Kabbalah noir a Milano




 KABBALAH NOIR A MILANO

di Massimo Bertarelli

Fratelli Frilli 2022

thriller, pag.208

Sinossi. Enrico “Erri” Tombamasselli è un vicequestore aggiunto, il dirigente del commissariato Greco-Turro di Milano. Solo chi è in stretta confidenza con lui lo chiama affettuosamente “Tomba”. Ha 50 anni, vedovo da cinque, ateo e affetto fin da bambino da un fastidioso disturbo neurologico che lo costringe spesso a leggere i nomi al contrario. La perdita della moglie è un dolore che non lo abbandona e gli condiziona la vita sociale. Al di fuori del lavoro non ha niente, né amicizie né conoscenze da coltivare. Non ama guardare la televisione; il suo unico passatempo è ascoltare la musica degli Eagles, una passione che condivideva con sua moglie. Pertanto, il lavoro è rimasta la sua unica ragione di vita e in quello è davvero in gamba. Durante l’ispezione finale prima della chiusura serale del museo HangarBicocca, una guardia giurata nota delle impronte sulla sabbia che circonda uno dei Sette Palazzi Celesti di Kiefer. Controlla e scopre all’interno della torre denominata Sefiroth il cadavere di una donna pugnalata al cuore. Si tratta della titolare di una rispettabile agenzia di modelle. In piena notte, Tombamasselli viene invitato dal questore a recarsi sul luogo del delitto; essendo il museo di proprietà della Fondazione Pirelli, buona parte della Milano che conta è già in fibrillazione. Non fa in tempo a mettere assieme i primi riscontri che, a pochi passi dal suo commissariato, viene trovato in una villetta il cadavere di un rinomato oncologo. È identica l’arma usata per i due omicidi, identiche le impronte digitali sul manico, ma il medico è stato pugnalato in testa. Non finisce qui: in pochi giorni altri tre cadaveri spuntano in diverse zone di Milano, tutti uccisi con le medesime modalità. Le vittime hanno qualcosa in comune, si conoscevano? All’imprevedibile e sofferta soluzione del caso, Tombamasselli perverrà inseguendo l’ipotesi di una correlazione tra gli omicidi e alcuni aspetti mistico- religiosi legati alla Kabbalah ebraica.

“… in fondo al capannone, davanti all’ultima e più piccola torre delle altre, più in penombra delle altre, la mente deviata dello scrittore formulò un pensiero.

Lì dentro sarebbe il posto ideale per compiere un omicidio.” (Massimo Bertarelli – Nota dell’autore)

 Recensione di Loredana Cescutti

Questo è uno di quei romanzi che ti chiamano così, a colpo d’occhio, sicuramente per il titolo che è affascinate e poi per il personaggio alternativo, se vogliamo, che in realtà è più normale di quanto voglia farsi vedere, e con il quale empatizzi da subito per la sua schiettezza e il suo senso dell’umorismo.

Tombamasselli, “Tomba” per i pochissimi amici, vicequestore aggiunto, ha messo uno stop alla sua vita personale da quado la moglie è mancata e quelle poche energie che gli sono rimaste, le utilizza per fare la differenza al lavoro, l’unica sua certezza, oramai.

“… il caso è capace di scrivere incredibili sceneggiature. Proprio a me che soffro di un disturbo che mi costringe spesso a leggere i nomi al contrario, mi è capitata per le mani un’indagine a ritroso, partita con un omicidio che invece era l’ultimo compiuto…”

La scrittura in prima persona, utilizzata per tutti i personaggi che hanno voce in capitolo, rende il romanzo più vicino, più personale, maggiormente coinvolgente.

Lo stile è talmente fluido che il libro inizia e finisce senza che ce ne si renda conto, sia perché tutto sommato è piccolino ma, anche perché le parole e le riflessioni profonde ti avvolgono come un fiume di magma incandescente, che al suo passaggio, vuoi o no, ti lascerà segnata dentro.

L’indagine è difficile e gli omicidi appaiono cruenti e inspiegabili, fino a quando arriva la svolta e a valanga, tutto verrà portato in luce, il folle piano e a seguire, delle motivazioni talmente allucinate che anche il povero Tomba, rimarrà stravolto e sconvolto, davanti ad una verità che non ha alcun fondamento, nessuna giustificazione plausibile, nessuna pietà.

“La Cabalà, sì, in italiano ha l’accento sulla a finale, è sapienza mistica e spirituale contenuta nella Bibbia Ebraica. Offre insegnamenti potenti e profondi, capaci di dare la più ampia soddisfazione ai ricercatori di Dio e della Verità.”

Un ritmo veloce, una corsa all’ultimo respiro in quel di Milano, nel disperato tentativo di riuscire a salvare i salvabili, almeno illusoriamente.

Nulla sarà quello che appare e la polizia si ritroverà inghiottita in un gorgo di follia, stremata, schiacciata e sotto pressione.

“Teorizzare una valida ipotesi investigativa da seguire ha l’effetto di trasformare per un attimo la stanchezza in adrenalina.”

Ho apprezzato moltissimo lo stile dell’autore, nel raccontare facendoci sentire partecipi di quanto stava accadendo, rendendoci un tutt’uno con la storia, con le percezioni, le emozioni, il dolore, la sofferenza e la rabbia che fuoriusciranno e ci si appiccicheranno addosso.

Indelebili.

Insopprimibili.

Una scrittura densa, avvolgente, carica di nostalgia, calda ma anche nera e fredda come la notte, ruvida e terribilmente dolorosa.

Una storia cruda e alienante, che ancora una volta, riporta in luce i rapporti malati che possono nascere durante l’adolescenza e le percezioni distorte che possono sedimentare dentro di noi, come una malattia terminale, fino a guidarci verso il punto di rottura, se il nostro equilibrio non prende il sopravvento.

Per fortuna, però, non tutti ci trasformiamo in mostri.

“Agli scrittori gli farei fare qualche mese di indagini sul campo, e vediamo se non cambiano idea sulle improbabili botte di culo che raccontano.”

Buona lettura!

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Massimo Bertarelli


nato a Milano in zona Navigli nel 1954, risiede a Monza da quarant’anni. Ex responsabile amministrativo in vari ambiti, ex maratoneta, pensionato dal 2016. Da anni impegnato in opere di volontariato in favore di richiedenti asilo, senzatetto, carcerati e ricoverati in casa di riposo, con progetti a carattere letterario. Consigliere direttivo di un’associazione culturale che organizza eventi a Monza e dintorni, tra gli altri il Monza Book Fest e X-Factor letterario – parole aperte sul palco. Responsabile del gruppo di lettura della Biblioteca Civica di Monza. Ha pubblicato: Il fosso bianco (Nulla Die edizioni 2011), Mi chiamo Ugo (Qp edizioni 2016), Giallo d’Ischia (LFA Publisher 2018), Mi chiamo Simone (Edizioni della Goccia 2018), da cui è stata tratta una drammaturgia intitolata Torno subito, andata in scena al Teatro Binario7 di Monza a maggio 2019, replicata quattro volte.