La città dal mantello rosso




Recensione di Deborah Nardone


Autore: Asli Erdoğan

Editore: Garzanti

Traduzione: Giulia Ansaldo

Genere: Narrativa contemporanea

Pagine: 152

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Quando il taxi la deposita nel distretto periferico di Santa Teresa non c’è nessuno ad aspettarla. Nessuno che dia il benvenuto alla trentenne Özgür, sbarcata da Istanbul a Rio de Janeiro per intraprendere la carriera di insegnante. Ma questa inattesa solitudine non le fa paura. Al contrario, in una città traboccante di fascino e mistero, si sente investita di una libertà inedita. Del potere straordinario di lasciarsi attraversare dallo spirito del luogo e riscrivere la propria storia da capo, quasi fosse una pagina vergine in attesa della prima traccia di inchiostro. Comincia così l’iniziazione di Özgür a Rio de Janeiro e alla nuova sé stessa. Un passo alla volta, nel cuore pulsante della megalopoli brasiliana, la giovane conosce un mondo inconsueto, dove le contraddizioni convivono in perfetta armonia. Quella di Özgür è una vertigine senza fine. Un viaggio in un labirinto che la mette di fronte a un’identità personale in costante mutamento. Un viaggio che può concludersi solo con un libro, quello che Özgür scriverà per dare senso all’alienazione che l’ha trasfigurata e resa la donna che è oggi e che forse sarà anche domani.

Recensione

Buffo come a volte i sogni siano completamente diversi quando si realizzano. Le aspettative della giovane Özgür vengono completamente disattese quando arriva finalmente a Rio De Janeiro, la città più bella del mondo che fin da bambina sognava di raggiungere.

Per lei, che viene dalla Turchia, niente è semplice: nonostante la città sia un vero e proprio crogiolo di culture e nazionalità, viene considerata una gringa, una straniera costantemente esposta ai pericoli che Rio riserva ai più deboli. Fatica a crearsi relazioni di amicizia e a trovare un lavoro. È spinta dalla libertà sessuale che aleggia in città a lasciarsi alle spalle la pudicizia tipica della sua cultura d’origine e ad abbandonarsi a relazioni amorose disfunzionali che non fanno altro che aumentare il suo senso di solitudine.

Più volte viene da chiedersi perchè sia ancora lì a subire tutto questo, ma Özgür ha uno scopo. Utilizza questo caos interiore ed esteriore per catalizzare tutte le sue energie nella stesura del suo romanzo La città dal mantello rosso.

Questo libro e questo viaggio, che dura ormai da due anni, rappresenta una vera e propria catarsi per lei. La povertà assoluta in cui versano i tre quarti della città la colpisce nel profondo, la spinge a riflessioni sempre più viscerali sull’animo umano e sulla vita in generale e la porta a riconsiderare valori, idee ed emozioni. Il suo annichilimento totale è il contrappasso da pagare per raggiungere il nocciolo della verità e l’affrancamento dalla paura della morte.

Un romanzo intenso e struggente, dallo stile diretto e reale in cui vengono intrecciate due voci narranti, come in una capoeira: una lotta sì, ma così armonica da essere scambiata per una danza.

Il mantello rosso a cui si accenna nel titolo del romanzo e in quello del libro scritto da Özgür è un tramonto tropicale, unico elemento nell’immaginazione della scrittrice che corrisponde alla realtà una volta arrivata in città: è l’elemento che lega passato e presente, ultimo baluardo della vecchia Özgür.

Rio De Janeiro non fa solo da sfondo a questa vicenda, ma è a sua volta protagonista con le sue contraddizioni, le sue tragedie e le mille comparse allo stesso tempo insignificanti e fondamentali a rappresentare la caducità della vita.

Ed alla fine è proprio il senso della vita e della morte il punto focale di questo romanzo.

L’eterna domanda che affligge l’uomo avrà infine una risposta per Özgür?

A cura di Deborah Nardone

https://instagram.com/recensioniluielei

 

Aslı Erdoğan


Aslı Erdoğan (Istanbul, 1967) è tra i più importanti autori della letteratura turca contemporanea. Ha vinto importanti premi letterari in Turchia e in Europa, tra cui il premio Tucholsky, assegnato dal PEN Club svedese mentre la scrittrice si trovava in carcere, e i suoi libri sono stati tradotti in 17 lingue.

 

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