La discarica




Iva Pezuashvili


DETTAGLI:

Traduttore: Ruska Jorjoliani

Editore: Voland

Genere: Narrativa

Pagine: 152

Anno edizione: 2024

Sinossi. 9 aprile 2017, giornata di commemorazione nazionale a Tbilisi, Georgia. Gheno, eroe nazionale decorato dal presidente, trascorre con indolenza le giornate davanti alla tv a fare scommesse sportive. Mila, la moglie, lavora in un centro estetico e pensa ad un futuro senza di lui. E poi ci sono i due figli della coppia: Zema, arruolata nelle forze dell’ordine, che si è fatta le ossa in una società misogina e xenofoba, e Lazare, un adolescente appassionato di hip-hop che guadagna qualche spicciolo facendo consegne a domicilio…

 Recensione di Edoardo M. Rizzoli

Nell’arco di 24 ore la vita di una famiglia può essere completamente sconvolta può precipitare o essere spinta in una direziona del tutto inaspettata. È come se un piccolo sasso mal posto su un tratto di ferrovia facesse, se non proprio deragliare, cambiare binario al treno in corsa. Perché la vita di una famiglia è una. Fino ad un certo punto.

(Desna-2.) Georgia 9 aprile 2017, il giorno dei martiri della libertà . Un posto da qualche parte così sconosciuto che potrebbe essere un corpo celeste fuori dal nostro sistema.  Gli abitanti di questo piccolo pianeta, meschino e mediocre, si chiamano Mila, che ha iniziato a fare la parrucchiera ed è una donna affascinante che non sopporta i cambiamenti (“non le hanno mai portato nulla di buono” ma che sta progettando (complici le avance di un ricco uomo di nome Mamuka) il suo futuro senza suo marito Gheno, afflosciatosi come un pallone aerostatico “sotto le macerie dell’Unione Sovietica”.  

Gheno, appunto, l’eroe “presidenziale” che scommette sprofondato sul divano sulle partite di basket americano, arenatosi nel quartiere del Mare di Tiblisi è in realtà un naufrago alla deriva in un mondo aperto al capitalismo e alle privatizzazioni, dove la sua pensione non vale quasi più nulla. Dove i ricordi valgano quando non sono annebbiati dall’alcol.  Un mondo che pare in rovina ma che è solamente in movimento.

alla diminuzione del cibo nei negozi statali, aumentavano la rabbia e il rancore, e quelli che fino a quel momento erano considerati popoli fraterni in un batter d’occhio si ritrovarono nemici, e se prima si chiamavano cittadini sovietici, all’improvviso si trasformarono in armeni, azeri, georgiani, abkhazi e osseti, e in modo programmatico, seguendo quasi alla lettera il copione di una pièce russa scritta negli anni’20, si misero a scannarsi e a trucidarsi tra loro.”

Zema , la figlia maggiore è sottotenente della polizia, che fa scrupolosamente il suo dovere, che ubbidisce alla sua morale e che  in silenzio pensa fino dove può arrivare davvero il suo lavoro. Quando si occupa di una donna vittima di violenza la verità le esplode in faccia :

Le vittime di violenza domestica che si rivolgono alle forze dell’ordine non solo subiscono la brutalità del marito ma devono affrontare anche la tempesta di una società moralizzante e il dogma dei panni sporchi che si lavano in casa, senza contare i sermoni del Patriarca Ilia II in cui il capo della Chiesa ortodossa parla del marito come della testa della famiglia, ma sfortunatamente non dà alcuna indicazione alla moglie su come dovrebbe comportarsi quando il coniuge perde, appunto, la testa, si fa prendere dalla rabbia, ruggisce come una bestia e afferra l’attizzatoio e colpisce la faccia della femmina, le gonfia un occhio e picchia senza pietà con il pugno il volto della moglie, l’afferra per i capelli e la sbatte qua e là , ecco, non dà nessun consiglio sui santi cui dovrebbero votarsi le donne che non sono protette né dallo Stato né dalla Chiesa, per giunta in un clima legislativo in cui i progetti di nuove leggi vanno avanti a un passo di lumaca tale che non si riesce nemmeno ad affibbiare una pena adeguata al colpevole”.

Zema deve tenere a bada più che i delinquenti la rabbia e la frustrazione. In teoria fare bene il suo lavoro consisterebbe nel sistemare le cose, fare un minimo di giustizia e mettere ordine. Nella realtà è una lunga serie di compromessi, di compilazioni di scartoffie. Sta allevando dentro di se il mostro del rancore. 

Infine c’è Samvel-Lazare, il figlio ripescato e riportato in vita da Gheno nel bagno di casa, che fa le consegne a domicilio per tirare su qualche soldo, che “rappa” come 2Pac, Wi-Tang e Biggie,  che insegue qualche desiderio perché di sogni veri e propri ce ne sono pochi in quel quartiere dove su tutto domina la monotonia e la monotonia è l’inferno. 

La Discarica come scrive Ruska Jorjoliani, che ne ha curato la traduzione,  è

un fotogramma di una ripresa troppo ravvicinata nel tempo e nello spazio di una realtà enormemente estesa e caleidoscopica, è un importante documento storico e generazionale, un notevole tentativo di sintesi e di oggettivazione del reale, soprattutto alla luce delle scosse sismiche che continuano a verificarsi e che minano ancora oggi, nella primavera nel 2024, ogni costruzione di senso e di certezza del travagliato popolo georgiano.”

La discarica è sì il racconto di una giornata particolare di una famiglia georgiana ma è soprattutto lo specchio di un’intera nazione vitale e fragile che sta cercando la sua dimensione , il cui popolo è un immenso serbatoio di elettricità, una cafarnao da qualche parte nel Caucaso meridionale. 

La Georgia è come qualcosa di preistorico che riprende vita. È un luogo forse che può essere abitato solo da giovani perché quelli che ci sono da più tempo, i relitti come Gheno, non hanno più voglia di nulla, non credono più in nulla “né nella verità, né nella menzogna” ( pag. 52). Se ne stanno sopra la Discarica e come la discarica puzzano di marcio e di passato.  

La Georgia sarà forse un luogo salvato da donne come Mila, che sentono un fuoco dentro, che vogliono vivere la loro vita , vogliono la libertà ma che amano i loro uomini di un amore più grande, di un amore che non giudica,  e in loro c’è una possibilità di salvezza :

Gheno…gli uomini come lui non hanno fortuna, né le donne come lei che si innamorano di questi uomini, che amano le loro potenzialità non realizzate a causa di mille sofferenze, traumi e altre disgrazie, amano questi uomini perdenti e sfortunati che sono comunque sopravvissuti e non sono stati abbandonati dalle loro donne neanche quando stavano morendo pian piano, anzi, gli sono state vicine fino alla fine, comprensive, sacrificate. Mila ama il proprio sacrificio, e ama il suo Gheno, così infelice, così sconfitto.”.

Losers. Lovers. 

Iva Pezuashvili


Nato nel 1990, è uno scrittore, sceneggiatore e autore televisivo georgiano. Dopo la laurea presso la Shota Rustaveli Theater and Georgia State Film University, nel 2014 ha esordito in narrativa con una raccolta di racconti, a cui ha fatto seguito nel 2018 il primo romanzo, selezionato per tutti i principali premi letterari georgiani. Con La discarica – suo secondo romanzo, tradotto e pubblicato anche in Francia e in Grecia – si è aggiudicato nel 2022 il Premio dell’Unione Europea per la Letteratura.