La Bibbia perduta




Recensione di Francesca Mogavero


Autore: Igor Bergler

Traduzione: Mauro Barindi

Editore: Baldini&Castoldi

Pagine: 736

Genere: Thriller

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi. Transilvania, XXI secolo. Il caustico e ironico professor Charles Baker dell’Università di Princeton si trova nella città natale del principe delle tenebre, Vlad III l’Impalatore, meglio noto come il conte Dracula, e sta prendendo parte a una conferenza insieme ai più importanti storici del mondo, quando il suo discorso è bruscamente interrotto dall’improvviso, quanto sgradevolissimo, arrivo delle autorità locali. Tre omicidi raccapriccianti richiedono la sua immediata presenza sul luogo del delitto. Tre corpi messi in posa a formare una croce giacciono sulla scalinata degli Scolari. Per le autorità non ci sono dubbi: gli omicidi sono in qualche modo collegati al conte Dracula e sono un chiaro messaggio al professore, massimo esperto della materia. Ma Baker capisce subito che qualcosa di molto più grande si cela dietro quelle morti efferate e, prima che se ne renda conto, viene coinvolto in una cospirazione planetaria iniziata più di cinquecento anni prima. Accompagnato dall’agente dell’Interpol Christa Wolf, tanto bella quanto dura, Baker dovrà scappare dalla Transilvania e viaggiare da Praga a Bologna, da Londra agli USA, in lotta contro il tempo e contro un’organizzazione segreta vecchia di secoli che vuole governare il mondo e che tiene in scacco i governi di tutto il pianeta con la corruzione e la criminalità organizzata. L’unica arma in grado di fermarla è la verità nascosta dal conte Dracula nella Bibbia di Gutenberg cinquecento anni prima. A quel tempo, Vlad III l’Impalatore finanziò un progetto segretissimo per diffondere un messaggio destinato a essere decifrato solo da alcuni iniziati. Il nome dell’inventore al suo servizio: Johannes Gutenberg. Il messaggio fu nascosto nel primo libro stampato della storia: la Bibbia B42, nota anche come Bibbia di Gutenberg. Charles e Christa, in principio distanti e diffidenti poi sempre più vicini, possono contare solo sulla loro sagacia per giungere al cuore della verità.

“I tre cadaveri formavano una croce. L’allestimento gli ricordava quello descritto in certi testi medievali in cui c’erano una croce, un paletto, uno specchio, dell’aglio. Ai tre corpi mancavano gli occhi, le orecchie, sicuramente la lingua. Uno non vede. Uno non sente. Uno non parla. Il criminale voleva trasmettere un messaggio. A chi? Forse a lui? Cominciò a riflettere…”

Recensione

C’è del marcio”… in Transilvania, a Praga, negli Stati Uniti, nel mondo intero!

Lo sa bene – o perlomeno lo scoprirà suo malgrado e a sue spese – Charles Baker, accademico di successo, autore di saggi best-seller, uomo di mondo e di charme, fanatico collezionista e fobico dei rettili.

Marcia è la sete di potere che guida gli esseri umani (o la maggior parte di loro) dall’alba dei tempi, marci sono la società, i rapporti di convenienza, i giochi di mercato e marci sono i mezzi con i quali ottenere ulteriore prestigio, controllo delle masse e del pensiero.

Una rete sotterranea di uomini influenti e insospettabili, infatti, tira i fili del pianeta da generazioni, trasmettendosi segreti e missioni, ricchezze e parole in codice, adattandosi, talvolta con fatica, agli stravolgimenti, alle rivoluzioni, ai ritrovati della tecnologia… trasformandoli anzi in punti di forza e in opportunità per stringere i cappi e rinforzare le manette che limitano il libero arbitrio dei singoli.

E questa rete oggi sta tremando, attaccata da più fronti: qualcuno sta eliminando i membri del Consiglio uno alla volta e un nemico di pergamena e inchiostro si affaccia direttamente dal XV secolo, con il suo carico di minacce e distruzione.

