Intervista a Romina Casagrande




A tu per tu con l’autore


Come mai questa storia? dove hai sentito dei bambini di Svevia? Come mai hai deciso di scrivere proprio di loro?

Ho insegnato per diversi anni nella valle altoatesina che è stata uno dei punti centrali del fenomeno, la Val Venosta, da cui sono partiti molti bambini, anche davvero piccoli. Ma non ne sapevo nulla fino a quando me ne ha parlato un collega. Mi ha colpito da subito la portata. La continuità di tre secoli di storia (dal Settecento alla metà del Novecento) e i numeri: migliaia di bambini provenienti dall’Italia, e non soltanto, che si trovarono nelle fattorie della Svevia, condividendo un destino di lavoro e sfruttamento, ma anche un lunghissimo viaggio. Ho cercato di approfondire l’argomento e in questo ho avuto la fortuna di trovare come interlocutrice la gente della valle, persone i cui parenti sono stati bambini di Svevia. Ho letto le fonti diaristiche, consultato gli archivi, ho guardato le fotografie d’epoca che ritraggono i mercati del bestiame dove venivano condotti, i visi dei bambini. E lentamente sono emerse le loro storie. Quando trovi una cartella d’archivio con una data di partenza che non è accompagnata da una data di ritorno, cominci a farti delle domande, a chiederti cosa sia accaduto. Alcuni bambini trovarono fattorie dove lavoravano dodici ore al giorno, ma almeno avevano di che mangiare. In altre, invece, le condizioni potevano essere molto più dure.

Edna è un personaggio molto particolare, fragile e forte allo stesso tempo, vecchia e bambina, pratica e sopra le nuvole. Ti sei ispirata a qualcuno che conosci?

Per la Edna del passato mi sono ispirata alle storie che ho raccolto riguardo ai bambini di Svevia. Per Edna nel presente, invece, mi sono lasciata guidare soprattutto da un’idea e da una domanda: cosa siamo disposti a fare pur di mantenere una promessa, quando per tutta la vita abbiamo sperato in una seconda possibilità e finalmente questa si presenta?

Sei giovane e hai già diversi romanzi al tuo attivo. Da dove è nata la tua scrittura? Una passione che hai sempre avuto?

Ho sempre amato moltissimo i libri, ma non pensavo ne avrei scritto uno mio. Poi sono cambiate alcune cose, nella mia vita, ho attraversato momenti molto dolorosi, e i libri mi hanno aiutata una volta ancora. Questa volta, però, le storie ho cominciato a scriverle. E non ho più smesso.

Romina Casagrande

A cura di Sara Zanferrari 

 

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