Il silenzio dei larici




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Lenz Koppelstätter

Traduzione: Mara Ronchetti

Editore: Corbaccio

Genere: thriller

Pagine: 352

Anno di pubblicazione: 2019

 
 

Sinossi. Il remoto paesino di Santa Gertrude in val d’Ultimo viene sconvolto, in una bella giornata primaverile, da una scoperta raccapricciante. Proprio vicino ai famosissimi larici millenari, monumento naturale che ha assistito allo sviluppo della civiltà e che attrae da sempre frotte di turisti, viene trovato il cadavere di una ragazza. Reo confesso del delitto è l’architetto Haller, che abita in valle non da molto, anche se tutti credono che il vero colpevole sia il figlio Michl, un ragazzo particolarmente strano. Starà al commissario Grauner e al suo vice Saltapepe condurre le indagini in questo luogo silenzioso quanto i suoi abitanti – come può constatare il napoletano Saltapepe, ancora poco avvezzo alla flora e alla fauna locali – che sono taciturni fino a sembrare reticenti. Soprattutto quando, nei pressi del luogo del delitto, vengono trovate delle pagine appartenenti al diario di un celebre ospite della valle, in cui si rievoca un delitto avvenuto molto tempo prima, quasi un secolo prima, e di cui gli abitanti del paese forse sanno più di quanto non si sia mai detto.

Recensione

Ci troviamo a Santa Gertrude in un piccolo paese della Val d’Ultimo, in Alto Adige, non troppo distante dalla frequentatissima e turistica Merano. Il commissario Grauber inizia la sua mattina come al solito, mungendo le mucche nel suo maso al ritmo delle sinfonie di Mahler.

La giornata non proseguirà però secondo le sue abitudini. Il corpo senza vita di una giovane del luogo viene ritrovato nei pressi dei larici millenari vicino alla casa dell’architetto Haller, da poco residente nella zona. I sospetti degli inquirenti ricadono, come sembrerebbe naturale, su Haller che si affretta a confessare il delitto. Gli abitanti del luogo invece pensano che il colpevole sia il figlio, Michl, ritenuto introverso e stravagante.

Il commissario Grauner e l’ispettore Saltapepe dovranno indagare per capire chi sia il vero assassino rompendo il muro di diffidenza eretto dagli abitanti della valle. Grauner non è convinto fin dall’inizio della colpevolezza di Haller, contrariamente al procuratore Belli che ha fretta di chiudere il caso.

Eppure troppi fatti non tornano: il luogo di ritrovamento del corpo che non coincide con quello dell’omicidio, antichi gioielli rinvenuti nel bosco assieme a delle pagine ingiallite di un diario che a prima vista sembrerebbe addirittura appartenere a Thomas Mann, che le avrebbe scritte nel periodo in cui soggiornava alle terme di Bagni di Mezzo in Val d’Ultimo.

E come se non bastasse un’antica faida tra due famiglie unisce passato e presente lasciando una scia di sangue e vendette.

Le montagne dell’Alto Adige sono lo sfondo ideale per un romanzo poliziesco. Silenzi, boschi, laghi e abitanti fieri delle loro tradizioni e poco propensi ad aprirsi con gli estranei. Grauner metà allevatore soddisfatto e metà poliziotto meticoloso ha la sua controparte in Saltapepe, napoletano verace trasferito in un Nord che non riesce del tutto a comprendere, un Nord freddo così diverso dal suo caldo Sud con altro modo di parlare, di pensare e soprattutto di cucinare.

I paesaggi montani con le strade tutte in salita, di tornante in tornante, sono descritti minuziosamente e sembra a volte di respirare l’aroma dei boschi di abeti bianchi e rossi e di larici che si arrampicano sui pendii.

Qua e là si intravedono masi e segherie, le principali attività locali. In centro al paese l’osteria, il punto di ritrovo degli anziani per l’immancabile partita a carte tra un bicchiere di vino e un bocconcino di speck, mentre i giovani stazionano alla fermata del bus in sella alle loro Vespe dal motore truccato.

Un libro da leggere con calma vagheggiando fresche e rilassanti vacanze in montagna.

A cura di Cristina Bruno

fabulaeintreccio.blogspot.com

 

Lenz Koppelstätter


Lenz Koppelstätter è nato nel 1982 a Bolzano ed è cresciuto in Alto Adige. Dopo gli studi di scienze politiche a Bologna e di scienze sociali a Berlino, ha frequentato la scuola di giornalismo a Monaco. Ha collaborato con testate come Tagesspiegel e Zeit OnlineIl silenzio dei larici è il suo secondo romanzo dopo Omicidio sul ghiacciaio, pubblicato da Corbaccio.

 

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