Il senso del limite




Recensione di Maria Elisa Gualandris


Autore: Gianni Zanolin

Editore: Rizzoli

Genere: Giallo

Pagine: 464

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Spesso le ragioni della politica esigono prezzi altissimi. Quando Dino Lorenzi, il sindaco di Pordenone, viene trovato morto nel suo ufficio in un’umida alba di novembre, sembrano non esserci dubbi: si tratta di suicidio. Ma dove sono finiti il computer e i cellulari del sindaco? In Comune si respira un’aria pesante e sono troppi i dettagli che non tornano, tanti i particolari che non convincono un segugio come il commissario Vidal Tonelli. Inflessibile e brusco, diviso tra il ricordo della moglie morta e la passione per due donne diverse come il giorno e la notte, Tonelli è uno di quei poliziotti che amano la propria terra e soffrono nel vederla soffocata dal cinismo. Perché dove muoiono i sogni, nasce il delitto. Scivolando tra le pieghe dei social network, i banchi del mercato e i tavoli delle vecchie osterie per tastare il polso della gente, il commissario intraprende un viaggio   in una città lacerata, divisa tra passato e modernità, che fatica a risollevarsi dalla crisi industriale e subisce il trauma di una morte eccellente, capace di terremotare gli equilibri di potere.

Recensione

Tra i sapori e le atmosfere di Pordenone, l’autore crea un giallo classico nel quale il lettore segue passo passo, ora dopo ora, le indagini del commissario Vidal Tonelli, al momento suo malgrado sostituto del questore.

Il posto è stato lasciato vuoto da Katia, sua amica e amante. Tonelli non ama gli aspetti burocratici e che comportano pubbliche relazioni del ruolo. Preferisce fare l’investigatore e “consumare le suole” alla ricerca dei criminali.

La storia e i personaggi sono totalmente di fantasia, ma chi ha un po’ di passione per la politica e segue anche le vicende amministrative delle realtà più piccole, non può che riconoscere le dinamiche che troppo spesso si verificano, anche senza che qualcuno si debba suicidare. Tonelli è un investigatore dotato di fiuto e umanità. Ha una grande passione per cibi e vini e durante la lettura ci porta in giro tra osterie, caffè e ristoranti. Dalle prime pagine ho sentito il desiderio di partire subito per lo splendido Friuli.

Le donne sono un tema importante. Crudeli, spietate, alla ricerca di riscatto, ma anche, come la moglie morta e le due amanti di Tonelli, estremamente positive, seppur diverse.

Un grande spazio viene dedicato anche alla gente, quella del mercato e delle pizzerie, che Tonelli ascolta per raccogliere indizi e suggerimenti per le proprie indagini. Si parla anche dei social network, pronti a generare belve feroci che fiutano l’odore del sangue e si scagliano con violenza verbale contro chi reputano il “cattivo” del momento.

C’è anche il tema della crisi della provincia, del tessuto industriale, di una società che si sgretola, tra chi crede ancora nella propria terra e vuole restare e chi, invece, fugge via.

Un bel romanzo, che racconta uno spaccato dell’Italia in cui viviamo.

A cura di Maria Elisa Gualandris

ilibridimeg.it

 

Gianni Zanolin


E’ stato assessore alle Politiche sociali della città di Pordenone e ha lavorato per lo sviluppo della cooperazione sociale nel Sud, in particolare in Sicilia. È l’inventore del commissario Vidal Tonelli.

 

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