Intervista a Camilla Läckberg e Henrik Fexeus




A tu per tu con l’autore


 

Diamo il benvenuto a Camilla e Henrik a nome della redazione di ThrillerNord.

Grazie per aver accettato il nostro invito.

Abbiamo letto “Il codice dell’illusionista” e approfittiamo della vostra gentilezza per soddisfare alcune delle nostre curiosità in merito.
Com’è nato il vostro sodalizio?

Siamo amici da molto tempo e Henrik ha avuto un’idea per un progetto che abbiamo discusso insieme. Non era affatto scontato, dal momento che entrambi odiamo lavorare con altre persone, ma abbiamo capito che dovevamo farlo insieme affinché funzionasse.

Come vi siete organizzati per la stesura del romanzo? Vi siete divisi i compiti o avete condiviso ogni scelta?

Abbiamo strutturato pochi capitoli alla volta, abbiamo fatto sedute da Camilla dove abbiamo discusso di cosa doveva succedere nei capitoli successivi e poi li abbiamo divisi tra di noi. Abbiamo scritto i capitoli che ci erano stati dati separatamente e poi abbiamo riscritto quello che aveva scritto l’altro. Quindi in pratica è impossibile dire chi ha scritto cosa, tranne quando Mina pensa a quanto sia bello Vincent: è tutta opera di Camilla.

Ci sembra ovvio che Vincent sia tu, Henrik: oltre l’attività professionale, cos’altro di te hai trasferito al personaggio? La sua mania per i numeri e la simmetria? La sindrome da Wikipedia? Tu, Camilla, dovresti essere Mina e qui, da amanti della serie di Fjallbacka, ci troviamo spiazzate: Erica e Mina sono molto diverse. Cosa c’è di te in ciascuna di loro?

H: Sì, Vincent è molto simile a me. Ma scelgo di fidarmi di Camilla quando dice che sono (leggermente) socialmente più competente di lui.

C: Sono l’esatto opposto di Mina quando si tratta di germofobia, posso leccare quasi tutto (sì, è stato a lungo un mio trucco da festa). Mina, Erica e tutti gli altri personaggi che creo sono il risultato di diverse persone che ho incontrato o conosciuto, o di film che ho visto o di libri che ho letto, e ovviamente do anche loro un po’ della mia personalità.

Mina e Vincent sono due personaggi ben delineati ma, a nostro parere, tutto il gruppo investigativo a cui Mina appartiene è molto interessante. In futuro qualcuno fra gli altri personaggi avrà maggiore risalto?

Il team sarà presente anche nel prossimo libro, visto che ci siamo divertiti tantissimo a scrivere anche di questi personaggi e non solo di Mina e Vincent.


Quando viene ingaggiato come consulente esterno per le indagini, in pratica Vincent prende il posto dello psicologo che lavora già con la squadra investigativa. Un mentalista deve sicuramente saper osservare ed entrare in sintonia con le persone che ha davanti, quindi ci chiediamo se utilizza anche tecniche psicologiche e, se sì, quanto sono importanti le competenze in questo campo nel suo lavoro.

Il lavoro di un mentalista è quello di essere in grado di prevedere e controllare il comportamento umano, preferibilmente senza che la persona ne sia consapevole. Il mentalista usa anche le sue abilità per creare una migliore comunicazione e relazioni più strette con le altre persone.

State già lavorando a un sequel?

Sì! Abbiamo consegnato la prima bozza al nostro editore svedese in ottobre e ora siamo in fase di editing. Siamo così entusiasti di farvi leggere la seconda parte il prossimo anno!

Ringraziamo Camilla e Henrik per la loro disponibilità e ci auguriamo di aver regalato una lettura piacevole a tutti gli amanti del genere.

Ilaria e Claudia

 

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