La cospirazione dei Cenci




Simona Teodori


DETTAGLI:

Editore: Newton Compton

Genere: Narrativa storica

Pagine: 264

Anno edizione: 2024

Sinossi. Roma 1599. Beatrice Cenci è una giovane donna condannata a morte per aver ucciso suo padre, un uomo malvagio che la violentò più volte e che vessò in ogni modo lei e gli altri suoi fratelli. Ma chi è veramente, Beatrice? Una ragazza nata nobile, ma in una famiglia costantemente sull’orlo del baratro per via della condotta dissoluta del conte Francesco Cenci. Osteggiata dal genitore per il suo acume e la sua risolutezza, Beatrice è costretta a una vita d’inferno fatta di umiliazioni, culminate nella forzata clausura nella rocca di Petrella Salto, dove Francesco trasferisce la famiglia per sfuggire ai creditori e alla giustizia. Ed è proprio qui, in questo castello isolato, che Beatrice matura il suo proposito omicida. Dalla nascita ai primi anni vissuti in convento, dalle continue angherie paterne agli amori clandestini e all’incontro con Michelangelo Merisi detto Caravaggio, che fino alla fine ne perorerà la causa, il ritratto di una donna divenuta eroina popolare.

 Recensione di Claudia Cocuzza


Ci sono storie che attraversano i secoli come un sussurro, leggero e continuo.

Storie di uomini e donne che non trovano posto nei libri di scuola ma che hanno colpito così tanto la fantasia popolare da essere giunte fino ai giorni nostri.

Una di queste è la storia di Beatrice Cenci, musa di artisti – pittori, romanzieri, musicisti – dal momento della sua sciagurata morte a oggi.

Morte sciagurata non meno che la sua intera vita: il parricidio di cui si macchiò fu conseguenza di anni di vessazioni e soprusi indicibili da parte di chi avrebbe dovuto amarla e proteggerla incondizionatamente.

Simona Teodori riporta in vita Beatrice Cenci e lo fa con un’urgenza che commuove.

Il romanzo ha una struttura non convenzionale, “a scatole cinesi”, con ben due storie-cornice che custodiscono la narrazione affidata a Beatrice e la avvolgono, in apertura e in chiusura: frate Candido riceve in confessione da parte di Caravaggio il memoriale di Beatrice Cenci.

Ci troviamo quindi insieme a questi due uomini quando Beatrice è già in attesa di essere giustiziata e conosciamo, tramite la sua voce – efficace narrazione in prima persona – quello che è realmente successo.

Beatrice parla al lettore e lo fa senza sconti. Non chiede pietà, quella l’ha già chiesta a Dio; non chiede comprensione, ché ciò che ha subito sulla propria pelle nessuno può comprenderlo; chiede solo di essere ascoltata e di poter vivere i suoi vent’anni.

La scrittura è elegante ma non edulcora. La crudezza degli eventi viene fuori con tutto il loro carico di dolore, spingendo il lettore giù nel baratro dell’orrore insieme a Beatrice e alla sua matrigna, Lucrezia.

Beatrice però non è solo una vittima: l’autrice propone il ritratto di una giovane donna che vuole vivere perché ama la vita; di una donna colta, non remissiva, appassionata.

Beatrice non cade sotto i colpi delle nefandezze che subisce per mano paterna, non si lascia annichilire; anche negli anni di prigionia, fugge al controllo del padre per chiedere aiuto tramite lettere accorate all’indirizzo dei potenti di Roma e dei suoi familiari, ma ascolta anche il proprio corpo di ragazza e riesce a ritagliarsi momenti per fare l’amore.

La narrazione, incentrata per lo più sugli anni di schiavitù alla rocca di Petrella, coinvolge grandi nomi della Storia dell’epoca, dal Caravaggio a Giordano Bruno passando per Papa Clemente VIII ed è resa realisticamente attraverso un evidente lavoro di ricerca storica attento e minuzioso.

Sappiamo come andarono i fatti, ce lo dice la Storia.

Tuttavia mi piace credere che ogni volta che la vicenda umana di Beatrice Cenci viene riportata alla luce e trattata con amore e dedizione, come ha fatto Simona, lei trovi un po’ di quella pace che la vita terrena le ha negato.

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Simona Teodori


È nata a Roma nel 1975. Si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma, specializzandosi in Storia del diritto italiano. Oltre alla professione forense, è anche organizzatrice del Neroma Noir Festival e si dedica da anni alla letteratura di genere, con una particolare predilezione per il thriller, il noir e il giallo. Dal 2018, si occupa anche di editing e ghostwriting. La cospirazione dei Cenci è il suo primo romanzo pubblicato con la Newton Compton.

A cura di Claudia Cocuzza  

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