Intervista a Antony Johnston




A tu per tu con l’autore


Antony, grazie per questa intervista, è stato un vero piacere leggerla. Dopo tanti graphic novel, video-game, thriller, paranormal e romanzi di spionaggio, con “Un matrimonio, un delitto e due investigatori a quattro zampe” approda al “giallo classico”: perché questa scelta e come è stata accolta? Come si è trovato?

Sono contento che ti sia piaciuto il libro! È vero che nella mia carriera ho scritto storie molto diverse, in formati diversi. Ho sempre letto e apprezzato i gialli classici, ma non ne avevo mai scritto uno prima. Ho iniziato a lavorare alla storia di “Un matrimonio, un delitto e due investigatori a quattro zampe” durante il primo lockdown dovuto al Covid, quando tutto sembrava molto cupo: era un modo per tirarmi su di morale, scrivere qualcosa di spensierato e divertente. Questo è anche il motivo per cui sono presenti cani: li amo da sempre e all’epoca erano da poco morti i miei due cani saluki-cross. Quindi scrivere di cani simili mi ha fatto sorridere mentre li ricordavo. La reazione dei lettori è stata sorprendente. Alla gente è piaciuto molto il libro e ha imparato ad amare Gwinny come speravo. Mi piace molto scrivere questi gialli, quindi sono felice che alla gente piaccia leggerli.

Gwinny è una protagonista originale e brillante, con lei si entra subito in sintonia: com’è nata? Quali sono state le sue fonti di ispirazione? 

Gwinny è in parte una combinazione delle cose che mi piacciono: puzzle, cani e recitazione. Per me è anche un modo per raccontare le donne di età, che ancora non sono così presenti come ci si potrebbe aspettare in questo genere di romanzi, nonostante uno dei detective classici più famosi sia Miss Marple. Inoltre il l fatto che Gwinny sia una donna anziana è utile alla storia, perché il pregio dell’età le permette di dire la verità in un modo in cui le altre persone non potrebbero. La mia ispirazione sono state, e continuano ad essere, tutte le meravigliose donne forti e dotate di opinioni che ho incontrato nel corso degli anni. Non è perfetta (perché sarebbe noioso) ma ha intelligenza, perspicacia e spirito… e non ha paura di usarli.

Il suo amore per i cani traspare in ogni riga, Spera, Fede e un certo labrador nero un po’ pasticcione non hanno il ruolo di semplici comparse, ma sono delineati come personaggi a tutti gli effetti… E questo le è valso il “Barker Book Award”! 

Vincere il Barker Book Award è stata una grande sorpresa e un grande onore. Adoro davvero i cani di tutti i tipi e ho sempre desiderato che questo emergesse nel libro. Sebbene la storia sia spensierata, ritraggo i cani con le loro personalità e comportamenti rimanendo fedele alla realtà. Ogni proprietario di cani sa come questo animale diventi una parte importante della propria famiglia e della propria vita, ma tanti libri ignorano quanto lavoro dia possedere un cane. Voglio che i lettori di “Un matrimonio, un delitto e due investigatori a quattro zampe” riconoscano gli eventi quotidiani e la routine che si crea nel possedere un cane – cibo, passeggiate, esercizio fisico, bagno e così via – proprio come accade nella vita reale.

La sua storia ha una struttura e un meccanismo (nonché un’architettura, vista la planimetria della villa in cui si consuma l’omicidio) davvero perfetti: come li ha costruiti? È nata prima l’ambientazione, l’arma del delitto, il movente o…?

Ho deciso per prima cosa l’ambientazione e l’arma del delitto perché volevo combinare la location classica, ossia una biblioteca in una casa di campagna, con un’arma del delitto insolita che avrebbe naturalmente dato coerenza ad un enigma più profondo. Poi ho dovuto capire come era stato commesso l’omicidio e la sequenza temporale degli eventi e degli indizi che avrebbero portato Gwinny a risolvere il caso. Nei miei appunti ho una timeline realizzata da me, in cui spiego tutto ciò che accade durante ogni singolo minuto del matrimonio. Ho fatto spesso riferimento a questo schema mentre scrivevo per assicurarmi che gli indizi e le dichiarazioni dei sospettati fossero corretti – o, forse, bugie deliberate…

È già stato pubblicato “The Dog Sitter Detective Takes the Lead” (che speriamo di leggere presto in Italia!), e ha appena firmato per altri due romanzi della serie: può darci una piccola anticipazione? 

The Dog Sitter Detective Takes the Lead è ambientato sui canali di Londra, in una zona chiamata “Piccola Venezia”. Gwinny sta facendo da dog sitter a un Border Collie per un anziano cantante rock mentre è in tournée. Ma poi il cadavere del cantante viene ritrovato nel fiume e Gwinny deve risolvere il suo omicidio. Il terzo e il quarto libro sono segreti, per ora. In questo momento sto scrivendo il terzo.

Insomma, per risolvere un caso intricato (è finire un puzzle) ci vuole… fiuto!

E nessuno ha un naso migliore di un saluki! Spero che i tuoi lettori seguano il proprio naso in libreria e apprezzino le avventure di Gwinny.

Grazie mille e… Non vediamo l’ora di passeggiare con Gwinny e tanti nuovi amici a quattro zampe!

Francesca Mogavero

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