Intervista a Hanna Lindberg




A tu per tu con l’autore


La disputa per ricevere una stella nel mondo della cucina mette uno contro l’altro due chef di Stoccolma, Florian Leblanc e l’ex socio, e ora rivale, Jon Ragnarsson. La disputa si consuma durante il Golden Chef, l’evento che più si avvicina alla notte degli Oscar per due chef che aspirano al gradino più alto del podio. Ma la serata della gloria, che avrebbe dovuto incoronare il vincitore, viene interrotta da un colpo di pistola.

Questa è la suggestione iniziale de Il Gusto di Uccidere, il nuovo romanzo di Hanna Lindberg edito da Longanesi.

Incontro Hanna Lindberg una fredda mattina di inizio febbraio. Quando la scrittrice fa il suo ingresso nel locale, dove si tiene l’incontro con la stampa, indossa un abitino di color rosso, di stoffa leggera, che contrasta con la cornice livida di una Milano che si è agghindata con uno strato di neve quasi la città volesse far sentire a casa propria la scrittrice di Stoccolma. Si guarda attorno, ha lo sguardo stupito e aperto verso l’interlocutore che crea subito empatia mentre risponde alle mie domande,.

Il nuovo libro, Il Gusto di Uccidere, arriva dopo il successo di Stockholm Confidential ed è ambientato nel mondo dell’Alta cucina, quale pensi sia oggi il ruolo della cucina nelle società occidentali?

Il mondo della ristorazione mi ha intrigata e interessata parecchio fin da subito. Ciò che mi ha incuriosita è il ruolo centrale che la cucina sta assumendo all’interno delle culture occidentali che, oltre a veicolare dei semplici piatti, diventa invece un potente canale comunicativo, giornali, Tv, Social che arriva proprio a tutti. Oggi gli chef si possono assimilare a rock star, mi dice, circondati da un mondo glamour, permeato di parecchia competizione e parecchi soldi. Ed è proprio questo aspetto, specifico dell’universo della cucina, che mi ha interessata per scoprire e mettere in luce le bolle di tensione che quel mondo copre e nasconde.

Cerco di scoprire come è nata questa seconda storia con il suo personaggio Solveig Berg. La risposta stupisce per la disarmante sincerità:

Non avevo intenzione di fare una nuova storia con protagonista Solveig”, mi dice, “ma la sorpresa che mi ha regalato il successo del mio primo libro Stockholm Confidential, mi ha fatto provare il il desiderio di scrivere un altro libro e gli stessi personaggi mi hanno così chiesto di scrivere un’altra storia.

Le chiedo allora se si sente parte del movimento culturale e letterario nordico/scandinavo che da oltre un decennio sta facendo parlare di sé, e se sì, quale pensa sia stato il suo contributo.

Credo di avere in qualche modo contribuito a rinnovare il thriller e il giallo”, mi dice convinta, “rivelando aspetti di Stoccolma diversi e scorci che forse non sono riconoscibili come tipici del giallo svedese.

Così come il tuo personaggio, le aggiungo come riflessione. “Certo”, chiarisce, “il mio personaggio femminile non è assimilabile o somigliante ad altri personaggi detective giornaliste. Solveig è una versione più moderna e contemporanea. È una giornalista coraggiosa che ama il rischio e si espone ma è anche estremamente vulnerabile, perché la sua professione è l’unica cosa che ama anche a costo di rinunciare a una vita felice e tranquilla. Solveig”, conclude, “manca totalmente dell’autostima e si aggrappa al proprio lavoro come a una scialuppa di salvataggio.”

Affronto allora con Hanna il ritorno di Lennie in questa storia.

Lennie, in questa storia, è un personaggio scentrato, forse confuso è la definizione esatta. Incontra anche una donna, sente di provare dei sentimenti nei suoi confronti ma la confusione che lo pervade lo lascia incapace di gestire appieno il rapporto.

Ci sarà una terza puntata?

Ci sto lavorando adesso”, mi risponde, “uscirà in Svezia in autunno, sempre con Solveig. Mi sussurra anche l’argomento e il titolo provvisorio, “ma questo”, mi ammonisce, “rimane un segreto tra noi che non puoi proprio condividere con nessuno.

Questa sua giusta riservatezza, come ovvio, sul nuovo lavoro, la rispetto e la interpreto come un arrivederci a un nuovo piacevole incontro.

Ezio Gavazzeni, Thriller Nord

 

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