Ma questo Baker lo scoprirà a poco a poco, e forse non dovrei rivelarvi oltre.

Poniamoci invece dal punto di vista del nostro protagonista: abituato agli allori in ogni campo, a viaggiare senza fermarsi mai, alla continua avventura che lo vede sempre vincitore (e con un nuovo manoscritto da dare alle stampe), si ritrova all’improvviso vittima e pedina di un gioco che non comprende.

Qualcuno lo sta sfidando, mettendo alla prova, qualcun altro sta tentando di incolparlo di una serie di delitti “vampireschi” e di minare la sua credibilità, qualcun altro ancora, pur con metodi poco ortodossi, si sta forse rivelando un alleato, mentre un’ombra mostruosa sfodera gli artigli, scopre i denti e si espande, velando di un’oscurità inquietante le scene del crimine.

Ma la domanda è: chi? Chi sono gli amici e chi gli avversari? Di chi fidarsi? Dell’istinto, di un distintivo, dell’attrazione?

Charles si guarda le spalle, fa un passo alla volta (e a volte un passo falso) e comprende che tutto ruota attorno a tre elementi: la prima Bibbia stampata con i caratteri mobili, Gutenberg e Vlad Tepes III l’Impalatore. Se tra i primi due la connessione è immediata – fu il tedesco stesso a introdurre il metodo per “moltiplicare” i libri in tempi rapidi – non così immediato è il legame con Dracula, forse troppo impegnato nelle discussioni con i turchi e i boiardi per dedicarsi alla lettura e troppo dannato per accostarsi a un testo sacro.

Per non parlare del disegno di un “diavolo in mutande”, delle citazioni di Kafka e dei messaggi cifrati che portano il nostro professore dalla Romania a Praga, da Londra a Washington e Bologna… Insomma, stare un attimo tranquilli è impossibile, e lo stesso capita al lettore, “sballottato” in giro per il mondo in compagnia di Charles e della misteriosa e affascinante Christa, bombardato di informazioni, nozioni di storia, folklore e narratologia, coinvolto nella risoluzione di innumerevoli enigmi e nel tentativo di ristabilire l’ordine mondiale o di fondarne uno nuovo, più pulito e sincero.

James Bond, Il padrino, Il nome della rosa, Il codice Da Vinci, le contemporanee teorie complottiste: tutto questo e molto altro ancora si ritrova tra le pagine del romanzo di Igor Bergler, che solo all’apparenza, come riporta anche la postfazione di Jean Harris, è un corposo thriller mainstream.

L’autore si propone di essere un moderno cucitore di canti, un novello (e scanzonato) Omero che fonde citazioni letterarie e cinematografiche, generi e canoni, topoi, scene tipiche e ingredienti collaudati per creare qualcosa di nuovo, proprio per la sua natura di contenitore e di ponte.

Un calderone che accontenta lettori differenti, dai nostalgici di Dan Brown ai cinefili, dagli appassionati di lingue antiche ai viaggiatori, dai divoratori di “thrilleroni” a chi cerca nuove sfumature nella figura tormentata del buon vecchio Vlad, diavolo e santo, eroe nazionale e incubo, uomo e vampiro (almeno da Bram Stoker in poi)… sicuramente immortale.

Igor Bergler


Igor Bergler (Timişoara, Transilvania, 1970) è un regista e sceneggiatore cinematografico – ora il romanziere romeno più venduto degli ultimi trent’anni – cresciuto all’ombra dell’autentico castello di Dracula. Ha studiato cinema a Bucarest e a Berlino. È autore di molte sceneggiature e regista di due lungometraggi e di dieci corti. Ha lavorato alla radio e alla televisione come direttore e ha avuto un suo show personale, vincendo numerosi premi. Critico cinematografico, ha un dottorato in Marketing e ha insegnato nelle università di Bucarest e Timişoara. Ama l’Italia e la nostra lingua, oltre a essere uno sfegatato tifoso della Juventus.