Intervista a Ruth Ware




A tu per tu con l’autore


Il suo romanzo è incentrato sulle bugie. Secondo lei possono esistere bugie dette a fin di bene?

Penso che le bugie siano necessarie per gestire i nostri rapporti di ogni giorno. raccontiamo candide bugie ogni giorno, quando qualcuno ci invita ad una festa a cui non vogliamo andare, o quando ci vengono rivolte domande cui non vogliamo rispondere. Ci rende possibile la vita. Allo stesso tempo, sappiamo dire menzogne più grandi e lo facciamo per buoni motivi. Per proteggere altre persone, o per evitare di fare del male a qualcuno. Il mio libro cerca di esplorare tutte queste ragioni.

Nel suo libro, una delle protagoniste davanti alla scelta tra amicizia e rapporto coniugale sceglie l’amicizia. Reputa l’amicizia un valore più importante dell’amore?

Penso che un buon rapporto coniughi amicizia e amore. Mio marito è uno dei mie migliori amici.

In quale delle 4 amiche si rispecchia maggiormente?

Dal punto di vista della personalità, penso di somigliare più a Fatima. Una donna molto pratica, scettica, è quella che pone sempre le domande più difficili. E come me, ha due bambini.

Le 4 protagoniste sono ispirate a persone reali?

No non lo farei mai. Non penso sia etico trasformare una persona reale in un personaggio di un libro. Sicuramente ognuna di loro ha dei piccoli tratti che ricordano persone che ho incontrato nella vita.

Ambrose, il padre di Kate, è un uomo che ama moltissimo la figlia e le concede di avere uno stile di vita abbastanza ribelle. Non crede che questo atteggiamento non sia totalmente corretto da parte di un genitore?

Penso che lui si fidi della capacità di giudizio della figlia, forse un po’ troppo. Non sono so se sia l’atteggiamento corretto o no. Forse sbaglia nel valutare fino a che punto Kate sia in grado di badare a se’ stessa.

Le 4 protagoniste sono amiche da più di 20 anni, ma questo loro legame è davvero una grande amicizia o piuttosto un legame tenuto insieme solamente perché ognuna ha troppo da perdere se il loro segreto venisse svelato?

Penso siano entrambe le cose. Ma è vero che esiste un forte legame e una forte amicizia fra di loro. Certamente l’istinto di autopreservazione è ciò che rende ancora più speciale il loro rapporto.

Ho amato moltissimo la scelta dell’ambientazione. Il Mill è un luogo che esiste realmente oppure è semplicemente frutto della sua fantasia?

Il mulino ricorda un posto reale nel sud della Francia, St. Suliac. Ovviamente poi ho trasferito il piccolo villaggio di pescatori e il mulino nel sud della Regno Unito.

Il gruppo di amiche aveva una regola molto importante: non mentirsi mai fra di loro. Eppure nel corso della vicenda scopriamo che nessuna ha mai davvero rispettato questa regola. Secondo lei possono esistere rapporti totalmente sinceri oppure ognuno di noi ha qualche segreto che vuole proteggere a costo di mentire?

Non so cosa dire dei segreti. Ma è vero che anche nelle nostre amicizie, tendiamo sempre a volere mostrare un lato particolare di noi stessi. Abbiamo amici con cui volgiamo solo svagarci, altri su cui riversiamo tutti i nostri problemi, ecc. Quanto più profonda e quanto più sincera è l’amicizia, tanto più siamo portati a rivelare la nostra vera realtà.

In un rapporto di amicizia, quanto è grave per lei una menzogna?

Dipende dalla bugia. Se serve a proteggere qualcuno, non è un problema. Se riguarda una questione importante per la persona con cui ti confronti, può essere considerata un tradimento.

Crede che le bugie se confessate vadano perdonate?

Dipende dalla bugia. Se una persona ha fatto una cosa terribile, averla confessata non ne riduce la gravità. Inoltre spesso la confessione serve più alla persona che ha raccontano la bugie che attraverso la confessione starà meglio.

Pensa che una persona dopo aver tanto mentito possa imparare ad essere onesta e sincera, oppure un bugiardo resta sempre un bugiardo?

Penso che i personaggi della storia abbiano mentito per ragioni molto particolari, per quello che era avvenuto. Nelle stesse circostanze probabilmente non avrebbero mentito su altri temi. Ma è vero che esistono bugiardi congeniti. Il problema è che spesso una piccola bugia ha bisogno di una bugia più grande per spiegare la prima.

Mi rendo conto che “Il gioco bugiardo” è appena uscito. Ma non posso fare a meno di chiedere quanto dovremo attendere per leggere un altro dei suoi romanzi?

Il prossimo libro sarà pubblicato in inglese a giugno 2018. Il titolo sarà The Death of Mrs Westaway. Non so quando sarà pubblicato in Italia. Meglio chiedere a Corbaccio.

Ruth Ware

Anastasia Frollo

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