Sinossi. Nato sul bordo di un nuovo secolo, Cashel Greville Ross soleva dire che il suo primo ricordo – doveva avere cinque, sei anni – era di un uomo vestito di nero che conduceva a mano un cavallo recalcitrante altrettanto nero, un uomo che, per qualche motivo, voleva ucciderlo. Il ricordo, tuttavia, poteva benissimo essere una suggestione assurta al rango di reminiscenza, dal momento che Cashel era cresciuto con zia Elspeth, la quale, esattamente a quell’età, gli aveva raccontato la tristissima storia dei suoi genitori, Moira e Findlay Greville, morti annegati nel Mare d’Irlanda durante una tempesta mentre correva l’anno del Signore 1800. Un’autentica tragedia che, oltre ad aver inaugurato la sua esistenza di orfano, come tante altre narrazioni suggestive poteva anche non essere vera. Quando infatti un’altra verità emergerà, Cashel capirà di aver vissuto intrappolato in una rete di arzigogolate menzogne concepite proprio da chi gli è più vicino. Da quel momento andrà a caccia di avventure stravaganti, sperimenterà mille vite alla frenetica ricerca del vero sé stesso, sempre in movimento, dall’Irlanda fino a Londra, dai campi di Waterloo passando per le Indie fino a Zanzibar, attraverso i continenti in guerra e in pace. Soldato, amante, padre, amico di celebri poeti – sí, proprio di Byron –, criminale, contadino, esploratore, scrittore, si troverà sempre nel luogo e nel momento in cui il secolo accelera la sua corsa; annoterà con cura, giorno dopo giorno, tutto ciò che accade; lascerà il suo cuore tra le mani di una donna che non può permettersi di amare. Senza mai smettere di interrogarsi, romantico figlio del suo tempo, sul senso del suo vagare. Dalla penna di uno dei piú amati scrittori britannici, un romanzo rutilante sulle straordinarie avventure di un uomo ordinario e, allo stesso tempo, «il vivido ritratto di un’epoca. Ricco di passione, avventura, suspense, intermezzi comici e una galleria di indimenticabili personaggi» (The Economist).
«Una corsa sfrenata attraverso il XIX secolo… Irresistibile». Financial Times
«Una meravigliosa fuga letteraria». Vogue
«Con grande inventiva Il romantico racconta gli alti e i bassi di una vita vissuta in modo stravagante. Ancora una volta, Boyd incanta il lettore». Publishers Weekly
IL ROMANTICO
di William Boys
Neri Pozza 2023
Annamaria Biavasco, Valentina Guani ( Traduttore )
Narrativa, pag.464
Recensione di Francesca Mogavero
Una doppia finzione per una storia – una vita – straordinaria.
William Boyd, il vero autore de Il romantico, dichiara di ispirarsi alle memorie di Cashel Grenville Ross (“l’incompiuta, disordinata e in qualche modo sconcertante autobiografia […], giunta in mio possesso alcuni anni fa insieme ad altro materiale”), che non è mai esistito, per scriverne una biografia completa.
Ma se questa bella menzogna letteraria, che rievoca i tanti manoscritti ritrovati in bottiglia, nel fondo di bauli, di armadi e tra le bende di una mummia, non bastasse, ecco che se ne aggiunge subito un’altra, che è anche una riflessione sulla scrittura universale: là dove non arriva la ricostruzione storica, che sarebbe infarcita di “probabilmente”, di supposizioni, di ipotesi e di buchi come una groviera esistenziale, giunge in soccorso la narrazione.
Così, la biografia di un eroe illusorio diventa romanzo, vera fiction – si perdoni l’apparente contraddizione – per eccellenza:
“forse è utile concedere ancora più libertà alla fantasia dell’autore, permettendogli di andare al di là dei fatti documentati, di superare il limite delle evidenze. E, questo – ed è un fatto intrigante – ce lo permette solo la finzione. Perciò, invece di cercare di ricostruire la vera storia di Cashel Greville Ross, ho pensato che paradossalmente la sua biografia gli avrebbe reso un miglior servizio se fosse stata scritta apertamente, consapevolmente, candidamente sotto forma di romanzo”.
Ecco dunque l’intento, esplicitamente (ed esplosivamente) dichiarato.
Reali e palpabili con tutti i sensi sono, però, i luoghi e i grandi personaggi ed eventi descritti, da Waterloo alle sorgenti del Nilo, da Byron a Burton, passando per i costumi, le idee, i libri e tutte quelle personalità, anonime solo per nome e fondamentali per sostanza, che hanno reso possibile la grande macchina dell’umanità… E realistico e sincero è il romanticismo che pervade e rende viva ogni pagina, nel suo duplice significato: Cashel è un romantico alla Shelley, un restless senza pace, che spinge la sfida sempre un po’ più in là, giocando con l’Orrido e il Sublime, sfidando la sorte, gli dei e i confini dei mortali, ma è anche “anche un uomo innamorato, e ricambiato”, votato a un sentimento totalizzante che lo accompagnerà per tutta la sua esistenza, pietra di paragone pura e idealizzata che influenzerà ogni sua relazione.
Tra segreti di famiglia, avventure rocambolesche, capovolgimenti di fortuna, salvezze e guarigioni inaspettate – o, meglio, chi legge sa fin dalla prima pagina che vivrà fino al 1882, ma partecipa alle traversie con i suoi stessi occhi, con il brivido dell’ignoto – Cashel scopre, ama, scrive, viaggia ed elabora come se fosse reale, in perenne equilibrio sul filo del doppio e della possibilità, a fianco e talvolta in conflitto con ciò che è stato ufficialmente tramandato, come un protagonista che agisce, suo malgrado, nell’ombra mentre qualcun altro – una figura vissuta sul serio – ruba il testimone, borseggiandolo delle sue scoperte, delle sue invenzioni, dello spazio che i grandi tomi avrebbero dovuto riservargli.
Di lui restano – nella fantasticheria di Boyd, è bene ricordarlo – solo un centinaio di fogli manoscritti,
“fasci di lettere ricevute, bozze di lettere inviate, disegni, mappe, cartine, qualche fotografia, alcuni libri pieni di annotazioni e appunti a margine, piccoli dipinti, incisioni, silhouette e qualche oggetto: una scatola con esca, acciarino e pietra focaia, una palla di moschetto, la fibbia di una cintura, una piccola ciocca legata con un nastro di seta sbiadito, alcuni dollari d’argento, un frammento di anfora greca”, ma soprattutto un posto in prima fila nel cuore e nella testa di chi entra nel suo mondo rutilante, imprevedibile e colorato come il volo di una mongolfiera…
Un posto che si riserva solo agli amici speciali, esistenti o immaginari che siano.
Acquista su Amazon.it:
William Boyd
nato ad Accra, in Ghana, il 7 marzo del 1952, vive oggi a Londra. È considerato uno dei più grandi scrittori inglesi viventi. Il suo primo romanzo, A God Man in Africa (1981), vinse il Whitbread First Novel Award e il Somerset Maugham Award. Tra le sue opere si segnalano: An Ice-Cream War (finalista del Booker Prize 1982), Brazzaville Beach (James Tait Black Memorial Prize 1990), The Blue Afternoon (Sunday Express Book of the Year 1993, Los Angeles Times Book Prize 1996). Con Neri Pozza ha pubblicato Ogni cuore umano (2004), Inquietudine (2006), Le nuove confessioni (2007).
A cura di Francesca Mogavero