L’uomo a rovescio




Recensione di Isabella Saffaye


Autore: Fred Vargas

Traduttore: Y. Mélaouah

Editore: Einaudi

Collana: Einaudi. Stile libero big

Anno edizione: 2006

Pagine: 330 p., Brossura

Genere: noir

“L’ uomo a rovescio” è la storia di un viaggio attraverso le superstizioni. Ci si immerge nelle credenze popolari più cupe, che accompagnano il lettore e i protagonisti del romanzo in modo incalzante per tutto il tempo, mantenendo una suspense che mette a dura prova anche il più coriaceo degli scettici.

La storia si svolge in Francia, nel dipartimento delle Alpi Marittime. Tra gli aspri pendii del massiccio del Mercantour, picchi alti e duri tanto quanto la gente che vi vive.

Tutto inizia con una voce che si spande come inchiostro tra gli abitanti: pare che un lupo dalle dimensioni mostruose sia apparso tra le montagne, sempre più a valle. Assieme a questa voce iniziano a farsi sempre più ravvicinati gli attacchi alle greggi di ovini, uccisioni cruente e sanguinarie. Finché l’animale, spinto dal sapore della caccia arriva a sbranare una donna.

I segni dei morsi e le ferite da smembramento sul cadavere però sono anomale. I solchi lasciati nelle carni lacerate sono troppo grandi per essere inferti da un normale lupo. Così nel paese all’ombra delle montagne, inizia a prendere corpo un’idea terrificante che divide la popolazione in due, tra raziocinio e superstizione.

Camille Forrestier, giovane e affascinante ex-fidanzata del commissario Jean-Baptiste Adamsberg, sempre in fuga dall’amore, si è da poco trasferita tra quelle impervie montagne con il fidanzato canadese Lawrence Donald Johnstone, ragazzotto atletico, studioso del comportamento dei lupi.

Ragazza tenace e quasi disincantata, Camille, conoscendo la prima vittima Suzanne, rimane impelagata in un tentativo di ricerca del lupo mannaro da parte di due pastori che vivevano e lavoravano con la scomparsa. I due le chiedono di guidarli attraverso i luoghi delle uccisioni, che paiono seguire uno strano schema, nel tentativo di vendicarne la morte.

La ragazza, nonostante il fidanzato si opponga, accetta, ma l’inseguimento la riporterà nella vita del suo ex, al quale chiederà aiuto. Nel frattempo Adamsberg è spettatore alla televisione degli sviluppi della bizzarra storia della belva del Mercantour.

Il terrore si spande nelle fredde notti in montagna e sembra non esserci modo di anticipare gli omicidi.

È davvero un lupo mannaro che uccide tra le montagne del Mercantour?

La trama tratta il tema antico e sempre nuovo della natura umana, delle sue paure e debolezze.

Lo stile fluido e scorrevole, permette una lettura semplice del romanzo, mai noiosa o pedante nelle descrizioni di luoghi e personaggi, i quali hanno tutti una forte e spiccata caratterizzazione e rimangono impressi per il loro essere “umani”.

È una storia in cui sentimenti sopiti, non ammessi e a volte mal celati, si scontrano con la forza del destino che spesso non ci permette di decidere da che parte vogliamo andare…

Un romanzo in cui l’esuberanza e la fiducia della giovinezza cozzano con le salde posizioni intrise di superstizione e orgoglio radicato delle credenze di popolazioni che vivono nell’oblio e nella solitudine della montagna.

Le descrizioni dei luoghi hanno lo scopo fondamentale di inquadrare la vicenda e i suoi protagonisti in un contesto molto preciso, facendo sentire al lettore tutta la tempra, la durezza e a volte la desolazione di questi.

Un noir dominato da un senso incalzante di oscurità, di asperità che ti entra nella mente e ti mantiene nell’incertezza fino alla fine.

Un romanzo che deve essere letto da chi ama la scrittura accurata ma semplice, i sentimenti sbattuti sulla carta così come sono, senza tanti giri di parole.

Insomma è assolutamente da leggere!

Fred Vargas


Fred Vargas è lo pseudonimo che la scrittrice francese Frédérique Audouin-Rouzeau ha deciso di adottare in omaggio alla sorella gemella Jo, una pittrice che nelle sue opere si firma appunto Vargas (Vargas è il cognome del personaggio interpretato da Ava Gardner nel film La contessa scalza).È figlia di una chimica e di uno scrittore surrealista. È ricercatrice di archeozoologia presso il Centro nazionale francese per le ricerche scientifiche (Cnrs), ed è specializzata in medievistica.

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