Joe Petrosino




Recensione di Giuliana Pollastro


Autore: Salvo Toscano

Editore: Newton Compton

Collana: Nuova narrativa Newton

Genere: Thriller

Pagine: 352

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. New York, 1903. Un cadavere orribilmente mutilato viene ritrovato all’interno di un barile abbandonato su un marciapiede. I sospetti portano verso la criminalità italiana. È un lavoro per il “Dago”, il sergente Giuseppe “Joe” Petrosino, il più famoso detective della città. L’unico dell’intero dipartimento di polizia di New York che, grazie alle sue umilissime origini italiane, è capace di passare inosservato tra i vicoli di Little Italy, capire i dialetti del sud della penisola, interpretare i simboli e le modalità delle prime organizzazioni criminali mafiose, come la temutissima Mano Nera. Un’indagine difficile in cui a Petrosino toccherà fronteggiare non solo gli spietati padrini ma anche i violenti pregiudizi di cui sono vittime gli immigrati italiani. Un romanzo tratto da una storia vera che racconta la nascita della Mafia italo-americana e il coraggio degli uomini che la sfidarono.

Recensione

Un tuffo nel passato, quando ad emigrare erano gli italiani.

Salvo Toscano decide di far rivivere un personaggio realmente esistito, Joe Petrosino, poliziotto nato a Padula in provincia di Salerno nel 1860. Emigrato, come molti italiani, negli USA alla fine del 1800, da lustrascarpe riuscì a diventare poliziotto.

Dedicò la sua vita a combattere la prima forma di Cosa Nostra, conosciuta come la “Mano Nera”.

L’autore ci fa rivivere uno dei suoi casi più famosi, quello del misterioso cadavere trovato brutalmente piegato all’interno di un barile.

Trovato il morto, si intuisce che il cadavere è italiano, a quel punto chi se non un suo connazionale per venire a capo di quell’efferato omicidio?

Joe, Giuseppe all’ anagrafe, viene descritto come un tipo caparbio, determinato, non ben visto dai suoi colleghi, ma amato dai vertici di polizia e non solo.

Dago, è così viene soprannominato quasi con disprezzandolo, per fortuna ha dalla sua una squadra pronta ad aiutarlo, per venire a capo di questo efferato delitto.

Un giallo avvincente, in cui si mescolano descrizioni di una New York agli albori del suo splendore, invasa da etnie più diverse, da italiani ad irlandesi, a cinese. Ognuno ghettizzato nelle proprie vie e nei propri quartieri, trincerati nei loro isolati tra pregiudizi e paura verso gli altri.

La bellezza di questo thriller è questa, non solo l’avvincente trama che si dirama man mano, ma anche una narrazione perfettamente credibile di luoghi, persone, eventi e circostanze .

In questo momento storico in cui non si fa altro che parlare di immigrazione e criminalità, Salvo Toscano, con un giallo degno di nota, ci ricorda chi siamo stati noi poco più di 100 anni fa.

Non ci resta che sperare in un seguito.

Salvo Toscano


Salvo Toscano Nato a Palermo nel 1975, laureato in giurisprudenza. Giornalista e autore dei romanzi Ultimo appelloL’enigma Barabba e Sangue del mio sangue. È stato semifinalista al Premio Scerbanenco e finalista al Premio Zocca Giovani. Con la Newton Compton ha pubblicato Insoliti sospettiFalsa testimonianza, Una famiglia diabolica e l’Uomo Sbagliato.

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