Incubi grotteschi




Incubi grotteschi di esiliati sognatori


Recensione di Valentina Cavo


Autore: Antonio Pilato

Editore: Mario Vallone Editore

Genere: Horror

Pagine: 128

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. “Le menti più normali penseranno sicuramente che la mia codardia sia in grado di superare i misteri delle oscure volte celesti che occupano latenti l’infinito cosmo, ma è quando acquisce il temporaneo coraggio di sbirciare al di là dell’universo che tutto diviane inevitabilmente follia”. Racconti

Recensione

Incubi grotteschi di esiliati sognatori è una raccolta di racconti di genere horror che sfocia nel weird.

I racconti sono molto brevi, ma intrappolano il lettore in un inquietante spazio indefinito, che catapulta il lettore in un modo brutalmente naturale in un’atmosfera surreale – ma al contempo completamente coinvolgente- aprendo uno spiraglio tra incubi e realtà.

Il libro è composto da dodici racconti divisi in tre parti (le confusioni innate, le circostanze curiose, le razionalità colorate) ognuna formata da quattro racconti.

Una volta completata la lettura, risulta ovvio che nessuna cosa è lasciata al caso, infatti dentro queste macrocategorie troveremo racconti, che già dal titolo, si sposano alla perfezione con quello che ci si aspetta, pur mantendendo un armonioso contrappunto con l’intero volume.

La scrittura di Antonio Pilato è ricca di termini ricercati che evoca grandi suggestioni, come se la prosa fosse quasi d’altri tempi, da questo traspare la sua grande familiarità con quegli autori già pilastri del genere horror, dai quali ha sapientemente distillato il meglio per regalarci un libro che vi terrà incollati alle pagine.


INTERVISTA

Incubi grotteschi di esiliati sognatori” è una raccolta di racconti di genere horror ma lo potremmo definire weird. Come ti è venuta l’ispirazione per dei racconti così particolari?

Che dire… una sera, verso la fine del 2018, fui colto da un guizzo, da un insight (come lo chiamiamo in psicologia), e iniziai a scrivere, senza fermarmi, un micro racconto che intitolai “L’ospite” (presente nella raccolta di racconti “Incubi grotteschi di esiliati sognatori); da lì è partito tutto. Creavo per iscritto, producendo senza pianificare alcunché, tutto ciò che mi veniva in mente attraverso un’ispirazione più improvvisata che meditata. A quel punto, supportato dall’amico Giacomo Moretti, scoprii la vera voglia di materializzare il gruppo di racconti in un buon esordio e, grazie all’amico e collega Davide Piserà, conobbi l’editore Mario Vallone, un esempio di incredibile onestà intellettuale e competenza professionale, il quale mi ha permesso di realizzare l’inizio del grande sogno. La raccolta di racconti in questione segue un genere weird accostato a elementi di horror filosofico, di urban fantasy e di noir “Thrillerico” e, per informazioni di qualunque natura, consiglio sempre di visionare la mia pagina “I racconti di Antonio” (https://www.facebook.com/raccontidiantonio); infatti, ogni domenica pubblico, sulla mia pagina facebook, aggiornamenti in riferimento al mio lavoro e al genere weird più in generale.

Ci sono degli scrittori che ami e dai quali attingi per poter sviluppare le tue idee di scrittura?

Non ho uno scrittore preferito, ma una cerchia di scrittori da cui traggo ispirazione specialmente per la contestualizzazione dei miei racconti. In questa cerchia inserisco senza ombra di dubbio Stephen King, al quale ho dedicato la mia terza tesi di laurea, poi i suoi due maestri, ossia Edgar Allan Poe e Howard P. Lovecraft che hanno creato la Bibbia dell’horror e, per finire, l’unica autentica reincarnazione di questi due, ossia Thomas Ligotti. Ho poi una schiera di tanti altri autori che amo, quali Agatha Christie, Clark A. Smith, Haruki Murakami e Robert W. Chambers, ad esempio.

Hai già dei progetti per il futuro? Quando si potrà leggere un altro tuo libro? Proseguirai con questo filone?

Entro la fine di quest’anno, ho pronto un nuovo lavoro: una novella (racconto lungo) dal titolo “Scienza ritegno”. Inoltre, ho molti altri progetti a cui sto lavorando che non aspettano altro che di vedere l’inchiostro sulla carta stampata. Proseguirò con questo filone anche per i prossimi anni ma, in un futuro più lontano, chissà…

 

Antonio Pilato


è nato a Ravenna, provincia romagnola in cui dimora tuttora. Dottore in Psicologia e Pedagogia lavora nel campo della formazione continua, sin dall’infanzia si appassiona alla letteratura dell’orrore, genere di cui è riuscito a leggere quasi cento opere soltanto negli ultimi due anni e a cui ha dedicato la sua terza tesi di laurea. Profondamente e visceralmente influenzato dalla prosa stilistica di autori come King, Lovecraft, Ligotti, Poe, Chambers e Ashton Smith, dal 2018 ha iniziato a trasformare i propri sogni letti in realtà scritta, creando piccole storie inquietanti e filosofiche materializzabili nella grottesca quotidianità

 

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