Il Sanatorio




Recensione di Roberto Forconi


Autore: Sarah Pearse

Editore: Newton-Compton

Genere: Thriller

Pagine: 486

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Non vorrai andartene fino al momento in cui non potrai più farlo…Un lussuosissimo hotel ad alta quota sulle alpi svizzere è l’ultimo posto in cui Elin Warner vorrebbe trovarsi. Ma si è presa una pausa dal lavoro di detective, e così, quando riceve di punto in bianco l’invito a festeggiare il fidanzamento del fratello, non ha altra scelta che accettare. Arrivata nel bel mezzo di una tempesta violentissima, Elin si sente subito nervosa: l’atteggiamento di suo fratello Isaac le sembra strano e c’è qualcosa in quell’hotel, completamente isolato, che le dà i brividi. Forse ha a che vedere con il fatto che prima della ristrutturazione fosse stato un sanatorio abbandonato…Quando, la mattina dopo, gli invitati scoprono che Laure, la promessa sposa, è scomparsa senza lasciare traccia, il disagio di Elin cresce, mettendola davanti a domande che non avrebbe mai voluto porsi. Suo fratello ha qualcosa a che fare con la sparizione della fidanzata? La neve caduta blocca l’accesso all’hotel e il panico comincia a dif­fondersi tra gli ospiti. Nessuno si è ancora reso conto che un’altra donna è scomparsa. Ed è l’unica che avrebbe potuto avvertirli del pericolo…

Recensione

Lei scompare.

Nessuna traccia, nessun indizio su chi e cosa potrebbe essere responsabile. La neve scende copiosa lungo le coste della montagne e l’isolamento diventa l’unica scelta disponibile.

Lei scompare, fantasma di una vita passata.

Ad ergersi come unico testimone un grande Hotel, fatto di pietra, bianco candido come il latte e oscuro come una densa pioggia fatta di pece. Si odono le voci di vecchi delitti e sofferenze, e nessuno ha mai rivelato il suo segreto.

Sono solo alcune sensazioni e descrizioni che lascia il libro durante la lettura veloce, perché la Pearse scrive in maniera furba e sa tenere la mente del lettore abile sui passaggi narrativi. Ci sono elementi che lasciano poco spazio all’originalità: Hotel isolato, tempesta in arrivo, un killer nascosto, una vecchia leggenda; eppure, in tutto ciò c’è un magnetismo che la scrittrice riesce a creare con il lettore che fa andare avanti, pagina dopo pagina divorando letteralmente il libro.

Forse il titolo vi potrebbe sviare, e anche la somiglianza con Brivido di Allie Reynolds, ma qui Sarah Pearse fa il suo compito in maniera molto buona. Scrive senza paroloni troppo complicati, ed incappa in quello che è l’unico difetto della sua prosa: il descrivere i personaggi, lasciandoli al destino del lettore e alla sua immaginazione.

La confusione genera però aspettativa e il tema portante del libro possiede una trama che funziona, che si presenta corale e che diventa serrata man mano che si arriva alla risoluzione dell’intera vicenda.

Acerbo, certo, ma decisamente colmo di tensione e rimandi ai grandi thriller a cui si ispira.

Più che un thriller efferato ci troviamo davanti a un thriller psicologico che gioca sul tempo e sullo spazio e la Pearse non cerca stratagemmi per spiazzare il lettore per poi piazzare il colpo di scena, ma lo accompagna pian piano – in un crescendo di tensione emotiva – alla risoluzione della vicenda.

I personaggi non sono i protagonisti della vicenda, ma è il fattore temporale, gli eventi del passato, che con un effetto farfalla condizionano ciò che succede nel libro ad esserne i veri padroni. Nessuna maledizione o evento sovrannaturale, ma delle scelte che hanno influenzato la vita degli “attori” sul palco, in un gioco di morte, peccato e sangue.

Per Elin Warner scappare dai fantasmi del passato è impossibile, e quando si trova ad accettare l’invito a passare un weekend a Le Sommet, un lussuoso e fulgido hotel, non può che accettare. Questo perché suo fratello è lì e anche la memoria che ha perso e che cercherà di ritrovare per dare un senso alla morte accidentale del loro fratello più giovane.

C’è sempre un premio e una punizione per chi sa arrivare alla fine, e muoversi su un filo di un rasoio affilato di odio e rancore è molto difficile.  

Un libro che sa esplorare temi come “l’accettazione” di un passato pesante e la volontà di riscatto, ma che perde leggermente sulla costruzione di personaggi che avrebbero dato più profondità alla storia.

Resta comunque una lettura consigliata agli amanti del genere, in cui Newton Compton riesce in una traduzione che funziona e la solita grafica accattivante.

Non fermiamoci alle apparenze, non temiamo gli echi di una vita chi cui abbiamo ricordi sbiaditi; facciamo come Elin Warner e percorriamo il sentiero oscuro che ci porterà alla verità!

Sarah Pearse


Vive nel Devon. Ambientato sulle montagne della città alpina di Crans-Montana, il suo thriller d’esordio, Il sanatorio, è diventato immediatamente un bestseller sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito. È rimasto ai primi posti delle classifiche dei libri più venduti del «Sunday Times» che del «New York Times» e i diritti di traduzione sono stati venduti in 25 Paesi in molteplici aste.

 

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