragnatela intessuta d’ambiguità e omissioni, falsità e ricatti, che finiranno per mettere in pericolo la carriera del primo e la vita del secondo. Un’indagine che si rivelerà dura, piena di trappole, sconcertanti dubbi e agghiaccianti rivelazioni, nella ricerca di una verità che a nessuno interessa, che nessuno vuole vedere. Una verità che ha molte facce e che mai è la stessa per tutti.

Non sarà facile raggiungere la verità.

È questo che cerca sempre Vassallo, la verità?

Mise il suo sguardo dritto nel mio. Perché Martines, lei che cosa cerca?”

“… nulla è più falso della verità, nulla è più colpevole.”

Recensione

Ho iniziato il romanzo per curiosità, ho proseguito perché lasciare mi pareva sciocco, ho finito con la sensazione di aver scoperto una nuova autrice (almeno per me) che con una scrittura avvolgente e ipnotica mi ha condotta dentro la sua storia e nella testa dei suoi personaggi con una semplicità sbalorditiva.

Questo è un noir dalle forti tonalità nere, si presenta secco e tagliente e finisce per scandagliare l’animo umano fin nelle sue peculiarità più intime e segrete, finendo per lasciare al termine della lettura, una sensazione profonda di laceramento sia nel fisico che nello spirito. E assieme alle emozioni ti ritrovi con due personaggi indimenticabili che imprimono un’impronta indelebile nel tuo cervello e nel tuo cuore.

Il primo, Vassallo, perché racconta pezzi della sua storia e delle sue perdite ma senza mai arrivare al fondo delle cose, senza mai dire tutto e il secondo, Martines,perché si rende conto di non stare bene e vive il buio e con il buio perché per lui, non vede alcuna forma di redenzione e continua invece, a sentirsi in difetto.

Nel momento in cui le loro vite si sono incrociate, tanto tempo fa, qualcosa di orribile li ha trafitti entrambi, ma da allora non si erano più cercati.

“… la verità era uno specchio dove nessuno voleva riflettersi. Uno specchio che era stato mandato in frantumi e che non sarebbe più stato possibile ricomporre. E che da ogni frammento ci rimandava un volto diverso.”

La scrittura di Grandicelli ti ingloba nella storia con descrizioni che appaiono come affreschi arricchiti da pennellate violente e conturbanti e che, a ogni passaggio sembrano sempre più nuove, sempre più d’effetto e ancora più arricchenti. Le emozioni che avverti in ogni loro forma, inassoluta pienezza e in tutto il loro volume di travolgono in un mare di sensazioni indefinite ed indefinibili ma pazienza, tu ti lasci portare via dalla storia fino a renderti conto che, per riuscire a saperne di più di quei due, saresti disposto a proseguire ancora per pagine e pagine, senza curarti di altro che non siano Vassallo e Martines.

L’importante diventa capire.

La cosa più rilevante potrebbe essere il bisogno di conoscerli fino nei meandri della loro testa e dei loro incubi, che non sono mai scomparsi e che ancora adesso li seguono come delle ombre, finendo per rendere le loro vite bloccate, come rinchiuse in una trappola mentale dalla quale non riescono o non vogliono fuggire.

E che dire di Genova.

La città si percepisce in ogni sua sfumatura con colori, odori sapori e sembra essere protagonista,tanto quanto il poliziotto e il poeta, della trama stessa. Si mostra, si nasconde, si fa musa e guida per noi attraverso le strade, i quartieri, le piazze e sorveglia attenta i due attori protagonisti di questa trama così aggrovigliata come una madre amorevole, pronta a dare sollievo e conforto qualora avessero il coraggio di chiederglielo.

Antonella Grandicelli, a mio avviso, è riuscita a dar vita ad un noir esplosivo, che oltre a presentare due personaggi che io spero di rincontrare al più presto, affronta tematiche reali che lasciano un marchio incancellabile in chi le ha vissute e che suscitano, in chi legge, profondi spunti di riflessione e di autoanalisi.

Il conforto non è che un modo di cercare un senso là dove non c’è neanche l’ombra.”

“… questo mare che ho davanti, scuro, piatto, lucido che mi corrompe al pianto. Ma resisto, mentre la salsedine mi fa bruciare gli occhi e non permetto alle lacrime di pulirmeli.

Così mi coglie il respiro dell’alba. Impreparato.

Buona lettura!

 

 

Antonella Grandicelli


nata a Genova, ha studiato lingue straniere e si è laureata in Lettere Moderne. Del 2016 è il romanzo d’esordio, il noir “Le ali dell’angelo” (Robin Edizioni). Ha scritto racconti per varie antologie tra cui “Genovesi per sempre” (Edizioni della Sera, 2019), “Tutti i sapori del noir” (Fratelli Frilli Editori, 2019), “I luoghi del noir” (Fratelli Frilli Editori, 2020), “Natale a Genova” (Neos Edizioni, 2019 e 2020), “La Liguria sorride” (Lo Studiolo, 2020). Ha fatto parte del comitato artistico del Festival Incipit Genova 2019. È co-founder e redattrice insieme ad Arianna Destito del blog TheMeltinPop.

 

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