La costanza è un’eccezione




 La costanza è un’eccezione


Autore: Alessia Gazzola

Editore: Longanesi 

Genere: Crime

Pagine: 304

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Facciamo il punto. Costanza, dopo la laurea in medicina, è stata costretta a lasciare la sua amata e luminosa Sicilia per trasferirsi nel freddo e malinconico Nord. A tenere in caldo i cuori, però, ci pensa Marco, incantevole padre della sua incantevole Flora che Costy, non senza qualche incertezza, ha deciso di portare nella vita della figlia. Dopo varie tribolazioni, Marco ha praticamente lasciato la storica (e decisamente perfetta) fidanzata all’altare. Costanza (seppur decisamente imperfetta) credeva che l’avesse fatto per lei, ma non ne è più così sicura considerato che Marco prende tempo e si comporta in modo piuttosto ambiguo. Come sempre, però, nella vita di Costanza non c’è spazio per la riflessione: lei è una madre lavoratrice e precaria che al momento si sta autoconvincendo di aver compiuto la scelta giusta decidendo di lasciare l’Istituto di Paleopatologia di Verona per un impiego da anatomopatologa a Venezia. Come se la situazione non fosse abbastanza complicata, gli ex colleghi la richiamano per un incarico dal lauto compenso: l’ultima discendente di un’antica famiglia veneziana, gli Almazàn, desidera scoperchiare le tombe dei suoi antenati per scoprire cosa c’è di vero nelle dicerie calunniose che da secoli ammantano di mistero il casato. Costanza non vorrebbe accettare, ma questa storia a tinte fosche solletica la sua curiosità… e poi scopre che nell’operazione è coinvolto anche Marco. Che il cantiere possa rappresentare un’occasione d’oro per trovare un equilibrio vita-lavoro? O, per meglio dire: che il cantiere possa rappresentare un’occasione d’oro per cercare di capire cosa c’è davvero tra lei e Marco? Con coraggio, determinazione e tanta, tanta costanza, questa eroina dai capelli rossi affronterà nuove sfide, svelerà antiche trame mentre proverà a comprendere il suo cuore.

 Recensione di Paola Iannelli

Venezia è il palcoscenico ideale per mettere in atto un mistero, ovvero la morte di alcuni avi della famiglia Almazán avvenuta nel secolo XVII. La città compie un volo pindarico che attraversa periodi storici lontani tra loro, ma accomunati da due terribili pandemie che hanno mutato cose e persone. L’ambigua atmosfera che domina l’antica repubblica marinara segna il contesto in cui l’archeologa Costanza Macallè (chiaro cognome siciliano) vive l’ennesima avventura investigativa.

La cripta del palazzo nobiliare, dimora della discendente che ha preso in carico la curiosa faccenda, trasporta Costanza in un contesto consumato dall’irriverente trascorrere del tempo. Gli arredi, le atmosfere e le solide pietre del palazzo Almazán testimoniano il fascino ambiguo della ricchezza, che secoli addietro aveva concesso loro ricchezza e popolarità.

La vita sentimentale di Costanza è ingarbugliata, sebbene non manchi di colpi di scena, pentimenti, ripensamenti e dubbi che assillano la vivace personalità della giovane archeologa.

La laguna ospita l’allegra ciurma di esperti, che insieme a lei si adoperano per portare a casa la lauta ricompensa della nobildonna. Antichi rancori, morti sospette, decessi prematuri di bambini aprono il sarcofago del tempo e proiettano Costanza in un mondo parallelo. Infatti alcune parentesi storiche dirigono l’attenzione del lettore all’interno della famiglia Almazán, i cui membri vivono una frenetica rincorsa tesa alla gloria e alla conquista di un riconoscimento sociale duraturo e solido ambientata in epoca seicentesca.

Alessia Gazzola con stile semplice unito a una scrittura lineare mette a fuoco intrecci intimi complessi, che hanno però un fattore comune nell’ingarbugliata rete sentimentale delle donne di questo romanzo: la passione.

 La condizione di vita di Costanza è resa unica dalla presenza della piccola Flora , sua figlia, frutto di una notte di fulgore sentimentale e punto fermo della sua esistenza. 

La prospettiva che inquadra i personaggi della storia poggia su piani narrativi diversi ma congeniali, riuscendo a sorprendere il lettore e a trasportarlo tra i cunicoli del tempo. 

Il vago sospetto di vampirismo degli avi di Almazán sospende l’atmosfera e permea la storia di un’aura di mistero e di indecifrabile irrealtà. Costanza e i suoi colleghi riceveranno, dietro lauta compensa, l’incarico di verificare le reali ragioni dei decessi dei corpi custoditi nella cripta del palazzo nobiliare. La comparsa di costruzioni posticce, la scoperta di carteggi segreti, la comparazione scientifica dei dati raccolti fa di questo mystery un delizioso racconto di genere. 

Gli elementi legati alla scoperta della verità sono presentati secondo una successione quasi cinematografica, l’altalena che oscilla tra il presente e il passato, regola la variazione del pendolo e stabilisce il ritmo con cui Costanza resuscita i tasselli di una storia antica, ricucendo allo stesso tempo i frammenti del proprio quotidiano. 

La novità è proprio nella non “eccezionalità” di Costanza, che nonostante dimostri perspicacia e intraprendenza, è una di noi, una donna colma di contraddizioni e sepolta da mille inevitabili incombenze. Una donna moderna che non teme confronti né subisce ingiustizie, e lega la sua personalità al mondo variegato del superato gentil sesso.

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Alessia Gazzola


(Messina, 1982) è laureata in Medicina e Chirurgia ed è specialista in Medicina Legale. Ha esordito nella narrativa con L’allieva nel 2011, cui sono seguiti Un segreto non è per sempre (2012), Sindrome da cuore in sospeso (2012), Le ossa della principessa (2014), Una lunga estate crudele (2015), Non è la fine del mondo (2016), Un po’ di follia in primavera (2016), Arabesque (2017), Il ladro gentiluomo (2018), vincitore del premio Bancarella 2019 e Lena e la tempesta (2019). Dai romanzi della serie L’allieva, tradotti in numerose lingue, è tratta la serie tv di successo in onda su RaiUno con Alessandra Mastronardi nei panni di Alice Allevi e Lino Guanciale nel ruolo di Claudio Conforti. 

 A cura di Paola Iannelli

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